Teca Falcone: differenze tra le versioni

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{{W|architettura|giugno 2014}}
 
La '''Teca Falcone''' è un manufatto-memoria realizzato per la conservazione e l’esposizione dell’autovettura del giudice [[Giovanni Falcone]], oggetto dell’attentato di [[Capaci]]. Essa si trova presso la Scuola di formazione e aggiornamento del personale del [[Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria]] a Roma, struttura intitolata allo stesso Giovanni Falcone.
 
La Fiat Croma bianca, di proprietà del [[Ministero della Giustizia]], è stata acquisita dal [[Dipartimento dell’Amministrazionedell'amministrazione penitenziaria|Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria]] che ha provveduto all’effettuazione del suo restauro conservativo.
 
== Storia ==
L’idea di valorizzazione del reperto {{cn|(intesa come “…..''"attività ''destinata ad incrementare l’uso pubblico del bene conforme alla sua natura.”")''}} si deve ad Enrico RAGOSARagosa, Capo della Direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi del Dipartimento dell’Amministrazionedell'amministrazione penitenziaria, che incaricò l’architetto Matteo PROTOProto, oggiin seguito dirigente presso l’Ufficio tecnico della stessa Direzione generale, di elaborare il relativo progetto (2002) e di curare la direzione dei lavori.
 
Problematiche di varia natura hanno fatto traslare l’inizio dei lavori all’autunno 2011 che sono stati eseguiti dall’Impresa Grossi Costruzioni di Roma; l’Ufficio di direzione lavori è stato costituito dall’arch. Matteo Proto e dal geom. Emiliano Russolillo che è stato anche il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
La TECA è stata inaugurata il 18 maggio 2012 dal Capo dello Stato [[Giorgio Napolitano]] e dal Ministro della Giustizia [[Paola Severino]], nell’ambito dell’annuale cerimonia celebrativa della Festa del Corpo di Polizia penitenziaria, quell’anno coincidente con il 195º anniversario della fondazione dello stesso.
 
Da allora, la direzione della Scuola, congiuntamente al personale di Polizia Penitenziaria che opera presso l'istituto di formazione, accoglie le visite di chi ne fa richiesta, particolarmente di scuole ed associazioni, in un percorso di educazione alla legalità.
La struttura dell’Amministrazione in cui il manufatto è stato realizzato - la [[Scuola di formazione e aggiornamento del personale “GiovanniFalcone” di Roma|Scuola di formazione e aggiornamento del personale “Giovanni Falcone” di Roma]] - è stata scelta in considerazione delle attività formative e di aggiornamento del personale che vi si svolgono, in relazione all’impegno ed
all’abnegazione del magistrato scomparso nel servire il Paese e la Giustizia.
 
== Collocazione e descrizione ==
La TECA è stata dislocata su uno dei lati lunghi della “Piazza d’Armi” della Scuola al fine di poter essere sempre visibile e “presente” durante le cerimonie che vi si svolgono, dal quotidiano alza/ammaina bandiera, al giuramento del personale
La struttura dell’Amministrazione in cui il manufatto è stato realizzato - la [[Scuola di formazione e aggiornamento del personale “GiovanniFalcone” di Roma|Scuola di formazione e aggiornamento del personale “Giovanni Falcone” di Roma]] - è stata scelta in considerazione delle attività formative e di aggiornamento del personale che vi si svolgono, in relazione all’impegno ed all’abnegazione del magistrato scomparso nel servire il Paese e la Giustizia.
 
La TECA è stata dislocata su uno dei lati lunghi della “Piazza"Piazza d’Armi”d’Armi" della Scuola al fine di poter essere sempre visibile e “presente”"presente" durante le cerimonie che vi si svolgono, dal quotidiano alza/ammaina bandiera, al giuramento del personale
di [[Polizia penitenziaria]], alla Festa del Corpo.
 
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Dal 2014, infatti, la Scuola che ospita la TECA ha promosso il Premio "Oltre la Giustizia: il ricordo" rivolto
agli studenti degli istituti scolastici del territorio, nella giornata della Commemorazione delle vittime della strage di Capaci. Circa 200 studenti degli Istituti che hanno aderito all'invito hanno concorso, attraverso la presentazione di messaggi, disegni, poesie e pensieri in memoria di Giovanni Falcone, di [[Francesca Morvillo]] e degli uomini della scorta che hanno perso la vita nel brutale attentato mafioso del 23 maggio 1992; gli elaborati ornano già il pino prossimo alla TECA, in sintonia con il ficus posto davanti al portone del palazzo in via Emanuele Notarbartolo 23, a [[Palermo]] dove abitavano i due magistrati.
dove abitavano i due magistrati.
 
A favore dell’assoluta visibilità del suo interno, il manufatto è stato realizzato con ampie vetrate modulari di cristallo, collegate da piedritti sempre in cristallo.
 
La struttura portante, di minimo impatto visivo, è costituita da pilastri cilindrici in acciaio e da travi dello stesso materiale, quest’ultimequest'ultime occultate da un alto fascione perimetrale.
 
La TECA è il risultato dell’accostamento di tre volumi elementari: due maggiori, costituiti da prismi estrusi da triangoli equilateri specchiati e ruotati, ed uno minore, di collegamento tra i due, sulla base di un triangolo rettangolo, interposto nell’area che residua dalla rotazione dei triangoli maggiori che è di circa 30°.
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La scelta della figura geometrica del triangolo equilatero per la base dei due volumi maggiori è tesa a simboleggiare per l’uno l’equità e l’imparzialità della Giustizia – di cui Falcone, per la sua storia personale, è, indubbiamente, tra i più alti rappresentanti – e per l’altro, il richiamo a quella terra di Sicilia, teatro dell’attentato, che, per la sua netta iconografia, fin dai tempi più antichi, è stata chiamata "Trinacria".
 
Ed il "triangolo" viene assunto come ''leit-motiv''  dell’intero organismo: dal disegno del controsoffitto formato da una serie di triangoli, con orientamento omogeneo a quello dello spazio che coprono, in pannelli di lamiera microforata, alle
maniglie in acciaio realizzate su disegno della porta di ingresso, pur’essa in cristallo, ciascuna formata da un triangolo rettangolo che, accostata idealmente all’altra, ripropone il triangolo equilatero che comanda l’intera composizione.
 
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Sul retro della teca, un grande incavo, a terra, simboleggia il vuoto lasciato dall’esplosione: sul fondo della depressione sono stati sistemati dei fari a fascio di luce concentrato che, opportunamente proiettati su uno schermo in acciaio inox, producono un effetto di luce intensa e diffusa in ricordo dell’esplosione.
 
 
La TECA è stata inaugurata il 18 maggio 2012 dal Capo dello Stato [[Giorgio Napolitano]] e dal Ministro della Giustizia [[Paola Severino]], nell’ambito dell’annuale cerimonia celebrativa della Festa del Corpo di Polizia penitenziaria, quell’anno coincidente con il 195º anniversario della fondazione dello stesso.
 
Da allora, la direzione della Scuola, congiuntamente al personale di Polizia Penitenziaria che opera presso l'istituto di formazione, accoglie le visite di chi ne fa richiesta, particolarmente di scuole ed associazioni, in un percorso di educazione alla legalità.
 
La TECA è stata realizzata dall’Impresa Grossi Costruzioni di Roma; l’Ufficio di direzione lavori è stato costituito dall’arch. Matteo Proto e dal geom. Emiliano Russolillo che è stato anche il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
[[Categoria:Monumenti di Roma]]
[[Categoria:Lotta alla mafia]]