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Di breve impatto temporale ([[1979]]-[[1982]] ''circa''<ref>{{Cita web|url= http://www.chrishunt.biz/features08.html|titolo=THE MOD REVIVAL by Chris Hunt}}</ref>), ma di grande impatto sociale, l'ondata mod revival, che univa modo di vestirsi e musica, incontrò molto successo tra i giovani inglesi dell'epoca, per poi espandersi successivamente in tutta [[Europa]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], più precisamente in [[California]]<ref>{{Cita web|url=http://www.california-mod-scene.com|titolo=www.california-mod-scene.com}}</ref>, dove durò fino a metà inoltrata degli [[anni 1980|anni ottanta]].
Il punto di partenza fu dato dai [[The Jam]], gruppo storico inglese capitanato da [[Paul Weller]], che per primo cominciò ad abbinare un look fortemente mod all'energia del [[punk rock|punk]] e al suono tipico dei gruppi mod anni sessanta ([[The Who]], [[Small Faces]]), mentre l'anno successivo ([[1979]]) con all'uscita del film [[Quadrophenia (film)|Quadrophenia]] di [[Franc Roddam]], narrante le vicissitudini di Jimmy un mod degli [[anni 1960|anni sessanta]], si torna nuovamente a parlare di fenomeno culturale [[mod]].▼
==Storia==
===Le precondizioni===
Con la divisione tra psichedelia e [[hard mod]], la crescente popolarità del [[funk]], altro fattore di svolta che porta gli appassionati di [[Black music|musica black]] ad abbandonare i ritmi [[soul]] e [[R&B]] delle etichette [[U.S.A.|americane]] [[anni sessanta]] a favore della loro naturale evoluzione, il movimento mod, cuore pulsante dell'ambiente londinese durante tutti i [[Anni sessanta|sessanta]], subisce una brusca battuta d'arresto.
Se a Londra il modernismo sopravvive come fenomeno underground, al contrario, nel nord dell'[[Inghilterra]] molti giovani che avevano vissuto la prima ondata modernista della capitale rimangono "fedeli" ai canoni musicali classici distintivi, spingendosi nella ricerca ossessiva di rarità e [[b-side]] di vecchi dischi [[soul]], per riproporli durante i fine settimana in club sempre più affollati di appassionati; nasce quindi il [[northern soul]], movimento che accompagna e si mischia alla storia del modernismo lungo tutto il decennio.
Le caratteristiche stilistiche mutano: viene quasi del tutto abbandonato lo ''smart look'' tipico della [[swinging London]] a favore di quello ''working class'' dei primi [[skinhead|skin]] e [[suedhead]], così come i completi e gli scooter lasciano spazio ad uno stile casual, funzionale al ballo acrobatico nei dancefloor del nord del paese.
Nella vasta gamma di tipologie d'abbigliamento usate dai mod, troviamo quindi [[Abito completo da uomo|abiti]] sartoriali in stile anni sessanta, dalle fantasie decisamente più vivaci ed eccentriche, ma anche capi minimalisti o [[casual]], come i [[jeans]] [[Levi's]], [[Polo (abbigliamento)|polo da tennis]] (di solito di marche famose) come eredità stilistica del decennio precedente.▼
===Il revival===
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Grazie al cinema ed alla musica nascono nuovi [[mod]], in seguito ribatezzati ''revivalisti'' per distinguerli dai precursori, provenienti quasi sempre dalla [[classe operaia]] inglese. Come i predecessori (''original''), sono molto legati alle icone tipiche della cultura mod, come l'ostentazione della bandiera britannica ([[Union Jack]]) o degli stemmi della [[Royal Air Force]], così come alla ricerca continua dello stile nella scelta dell'abbigliamento.
▲Nella vasta gamma di tipologie d'abbigliamento usate dai mod, troviamo
== La musica ==
[[File:Mods Run2.jpg|upright=1.4|thumb|Mod a bordo dei loro scooter]]
Insieme all'abbigliamento, la musica ricopre un ruolo fondamentale per la nascita e la crescita del movimento. Il ''Great British Music Festival'' del [[1978]] a [[Wembley]] vede salire sul palco i The Jam, che
Così tra il '78 ed il '79 in Inghilterra nacquero moltissime band che si proponevano di rivisitare la cultura [[mod]] (appunto i revivalisti) seguendo l'ondata revival lanciata dai [[The Jam]]. Vennero alla luce pertanto gruppi come: [[New Hearts]], successivamente noti come ''Secret Affair'', i [[The Merton Parkas|Merton Parkas]] di un giovanissimo [[Mick Talbot]], [[The Chords]], [[The Lambrettas]], [[Long Tall Shorty]] e molti altri.
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== Bibliografia ==
*F. Gazzara, ''Mods. La rivolta dello stile'', Castelvecchi, [[Roma]], 1997.
*P. Hewitt, ''Mods. L'anima e lo stile'', Arcana, [[Milano]], 2002. ISBN 88-7966-241-4
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