Guglielmo Tell: differenze tra le versioni

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== Altre leggende simili ==
La leggenda di Guglielmo Tell presenta analogie con altre vicende simili presenti in cronache di paesi nordici. Nelle ''[[Gesta Danorum]]'', scritte nel [[XII secolo]] dal monaco [[danimarca|danese]] [[Saxo Grammaticus]], si racconta di ''Toko'' (o Palnatoke), un abile cacciatore che si vantava troppo delle sue abilità di [[arciere]]. ''Re Harald'', detto "Dente azzurro", lo costrinse a colpire una mela posta sulla testa del figlio. Toko aveva deciso che, se avesse fallito il bersaglio, con una seconda freccia avrebbe ucciso il re, ma non riuscì nell'impresa e, forse per questo, finì imprigionato dal sovrano. Scappò poi dalla prigione e uccise il tiranno in un agguato.
 
Risale all'[[XI secolo]] la storia [[norvegia|norvegese]] di ''Eindridi'', costretto da re Olaf il Santo ([[Olaf II di Norvegia]]) a prendere di mira e colpire una tavola di argilla posta sulla testa del figlio. Dello stesso periodo è la novella del cacciatore Hemingr, norvegese, che accettò di battersi con un altro re Harald in una serie di gare sportive. Lo sconfisse, il re s'infuriò e lo costrinse, per avere salva la vita, a colpire una nocciola posta sulla testa del figlio. Hemingr centrò il frutto e poi, per rivincita, uccise il sovrano.<ref>''Focus storia'', ''Biografie'', Guglielmo Tell; autunno 2010, pag. 77.</ref>