Scacchi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
| Nessun oggetto della modifica | m →Le origini e l'evoluzione del gioco:  ripristinate informazioni cancellate, piccoli aggiustamenti, sintassi | ||
| Riga 77: [[Immagine:Pezzi degli scacchi.jpg|thumb|right|230px|Pezzi su una scacchiera]] Il gioco degli  Non trascurabile Dall' In Europa le prime fonti risalgono all' inizio del XI sec, tra queste, significative, il testamento del Conte di Urgel ( Catalogna ) che lascia alla Chiesa tra i suoi beni una scacchiera, e una lettera del Cardinale Pietro Damiani al Papa Alessandro II del 1060, in cui denuncia la diffusione del gioco. ▼ Questa, nei primi secoli del medioevo, fu favorita dal successo nella cultura cavalleresca, d' altra parte venne fortemente contrastata dalla Chiesa. ▼ ▲In Europa le prime fonti risalgono all' Inizialmente, in Europa le regole non differivano dal gioco arabo, lo Shatranj, ( evoluzione del Chaturanga ) caratterizzato da una scacchiera senza colori e da regole che rendevano piuttosto lento lo svolgimento del gioco: la fersa ( la donna nella successiva evoluzione )muoveva diagonalmente di una sola casella, l' elefante ( poi alfiere, o vescovo in inglese ) muove di tre sole caselle in diagonale potendo saltare gli altri pezzi, i pedoni muovono sempre di una sola casella e promuovono sempre a fersa, gli altri pezzi muovono secondo le regole odierne tranne che non esiste arrocco. ▼ Nel corso dei secoli, la necessità di velocizzare il gioco, in particolare essendo le partite  giocate per scommessa, comporto' progressivamente l' adozione di movimenti più veloci, soprattutto dell' alfiere e della donna, e all' adozione di regole non comuni: nel "Libro del Acedrex" scritto dal re di Castiglia Alfonso il Saggio nel 1283, il movimento dei pezzi presenta già alcune variazioni, con la donna più mobile. Altro trattato di scacchi, il "De Ludo", scritto da un frate, Jacopo da Cessole, risale al primo  XIV sec.    ▼ ▲ ▲Inizialmente, in Europa le regole non differivano dal gioco arabo, lo Shatranj, ( ▲Nel corso dei secoli, la necessità di velocizzare il gioco, in particolare essendo le partite  giocate per scommessa, comporto' progressivamente l' Alla fine del quindicesimo secolo in [[Italia]], o secondo altri in [[Spagna]], vengono definitivamente fissate le regole moderne del gioco, ovvero viene creata una variante che si impone sugli altri sistemi di gioco: i [[Pedone|pedoni]] avevano l'opzione di avanzare di due caselle al momento della loro prima mossa con la conseguente opzione per l'avversario di mangiarlo ''en passant''; gli [[Alfiere (scacchi)|Alfieri]] potevano muoversi lungo tutto una diagonale libera (invece di essere limitati a muoversi obbligatoriamente di due caselle diagonali) e perdevano la possibilità di saltare la casella di colore diversa del loro colore; alla [[Donna (scacchi)|Donna]] era permesso di muoversi in tutte le direzioni senza limitazione di distanza, il che l'ha resa il pezzo più potente presente sulla ''scacchiera'' (prima poteva solo muoversi di una casella alla volta in senso diagonale). Esistevano ancora delle differenze nelle regole per l'[[arrocco|arroccamento]] e l'esito in caso di [[Patta (scacchi)|patta]]. Questi cambiamenti, nel loro insieme, hanno reso il gioco degli scacchi più suscettibile di studio profondo favorendone molto la diffusione. Da allora, in [[Europa]], il gioco si è giocato quasi allo stesso modo in cui viene giocato oggi. Le regole odierne sono state congelate nel [[XIX secolo|diciannovesimo secolo]], tranne per le condizioni esatte di una patta. Nel Cinquecento il gioco conobbe un evoluzione nella teoria, con numerosi trattati, come l' Il modello più popolare di scacchiera ("Staunton") venne creato da [[Nathaniel Cook]] nel [[1849]], che venne adottato da uno dei principali giocatori dell'epoca [[Howard Staunton]], e ufficialmente dalla [[FIDE]] nel [[1924]]. | |||