Bartolomeo Picchiatti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Indeciso42 (discussione | contributi)
formattazione
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v1.34 - Disambigua corretto un collegamento - Chiesa di Santa Maria della Stella
Riga 21:
Architetto di origini incerte, si trasferì a Napoli nel [[1593]]<ref>http://www.storicibarnabiti.it/PDF/Barnabiti_studi_26/Ricciardi.pdf</ref>, chiamato dall'architetto [[Domenico Fontana]] come suo luogotenente. Iniziò la propria carriera come luogotenente di Domenico e [[Giulio Cesare Fontana]] nel completamento delle opere incompiute da Giulio Cesare dopo la sua partenza in [[Spagna]]. Diresse i cantieri di scavo dei [[Regi Lagni]], progettati dal Fontana agli inizi del [[XVII secolo]], mentre dal [[1634]] la mastodontica opera fu diretta dall'ingegnere [[Tommaso Alappio]] (? – ?, 23 agosto [[1646]]) con supervisione dei cantieri del Picchiatti. Nel [[1614]] fu incaricato dalla Congregazione dei Nobili alla progettazione ed edificazione del [[Palazzo Buono|Palazzo Monte dei Poveri Vergognosi]].<ref>Successivamente fu trasformato in palazzo nobiliare e successivamente in sede de [[La Rinascente]] che recentemente ha chiuso i battenti.</ref> Tre anni dopo nacque [[Francesco Antonio Picchiatti]], anch'esso architetto qualificato e competente che aiuterà il padre negli ultimi anni di vita. Acquisì buona fama presso gli ambienti napoletani dell'epoca, nel [[1620]] realizzò la [[Chiesa di San Giorgio dei Genovesi (Napoli)|chiesa di San Giorgio dei Genovesi]] e nell'anno successivo progettò il portale di [[Palazzo di Sangro]] ed eseguito da [[Giuliano Finelli]] e il tempietto nel [[Santuario della Madonna dell'Arco]].
 
Dal [[1621]] ereditò il cantiere della [[Chiesa di San Carlo alle Mortelle]] nel quale progettò anche il collegio diventando architetto di fiducia dei [[Barnabiti]]. In seguito alla morte di Giulio Cesare Fontana avvenuta nel [[1627]], gli subentrò nell'ufficio di Ingegnere della Regia Corte, posto riservato anche al figlio. Dal [[1632]], insieme a [[Cosimo Fanzago]], progettò il [[Duomo di Pozzuoli]] al [[Rione Terra]] sulle preesistenze del Capitolium romano. Nel [[1638]] fu attivo presso la fabbrica della [[Chiesa dei Santi Apostoli (Napoli)|Chiesa dei Santi Apostoli]] dove progettò l'elegante campanile bicromo e nel cantiere della [[Chiesa di Santa Maria della Stella (Napoli)|Chiesa di Santa Maria della Stella]] . Nel [[1641]] progettò la [[Basilica Sant'Agostino alla Zecca]] in collaborazione con il figlio e di incerta data fu il restauro della [[Chiesa di Santa Maria Donnalbina]].
 
Il Picchiatti morì nel [[1643]] e alla sua morte la direzione dell'opera fu assegnata a [[Onofrio Antonio Gisolfi]] che gli subentrò, fino al [[1656]], nella carica di Ingegnere regio. Parte fondamentale della storia della città partenopea, Bartolomeo Picchiatti a partire dagli inizi del Novecento dà il nome ad una piccola ma importante via della città, situata in zona [[Soccavo]]