Tioridazina: differenze tra le versioni
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Effetti collaterali e indesiderati |
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Tra gli effetti indesiderati che la rendono poco gradita ad alcuni pazienti si segnalano i disturbi a carico delle funzioni sessuali (in particolare il [[priapismo]], altri disturbi dell'[[erezione]] e dell'eiaculazione, compresa l'[[eiaculazione retrograda]]), purtroppo decisamente frequenti durante il trattamento con tioridazina.
Anche la tioridazina, similmente ad altri neurolettici, può teoricamente abbassare la soglia di convulsività e causare alterazioni dell'elettroencefalogramma simili a quelle riscontrate nei disturbi epilettici. Tuttavia la farmacosorveglianza successiva all'immisione in commercio ha messo in evidenza un effetto epilettogeno decisamente modesto.
; l'effetto epilettogeno è invece modesto. Particolarmente in caso di dosi elevate si possono manifestare retinopatia pigmentata caratterizzata da diminuzione dell'acutezza visiva e alterazione della visione notturna, aritmie e modificazioni dell'ECG (es. allungamento del Q-T, anomalie dell'onda T). Può comparire un paradossale stato di eccitamento e di agitazione con insonnia. In casi isolati la tioridazina ha provocato la sindrome maligna da neurolettici (rigidità muscolare, ipertermia, alterazione dello stato mentale, instabilità autonomica), che prevede l'immediata sospensione del trattamento. Il farmaco è dotato di capacità porfirinogena.▼
Se si ricorre a dosaggi particolarmente elevati (soprattutto al di sopra dei 600 mg/die) si può manifestare una [[retinopatia pigmentosa]] che si caratterizza per la diminuzione dell'[[acutezza visiva]] e alterazione della visione notturna. In alcuni casi si è assistito ad una progressiva perdita della vista. I medesimi dosaggi possono comportare la comparsa di aritmie cardiache e modificazioni dell'[[elettrocardiogramma]] (ad esempio allungamento del [[intervallo QT|intervallo Q-T]] oppure anomalie dell'onda T).
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Il farmaco è controindicato in caso di stato comatoso, depressione grave del SNC, gravi malattie cardiovascolari ed episodi di discrasie ematiche o di depressione del midollo all'anamnesi. Nell'anziano si consiglia di diminuire i dosaggi del farmaco.
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