Guerra libico-ciadiana: differenze tra le versioni
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I libici misero in campo 11.000 regolari e 80 aerei da combattimento, ma mantennero il loro tradizionale ruolo di supporto di fuoco nell'offensiva scatenata dalle truppe del GUNT, ammontati in questa occasione a 3-4.000 uomini. L'alleanza GUNT-libici investì il 10 agosto l'osai di Faya-Largeau, dove lo stesso Habré trincerato insieme a circa 5.000 uomini: battuta dal fuoco di lanciarazzi multipli, artiglieria e carri e sottoposta a continui bombardamenti aerei, la linea difensiva delle FANT si disgregò quando le forze del GUNt lanciarono il loro assalto finale, obbligando Habré a fuggire verso la capitale con i resti della sua armata<ref name=Pollack-383 />.
Il nuovo intervento libico provocò allarme in Francia. Dopo una formale richiesta di aiuto da parte di Habré, il 6 agosto i francesi,
Il governo francese stabilì un limite ("Linea rossa") lungo il 15º [[Parallelo (geografia)|parallelo]], da [[Mao (Ciad)|Mao]] ad Abéché, e avvertì che non avrebbe tollerato alcuna incursione a sud di questa linea da parte di truppe libiche o del GUNT; sia i francesi che i libici rimasero dal loro lato della linea, sancendo di fatto una divisione in due del paese<ref name=Nolutshungu-189>{{cita|Nolutshungu 1995|p. 189}}.</ref>. Seguì una pausa dei combattimenti, durante la quale in novembre una nuova conferenza di pace promossa dalla OUA fallì il tentativo di trovare una conciliazione tra le varie fazioni ciadiane; l'analoga mediazione del presidente dell'[[Etiopia]] [[Menghistu Hailè Mariàm]] all'inizio del 1984 non ottene parimenti alcun effetto. Il 24 gennaio 1984 il GUNT, supportato da un vasto concentramento di mezzi corazzati libici, attaccò le postazioni delle FANT vicino [[Ziguey]], una mossa apparentemente volta a convincere la Francia e le altre nazioni africane a riaprire i negoziati; la Francia reagì a questo attacco sferrando il suo primo significativo contrattacco con forze aeree, oltre a inviare nuove truppe in Ciad e a innalzare unilateralmente la "Linea rossa" fino all'altezza del 16º parallelo<ref name=Brecher-92>{{cita|Brecher & Wilkenfeld 1997|p. 92}}.</ref><ref name=Azevedo-110>{{cita|Azevedo 1998|p. 110}}.</ref>.
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