Quilichino da Spoleto: differenze tra le versioni
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Quasi nulla si sa della sua vita e la stessa grafia in [[lingua volgare]] del nome viene a volte riportata con incertezze.
Originario di una famiglia di [[Spoleto]], come egli stesso ci informa, giudice alla corte di [[Federico II di Svevia|Federico II]], Quilichino fu uno degli esponenti della latinità alla curia federiciana, un'espressione linguistica e letteraria che proprio in quella temperie culturale conobbe un vero e proprio trionfo<ref name="Fridericiana"/>, con autori come [[Pier della Vigna]], [[Iacopo da Benevento|Jacopo da Benevento]], [[Orfino da Lodi]] e [[Riccardo da Venosa]], l'autore della [[commedia elegiaca]] ''[[De Paulino et Polla]]'': nelle loro mani, le missive sfornate dalla cancelleria imperiale si connotarono per una tale perfezione stilistica da divenire espressione del «tratto propagandistico forse più marcato dell'ideologia imperiale»<ref name="Fridericiana">Edoardo D'Angelo, «[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Federiciana/VOL02/FEDERICIANA_VOL02_000455.xml&idOrigine=d2c2c1c3-9bef-11dc-9284-0016357eee51 {{Maiuscoletto|Poesia latina}}»], in ''[[Enciclopedia federiciana]]'', dal sito dell'[[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>.
Quilichino è stato a volte confuso, in passato, per quasi omonimia, con il letterato [[Bichilino da Spello]], la cui notorietà si deve a un [[trattato (opera)|trattato]] [[XIV secolo|trecentesco]] di ''[[ars dictandi]]'', il ''Pomerium rethorice''<ref>Vincenzo Licitra, ''Bichilino da Spello e la sua opera'', in ''Il ''Pomerium rethorice'' di Bichilino da Spello'', 1979 (pp. x-xii)</ref> del [[1304]]
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