Arnold Esch: differenze tra le versioni
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===Retaggio classico, riuso architettonico e funzione ideologica dell'antico===
Centrale, nei suoi interessi, è stato il
Arnold Esch ha posto rinnovata enfasi sulla funzione ideologica dell'uso degli ''[[spolia]]'' da parte dei [[poteri universali]] ([[Papato]] e [[Sacro Romano Impero|Impero]]) e [[Comune medievale|comunali]], sui modi di "percezione" estetica, "ricezione" culturale e "[[mimesi|imitazione]]" nell'[[arte medievale|arte]] e nell'[[architettura medievale|architettura]], attraverso lo studio del [[reimpiego (architettura)|reimpiego architettonico dei materiali di spoglio]].
=== Contributi alla metodologia dell'analisi storica ===
Oltre all'area
In particolare, in materia di approccio critico alle fonti, la sua attenzione si è appuntata alla definizione e all'analisi del problema metodologico che si pone allo studioso allorché si valuti l'intervento non neutrale della probabilità e del caso nella [[tradizione (filologia)|trasmissione dei documenti]]: si tratta delle diverse probabilità di conservazione che influenzano il destino di sopravvivenza dei documenti in base alla loro funzione, un problema particolarmente rilevante nella preservazione dei documenti medievali, in cui la maggior possibilità di conservazione (e quindi di trasmissione alle epoche successive) è associata a funzioni nel campo dei [[titoli di proprietà|titoli e diritti di proprietà]] o di esazione, laddove invece una minor possibilità di sopravvivenza era garantita ad altre tipologie documentali, come quelle attestanti transazioni e rapporti commerciali a breve termine, la cui effimera utilità ne determinava la distruzione al sopraggiungere dell'obsolescenza.
Questo diverso trattamento riservato
==Riconoscimenti==
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