Franz Joseph Saurau: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Correzione errori comuni - Lista |
||
Riga 28:
==Governatore di Vienna==
[[Johann Amadeus Francis de Paula Thugut|Thugut]] dovette essere contento del Saurau, tanto da nominarlo (dal [[1795]] al [[1797]]) governatore (Statthalter) di Vienna. Egli persegì una violenta campagna di repressione, non solo contro i ‘giacobini’, ma bensì contro l’intera Intellighenzia. I più
Tuttavia, la situazione bellica, nel frattempo, precipitava verso la disfatta: nel [[1796]] si riaccendeva il fronte italiano, con la travolgente avanzata del giovane [[Napoleone I|Napoleone]], che cominciò a spazzare la pianura padana dai presidi austriaci e, nel [[1797]] passò le [[Alpi]]. <br>
Riga 62:
Nel perido in cui Saurau fu governatore di [[Milano]], il nuovo governo invasore raggiunse tutti i propri obiettivi essenziali: il [[30 marzo]] [[1815]] aveva imposto agli ufficiali dell’esercito del [[Regno d’Italia]] di giurare fedeltà all'[[Impero Austriaco|Austria]]: ciò che spinse il [[Ugo Foscolo|Foscolo]] all’esilio e trasferito gran parte dei reparti verso nuove guarnigioni al di là delle [[Alpi]]. <br>
Il [[2 maggio]] l’esercito austriaco aveva battuto [[Gioacchino Murat|Murat]] a [[battaglia di Tolentino|Tolentino]] e il [[2 giugno]] rientrò a [[Napoli]] [[Ferdinando IV di Borbone]], sulla punta delle loro baionette. Nel Maggio [[1815]] Saurau, allora governatore di Milano, venne fatto capo, col titolo di Ministro, d’una speciale amministrazione militare austriaca di qua dal Po. Il suo compito consistette, assai probabilmente, nella sistemazione dei Ducati: ai Borbone-Parma il possesso di [[Ducato di Lucca|Lucca]], ciò che avvenne il [[22
Il [[9 giugno]], infine, appena sette giorni dopo il rientro dei Borbone a [[Napoli]], (ma nove giorni prima di [[battaglia di Waterloo|Waterloo]]), si concluse il [[Congresso di Vienna]]. Esso ratificava la costituzione degli “stati austriaci in Italia”, per annessione di [[Milano]] e [[Venezia]] all’[[Impero Austriaco]]: a ciò aveva molto giovato la circostanza che sotto [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]] e Saurau non si fosse registrato alcun segno di opposizione politica. <br>
Riga 92:
La presenza del Saurau a [[Milano]] fu, quindi, breve ma incisiva: egli (forse perfino più convintamente del [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]]) impose una visione del ‘al naturale loro ordine’ della [[Lombardia]] destinata a pesare sino al [[1859]]. Per percepire meglio che clima i due sodali costruirono, sono di aiuto quattro piccoli episodi, che ebbero protagonista il Saurau. <br/>
Giunto in visita [[Francesco II del Sacro Romano Impero| Francesco II]], ad un concerto in suo onore alla [[Teatro alla Scala|Scala]] venne vietato a chiunque di portare cappelli. Saurau scorse un disobbediente. Lo raggiunse in un palco e lo schiaffeggiò. Da allora si disse a [[Milano]]: ‘guarda che ti dò un Saurau!’. Da notare che il malcapitato era ospite della marchesa [[Antonietta Fagnani Arese|Antonietta Fagnani in Arese]], gran patrizia milanese, già amata dal [[Ugo Foscolo|Foscolo]] (e madre del futuro diplomatico e politico italiano [[Francesco Arese]]). Lo [[John Cam Hobhouse|Hobhouse]] (che trascorse
Probabilmente a seguito di questi fatti, nell’ottobre [[1816]], il medico dottor [[Polidori]] se la prese con un ufficiale dei granatieri che incedeva nel [[Teatro alla Scala|teatro]] a capo coperto. Questi lo fece uscire ed arrestare. Intervenne subito a suo sostegno il meglio della nobiltà ed intelletualità milanese ([[Ludovico di Breme|di Breme]], [[Pietro Borsieri|Borsieri]], [[Federico Confalonieri|Confalonieri]], [[Vincenzo Monti|Monti]]) e i tre stranieri [[Stendhal]], Lord [[Byron]] e [[John Cam Hobhouse|Hobhouse]] (quest’ultimo riferì l’episodio, suffragato da [[Stedhal]]). Ma non vi fu nulla da fare e [[Polidori]] passò la nottata in gattabuia. Anzi, Saurau pensò bene di espellere [[Byron]] da [[Milano]] entro ventiquattr’ore. <br>
Riga 113:
Nel [[1819]] era ministro degli interni con il cancelliere [[Klemens Wenzel von Metternich|Metternich]] ed ordinò al governatore imperiale del [[Tirolo]] di raccogliere e trascrivere canzoni e musica popolare tirolese: ne vennero raccolte circa un centinaio, ma solo poche dal [[Trentino]], probabilmente perché in un dialetto italiano. Tornò, poi, ad occupare la carica di ministro delle finanze. <br>
Il [[14 aprile]] [[1823]] fu tra gli azionisti-promotori della prima società di navigazione a vapore del [[Danubio]]: il [[5 settembre]] [[1830]] il primo vapore "Francesco I" (dal nome dell’ [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Imperatore Francesco II]]), compì il viaggio da [[Vienna]] a [[Pest]] e ritorno in quindici ore e
Dal [[1823]] venne chiamato alla Cancelleria imperiale assunse l’ufficio della [[Suprema Cancelleria]] e direttore della [[Cancelleria di Vienna]] (‘Wiener Hofkanzlei’). In tale carica, nel [[1825]] fu destinatario di una famosa lettera del l’arciduca [[Giovanni]] che pregonizzava un corridoio ferroviario da [[Vienna]] verso sud, attarverso la [[Stiria]]. Nel [[1823]] venne ororato dell’[[Ordine del Toson d'Oro]], massima onoreficenza austriaca. <br>
|