Heinz Brandt: differenze tra le versioni

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}} Vinse una medaglia d'oro ai [[Giochi della XI Olimpiade]] nelle gare di [[equitazione]]. Morì durante l'[[attentato a Hitler del 20 luglio 1944|attentato]] a [[Adolf Hitler|Hitler]] del 20 luglio [[1944]], compiuto dal colonnello [[Claus Schenk von Stauffenberg]], spostando la valigetta contenente l'esplosivo, salvando così la vita al Führer.
 
== Biografia ==
{{Sportivo
|Nome = Heinz Brandt
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}}
 
=== Giovinezza e Olimpiadi ===
Heinz Brandt nacque a [[Charlottenburg]], [[Berlino]], e si iscrisse al [[Reichswehr]], come cadetto, nel [[1925]]. Frequentò un corso presso la scuola di [[cavalleria]] di [[Hannover]], nel [[1928]], e venne promosso tenente. Nel [[1936]], partecipò ai [[Giochi della XI Olimpiade]] di Berlino. Fece parte della squadra tedesca di [[Equitazione ai Giochi della XI Olimpiade|equitazione]], che vinse la medaglia d'oro nella categoria Salto ostacoli a squadre, insieme a Kurt Hasse e Marten Von Barnekow. Partecipò inoltre alla gara di Salto ostacoli individuale, uscendo ai sedicesimi di finale.
 
=== Seconda guerra mondiale ===
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], era un capitano dell'[[Oberkommando der Wehrmacht]]. Dopo aver prestato servizio nella divisione di fanteria, venne promosso maggiore nel gennaio [[1941]] e tenente colonnello nell'aprile [[1942]]. Il 13 marzo [[1943]], il generale [[Henning von Tresckow]] chiese a Brandt di portare un pacchetto contenente due bottiglie di presunto cognac nel [[Focke-Wulf Fw 200|Condor]] di Hitler, bottiglie che dovevano essere consegnate al colonnello [[Hellmuth Stieff]] come pagamento per una scommessa persa. Il pacchetto però conteneva una bomba innescata, che tuttavia non esplose. Nel maggio 1943, Brandt fu promosso colonnello.<ref name=PlottingHitler'sDeath>{{Cita libro|data=1994|autore=[[Joachim Fest]]|id=ISBN 0-297-81774-4|titolo=Plotting Hitler's Death: The German Resistance to Hitler, 1933-1945|editore=Weidenfield & Nicholson}}</ref>
 
==== L'attentato del 20 luglio 1944 ====
Il 20 luglio [[1944]], arrivò presso la sede del [[Wolfsschanze]] di [[Rastenburg]], nella [[Prussia orientale]], per una conferenza presieduta da Hitler. Con l'assistenza del maggiore [[John Ernst von Freyend]], il colonnello von Stauffenberg mise una valigetta contenente una bomba ai piedi di Brandt, il più vicino possibile a Hitler. Stauffenberg, quindi, con una scusa, lasciò la stanza. Poco dopo Brandt, nel tentativo di vedere meglio la mappa sul tavolo, trovò la valigetta e la mise dall'altro lato della gamba del tavolo. Sette minuti dopo, la bomba esplose e le ferite gli causarono l'amputazione di netto di una gamba.<ref name=Nemesis>{{Cita libro|data=2000|autore=[[Ian Kershaw]]|id=ISBN 0-393-32252-1|titolo=Hitler 1936-1945: Nemesis|editore=Penguin Press}}</ref> Mentre lo trasportavano in ospedale ormai in fin di vita, ebbe ancora l'animo di dire di avere avuto fortuna «perché quel piede gli faceva sempre male….»
 
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Altre tre persone morirono a causa dell'esplosione. Studi successivi conclusero che il suo esatto posizionamento vicino ad una gamba del tavolo fu un fattore cruciale nel determinare chi sarebbe sopravvissuto alla detonazione della bomba.<ref name=GermanOpposition>{{Cita libro|data=1997|autore=Michael C Thomsett|id=ISBN 0-78-6403721|titolo=The German Opposition to Hitler: The Resistance, the Underground, and Assassination Plots, 1938-1945|editore=McFarland}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.sports-reference.com/olympics/athletes/br/heinz-brandt-1.html Profilo olimpico di Heinz Brandt] su Sport Reference
 
{{Campioni olimpici di equitazione}}