Utente:L'inesprimibile nulla/Sandbox 2: differenze tra le versioni

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[[File:18 - Stoà of Attalus Museum - Ostracism against Aristeides (483 BC) - Photo by Giovanni Dall'Orto, Nov 9 2009.jpg|thumb|Il frammento n° 18, un [[ostrakon]] danneggiato conservato al Museo della Stoà di Attalo, mostra la scritta "Aristide, figlio di Lisimaco" ({{lang-grc|ΑΡΙΣΤΕΙΔ[ΗΣ] ΛΥΣΙΜΑΧ[ΟΥ]}})]]
 
L'anno successivo, nel [[489 a.C.]], forse in conseguenza del suo ruolo non secondario durante lo scontro, venne fatto [[arconte eponimo]], come attestato dal [[Marmor Parium]], stele che permette la ricostruzione dei più importanti eventi dell'antichità, in quanto riporta il ciclo delle [[Olimpiadi]] e il nome degli arconti ad Atene.<ref>{{cita libro|titolo=Marmor Parium|capitolo=50}}</ref> Secondo [[Plutarco]] nel [[483 a.C.|483]] o nel [[482 a.C.]], secondo [[Cornelio Nepote]] attorno al [[486 a.C.]], subì l'ostracismo. Secondo una prima versione, a permettere questa procedura furono i suoi influenti nemici, che si era addotto semplicemente per la sua scrupolosa onestà e per la sua rigida opposizione alla corruzione. Secondo una seconda interpretazione, nel contesto delle concause avrebbe maggior rilievo l'opposizione che egli aveva opposto alla politica marittima e democratica del rivale.
 
<small>'''[Guarda il testo di storia, per integrare col giudizio storiografico]'''</small>
 
Secondo la tradizione, scrisse il proprio nome su uno degli [[ostrakon|ostraka]], sotto la richiesta di un contadino analfabeta, ritenendo quest'ultimo, pur non sapendo chi fosse Aristide, che fosse inopportuno che un cittadino pretendesse di essere chiamato "Giusto" da parte dei compatrioti, dal momento che, secondo gli storici antichi, Temistocle aveva aizzato contro di lui la folla, inducendola a pensare che quell'appellativo fosse stato preteso da lui stesso. Come commenta [[Nepote]], la pena non venne scontata per intero, nonostante le fonti antiche attestino che nel [[480 a.C.]] la sentenza non fosse stata ancora revocata.<ref>{{cita|Erodoto|VIII, 79}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=[[Demostene]]|titolo=Seconda contro Aristogitone|capitolo=DCCCII, 1, 16}}</ref> Secondo [[Erodoto]], fu invece richiamato in patria per volontà della [[lega panellenica]] all'indomani della guerra.
 
<small>'''[Guarda Erodoto per la sua versione]'''</small>
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=== Ostracismo e reintegro ===