Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Attilio Prevost Jr. nasce a Torino da Augusto Prevosto e Carolina Goffi (nel [[1956]] cambia il cognome nell’originaria versione francese).
Dopo il liceo scientifico inizia la Facoltà di Ingegneria Meccanica al [[Politecnico di Torino]].
Nel 1939 si trasferisce a Milano, dove conclude con lode gli studi al [[Politecnico di Milano]], laureandosi nel 1943.
Nel 1946 sposa Liliana Versè ([[Reggio Emilia]], 28 novembre 1923). Dalla loro unione nascono Renata, Paolo e Nicoletta.
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== Vita professionale ==
=== Gli inizi con lo zio Attilio Sn. ===
Il padre di Attilio Jr., già socio dell'orologeria “Rocca” di Torino, era stato convinto dal fratello [[Attilio Prevost Sr.]] (Torino 6 settembre 1890 - Milano 3 maggio 1954),
I due fratelli comprano nel 1937<ref> Società Anonima Immobiliare Anguissola del 14/13/37, iscritta al Registro Ditte n 259.838 del Registro delle Imprese n. 37253</ref> in via Desenzano 2 a Milano, il terreno su cui costruiscono, insieme a Elena Lanzoni (moglie di Attilio Sr. e amministratore unico dell’azienda sino al 1965) la nuova sede della società.
Attilio Jr. entra in azienda nell’ottobre del 1945 e comincia a seguire lo zio sia nella parte tecnologica che in quella inventiva dei prodotti.
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=== Il fotocoagulatore Raverdino ===
Nel 1952 Attilio Sr. incarica Attilio Jr.
=== Il successo della moviola e dei proiettori 16/35mm ===
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Si susseguono i modelli P10, P30 e P40; nel 1959 entra in produzione il modello P55<ref> Archivi Officine Prevost, 1960-1965</ref> che sarà il modello a maggiore diffusione mondiale e di maggiore successo di tutta la storia della Prevost.
Alla fine degli anni Cinquanta, Attilio Prevost Jr. progetta una nuova [[moviola]] combinata 16/35mm, a 4 o a 6 piatti, capace di sopperire alle nuove necessità di montaggio derivate dalla diffusione della televisione in Italia. La nuova moviola, consente di cambiare il formato in pochi secondi con teste scorrevoli e rulli a doppio passo 16mm e 35 mm insieme. Anche i proiettori, come per esempio il P. 70, saranno in seguito migliorati con quei dispositivi.
Si tratta di una vera rivoluzione, capace di diventare in breve marchio distintivo dell’azienda, e di far guadagnare a [[Cinecittà]] ad Attilio Prevost Jr. l’appellativo di “re delle moviole”<ref> Franco Manzoni, Attilio Prevost un nome che significa
=== Il P.70 “la Ferrari dei proiettori” ===
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=== La collaborazione con la Zeiss ===
La [[Zeiss]], negli anni 60, allora la più prestigiosa industria cinematografica tedesca, aveva stipulato un accordo con la Prevost per la produzione personalizzata di un modello di proiettore 16mm a croce di malta, che veniva poi venduto con il marchio Zeiss in alcuni mercati (soprattutto del Nord America e del Nord Europa).
Tra l’ingegner Gruber della Zeiss e l’Ingegner Attilio Jr. si instaurò rapidamente un forte rapporto di reciproca stima professionale e di amicizia. Ne seguirono anni di collaborazione e reciproca soddisfazione che culminarono con la selezione da parte della Zeiss del proiettore Prevost P70, che completava la loro gamma di produzione allora mancante di un proiettore 70mm. Il proiettore Prevost P70, marcato Zeiss Favorit, venne distribuito dalla Zeiss in grande numero in tutto il mondo, compreso, nel 1969, nel rinnovato [[Ziegfield Theatre]] di [[New York]]<ref> Kurt Michel, Herbert Tümmel, Die Wissenschaftliche und Angewandte Photographie - ISBN
=== La Camera a bolle ===
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=== Gli anni d'oro del cinema ===
Negli [[anni settanta]] Attilio Prevost Jr. progetta modelli sempre più sofisticati delle ormai note moviole combinate 16/35mm, che iniziano ad essere prodotte anche in una versione ad otto piatti e in un’altra, particolarmente destinata al mercato estero, con dieci piatti e [[schermo]] in trasparenza verticale. Sempre negli anni Settanta si arriva alla produzione di una moviola che consente di registrare direttamente le [[piste sonore]]. Di questo periodo l’attività di progettazione di Attilio Prevost Jr. porta anche alla registrazione di alcuni brevetti internazionali<ref> Brevetti Office Européen US3472582 (A) 1969-10-14;
Nel decennio 1970/1980 in Italia la quota di mercato dell’azienda nel settore dei proiettori è del 20 per cento, in quello delle moviole dell’80 per cento.
La [[Rai]] utilizza quasi esclusivamente moviole Prevost: solo nella [[sede Rai di Milano]] sono più di sessanta, fra queste la famosa moviola utilizzata con regolarità a partire dal 1967 nella trasmissione la [[Domenica Sportiva]] su [[RaiUno]]. L’International Recording, principale [[studio di doppiaggio]] e registrazione romano frequentato da attori come [[Fred Astaire]], [[Richard Burton]], [[Ava Gardner]], [[Richard Johnson]], [[Elizabeth Taylor]], [[Raquel Welch]] e, tra gli altri, da registi come [[John Huston]], [[Bob Fosse]], [[Vincente Minnelli]], [[Orson Welles]] e [[Pier Paolo Pasolini]], [[Mario Monicelli]] e [[Sergio Leone]], a metà degli [[anni sessanta]] ha 23 moviole Prevost.
Il professor Brandolini, docente di storia, teoria e tecnica del montaggio all’[[Università Cattolica di Milano]] e responsabile del settore lavorazioni cinematografiche ed elettroniche della Rai fino al 1993, sostiene che le moviole e i proiettori Prevost erano “affidabili, assomigliavano ai carri armati tedeschi,
Tutte caratteristiche queste fortemente volute e cercate da Attilio Jr.
A partire dal ‘74 la denominazione delle società diventa Prevost spa, incorporando la società per Azioni Immobiliare Anguissola<ref> Atto depositato presso la Camera di Commercio di Milano atto numero 19565/4952 del 7 luglio 75 </ref>, il capitale sociale passa da 60milioni di lire a 100 milioni di lire.
=== Da Orson Welles ai Beatles ===
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=== L’ingresso del figlio Paolo Prevost ===
Nel 1974 entra in azienda il figlio Paolo Prevost, (Milano, [[1952]]) laureato in [[Ingegneria Meccanica]] al [[Politecnico di Milano]], che dal 1986 diventa alter ego del padre nella direzione dell’officina e nei rapporti con i clienti affiancando anche nelle fiere e nelle esposizioni Franco Mojana (1931 2008, Amministratore Delegato e procuratore delle Officine Prevost, marito di Annamaria Lari Prevost, nipote di Elena Lanzone Prevost adottata nel 1953).
=== La fine delle moviole ===
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* [[Roberto Perpignani]], ''Il montaggio cinematografico, in Storia del cinema mondiale, vol. 5'', Giulio Einaudi Editore, 2001
* Alessandro Porro, ''Considerazioni sul fotocoagulatore di Raverdino, speciale Cuore, Anno IX, n° 3-4 Dicembre 1994, supplemento'', ISSN 0394-4352, pp. 158-160
* Alessandro Porro, ''Un sole che distrugge, un sole che risana: industria cinematografica e strumentazione oftelmologica, in Medicina cinema e teatro'', a cura di Carlo Cristini e Alessandro Porro, Rudiano, GAM editrice, 2009, ISBN
* Karel Reisz, Gavin Millar, ''The Technique of Film Editing, 2nd Edition'', Focal Press, 2009
* Roberto Schiavone, ''Montare un film, Dino Audino'', 2002 ISBN 978-88-7527-144-2
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