Arnold Esch: differenze tra le versioni

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===Retaggio classico, riuso architettonico e funzione ideologica dell'antico===
Centrale, nei suoi interessi, è stato il retaggio culturale dell'[[antichità]] [[antichità classica|classica]], il tema della sua sopravvivenza e ricezione in epoche successive, un orizzonte in cui la prospettiva dello storico si fonde con quella dell'archeologo, in una riflessione che ha orientato i suoi studi fin dal principio e a cui si deve, nonostante la personale propensione per la [[Grecia antica]], l'elezione dell'[[Italia]] ad ambito privilegiato di studio, da lui ritenuto l'unico spazio spazio geografico e culturale in cui la sopravvivenza dell'antichità classica ha potuto dispiegarsi su un arco di tempo così ampio.
 
Arnold Esch ha posto rinnovata enfasi sulla funzione ideologica dell'uso degli ''[[spolia]]'' da parte dei [[poteri universali]] ([[Papato]] e [[Sacro Romano Impero|Impero]]) e [[Comune medievale|comunali]], sui modi di "percezione" estetica, "ricezione" culturale e "[[mimesi|imitazione]]" nell'[[arte medievale|arte]] e nell'[[architettura medievale|architettura]], attraverso lo studio del [[reimpiego (architettura)|reimpiego architettonico dei materiali di spoglio]].