L'idiota: differenze tra le versioni
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Qui il narratore inserisce la storia di Nastas’ja. Scampata da bambina all’incendio della sua proprietà in campagna e rimasta orfana, Nastas’ja viene aiutata da un amico del padre, Afanasij Ivanovic Tockij, che la sistema insieme alla sorella in una tenuta a cui l’uomo fa visita ogni estate. Accorgendosi della bellezza di Nastas’ja, ormai sedicenne, Tockij la rende sua amante per i periodi che passa alla tenuta fino a cinque anni dopo, quando Nastas’ja non ricompare alla sua porta a San Pietroburgo, pretendendo di vivere in città a sue spese.
Tockij, che al momento della vicenda ha ormai cinquantacinque anni, vorrebbe tagliare i fondi a Nastas’ja; decide quindi che è venuto per lei il momento di sposarsi, e propone a Gavrila di prenderla in moglie con la promessa di 75.000 rubli per accollarsi una donna disonorata. Gavrila però è incerto; egli ama infatti Aglaja, la figlia minore del generale Epancin; Nastas’ja invece annuncerà alla festa di compleanno, che si terrà quella sera, se accetterà di sposare Gavrila o meno. Qui la parentesi su Nastas’ja si chiude e la vicenda ricomincia.
Epancin invita il principe a unirsi a sua moglie e alle sue figlie, Aleksandra, Adelaide e Aglaja, per la colazione. La conversazione cade sul passato del principe in Svizzera, sul suo amore per i bambini e infine sulla pena di morte (un passaggio in cui è evidente come Dostoevskij descriva le sue proprie esperienze, in quanto era stato condannato qualche anno prima, ma poi era stato graziato).
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