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** Sia [[Epaminonda]] sia [[Platone]], che è noto vissero in estrema povertà, si presero carico di questa attività, offrendo alla cittadinanza rispettivamente spettacoli di [[flauto]] e di [[danza]] che però finanziarono col denaro di amici, quali i ricchi [[Pelopida]] e [[Dione di Siracusa]]: non si può quindi escludere che Aristide non abbia fatto altrettanto,<ref>{{cita|Plutarco|I, 4}}.</ref> destinando alla comunità un patrimonio di cui invece avrebbe potuto disporre liberamente.<ref name=PLI5>{{cita|Plutarco|I, 5}}.</ref>
** L'autore che avanzava questa critica si sarebbe potuto ingannare sul nome, secondo [[Panezio]] confondendo Aristide con un omonimo,<ref name=PLI5/> dato che nel periodo di massima fortuna del mondo greco, quello compreso tra le [[Guerre persiane]] e la [[Guerra del Peloponneso]], è attestata l'esistenza di soli due coreghi vittoriosi chiamati Aristide: il primo fu figlio di Xenofilo e non di Lisimaco, il secondo visse molto tempo dopo. Dato che l'iscrizione adotta, come tutte quelle realizzate dopo l'arcontato eponimo di [[Eucleide]] ([[403 a.C.]]), l'alfabeto [[Dialetto ionico|ionico]], si sarebbe quindi propensi a credere che l'Aristide citato nell'iscrizione sia proprio il secondo: ciò è confermato anche dal secondo nome, quello di un poeta che, se non fu mai citato al tempo delle Guerre Persiane, fu abbastanza popolare durante la Guerra del Peloponneso, quando era quindi in vita quello che sarebbe quindi stato il suo committente, dedicandosi alla poesia corale.<ref>{{cita|Plutarco|I, 6}}.</ref>
 
Aristide era un amico intimo di [[Clistene]], lo statista che aveva riorganizzato la [[democrazia ateniese]] dopo l'espulsione di [[Ippia (tiranno)|Ippia]], e un ammiratore di [[Licurgo]], dal momento che propendeva per l'attuazione di un governo di carattere [[aristocrazia|aristocratico]], in opposizione con [[Temistocle]], rappresentante delle forze popolari.
 
=== Battaglia di Maratona ===
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[[File:Hill where the Athenians were buried after the Battle of Marathon.jpg|miniatura|sinistra|Il [[Soros (Maratona)|Soros]] di Maratona nel 2005]]
 
L'opposizione a [[Temistocle]], che segnò la sua ascesa politica, era dovuta non solo a convinzioni personali, ma anche al fatto che egli fosse sul piano politico un seguace di [[Clistene]]:<ref>{{cita|Plutarco|II, ?}}.</ref> laLa prima fonte storica che affianca iAristide duee prestigiosi contemporaneiTemistocle è [[Erodoto]], che afferma che combatterono assieme durante la [[battaglia di Maratona]], [[Aristide]] come condottiero della [[Tribù#Trib.C3.B9_di_Atene|tribù]] [[Antiochide]] e l'avversario a capo della [[Leontide]], che vennero schierate su quattro ranghi invece che su otto.<ref>{{cita|Erodoto|VI, 111}}.</ref><ref>{{cita|Plutarco|V, 3}}.</ref> Alla fine dello scontro, il solo Aristide, cui erano stati affidati il bottino e i prigionieri,<ref>{{cita|Plutarco|V, 4-5}}.</ref> rimase sul [[campo di battaglia di Maratona|campo dello scontro]]: secondo la tradizione storiografica, che a livello di questo passo viene contestata,<ref>{{cita|Fink|pp. 175, 178-181, 215-216 (fonti)}}.</ref> [[Milziade]] si era invece precipitato ad [[Atene]] per proteggere la propria città da una manovra d'aggiramento da parte dei [[Impero achemenide|nemici]]. Secondo Peter Krentz Aristide, rimasto sul campo di battaglia con le proprie truppe, ordinò di cominciare i preparativi per la cremazione delle salme degli Ateniesi dopo la partenza del resto dell'esercito: il luogo prescelto venne contrassegnato con uno strato di sabbia e di terra verdastra, sopra vi fu costruito un basamento in mattoni per la cremazione, largo circa 1 metro e lungo 5, che sostenne la pira. In quel luogo fu poi costruito il tumulo che divenne noto come "Soros", sulla cui cima furono apposte delle lapidi che riportavano i nomi dei 192 caduti divisi per tribù di appartenenza.<ref>{{cita|Pausania|I, 32, 3}}.</ref>
 
=== Scontro con Temistocle ===
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[[File:Beeld, Themistocles - Unknown - 20408396 - RCE.jpg|thumb|Busto di Temistocle]]
Aristide era un amico intimo di [[Clistene]], lo statista che aveva riorganizzato la [[democrazia ateniese]] dopo l'espulsione di [[Ippia (tiranno)|Ippia]], e un ammiratore di [[Licurgo]], dal momento che propendeva per l'attuazione di un governo di carattere [[aristocrazia|aristocratico]], in opposizione con [[Temistocle]], rappresentante delle forze popolari.
 
L'anno successivo, nel [[489 a.C.]], forse in conseguenza del suo ruolo non secondario durante lo scontro, venne fatto [[arconte eponimo]], come attestato dal [[Marmor Parium]], stele che permette la ricostruzione dei più importanti eventi dell'antichità, in quanto riporta il ciclo delle [[Olimpiadi]] e il nome degli arconti ad Atene.<ref>{{cita libro|titolo=Marmor Parium|capitolo=50}}</ref>