|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 26 giugno [[1896]]
|Nato_a = [[Cologna Veneta]]
|Data_di_morte = 18 febbraio [[1963]]
|Morto_a = [[Milano]]
|Cause_della_morte =
|Nazione_servita ={{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = [[Regio Esercito]]<br/>[[Regia Aeronautica]]
|Arma =
|Corpo = [[Servizio Aeronautico|Corpo Aeronautico]]
|Specialità = [[Aereo da caccia|caccia]]
|Unità =
|Reparto= 77ª Squadriglia da caccia
|Anni_di_servizio =
|Grado = [[Sergente|Sergente pilota]]
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Attività = aviatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[Asso dell'aviazione|Asso]] accreditato di sei abbattimenti durante la [[ Prima guerra mondiale|prima guerra mondiale]].<ref>http://www.theaerodrome.com/aces/italy/rizzotto.php Retrieved 1 April 2010.</ref> ▼
|PostNazionalità =
|Immagine =
|Categorie =
}}
▲[[Asso dell'aviazione|Asso]] accreditato di sei abbattimenti durante la [[Prima guerra mondiale|prima guerra mondiale]].<ref>http://www.theaerodrome.com/aces/italy/rizzotto.php Retrieved 1 April 2010.</ref>
==Biografia==
Cosma Damiano (Cosimo) Rizzotto nasce il 6 giugno [[1893]]<ref name=F7p157-158>{{Cita|Franks, Guest, Varriale 2009|p. 157-158|Franks,Guest,Varriale1997}}</ref> a [[Cologna Veneta]].<ref name=V9p88>{{Cita|Varriale 2009|p. 99|Varriale2009}}</ref> Venne arruolato nel [[Regio Esercito]] come soldato semplice nel settembre [[1913]], assegnato al Battaglione Aviatori,<ref name=V9p88/> probabilmente per sua conoscenza della meccanica<ref>Tale conoscenza è attestata nel suo foglio matricolare.</ref> Il 24 maggio [[1915]], giorno dell’entratadell'entrata in [[Prima guerra mondiale|guerra]] del [[Regno d'Italia]], fu destinato a seguire il corso di pilotaggio sul campo d'[[Aeroporto di Pisa-San Giusto|campo d'aviazione di San Giusto]],<ref name=F7p157-158/> nei pressi di [[Pisa]]. Il 19 settembre venne trasferito sul campo di istruzione della Malpensa, dove conseguì il brevetto di pilota il 1° gennaio [[1916]]. Promosso [[Caporale|caporale]] il 31 dicembre, fu destinato a seguire il corso di addestramento all'uso di velivoli Nieuport a [[Cascina Costa]]. Il 30 marzo partì per la [[Francia]] per addestrarsi al pilotaggio dei nuovi caccia, ritornando in Italia esattamente due mesi dopo. Assegnato alla 77ª Squadriglia,<ref name=F7p79>{{Cita|Franks 2000|p. 79|Franks2000}}</ref> costituita il 18 giugno 1916<ref name=F7p157-158/> sul [[Aeroporto di Istrana|campo di Istrana]]. L’unitàL'unità fu inizialmente dotata dei [[Nieuport 10|Nieuport Ni.10]], per passare quasi subito al più moderno [[Nieuport 11|Nieuport Ni.11]].<ref>Tale velivolo è conosciuto in Italia anche come o Nieuport 80 HP.</ref> Il 31 luglio fu promosso al grado di [[Sergente|sergente]], prendendo parte all’intensaall'intensa attività della Squadriglia, che nel corso dell'estate si trasferita a Cascina Farello.<ref>Eseguì nove missioni caccia prive di rilievo in agosto, 15 in settembre, 21 in ottobre e 31 in novembre, otto in dicembre quando ebbe il suo primo incontro con il nemico, sette in gennaio e 22 in febbraio, tutte senza esito.</ref>
Il 28 febbraio 1917<ref name=V9p89>{{Cita|Varriale 2009|p. 89|Varriale2009}}</ref> conseguì la sua prima vittoria abbattendo un aereo nemico sul cielo di quota 40, nei pressi di [[Redipuglia]]. Si trattava di un [[Hansa-Brandenburg C.I]]<ref name=V9p89/> (matricola 27.60)<ref>L’equipaggioL'equipaggio era composto dal Korporal Alfons Langer e dall’Obltdall'Oblt. Ludwig Ruppenthal.</ref> appartenente alla Flik 40, successivamente distrutto al suolo dal fuoco del’artiglieriadel'artiglieria italiana. Nel mese di marzo la 77ª Squadriglia si trasferì ad [[Aiello del Friuli]], sempre nel settore della 3ª Armata, ricevendo i suoi primi caccia [[SPAD S.VII|SPAD VII]].<ref>Nel corso dell'estate del 1917 la dotazione della squadriglia comprendeva un misto di Nieuport Ni.11, Ni.17 e SPAD VII.</ref> Nella sera del 7 luglio<ref name=V9p89/> conseguì la seconda vittoria sul [[Monte Stol]] in collaborazione con il tenente [[Giulio Sambonet]]. Il velivolo nemico precipitò in fiamme nei pressi di [[Castagnevizza]].<ref>Alcuni dei pezzi dell'aereo austroungarico, riportavantiriportanti la matricola 112.2, furono recuperati a Quota 219, nel settore tebuto dalla 14ª Divisione. Tale matricola apparteneva ad un [[Lohner C.II]], tipo d’aereod'aereo mai usato sul fronte italiano.</ref>
Il giorno 11 dello stesso mese<ref name=V9p89/> conseguì la terza vittoria su [[Voissizza]],<ref name=V9p89/> ed il 29 settembre 1917 la quarta<ref name=V9p89/> quando un aereo da ricognizione austriaco fu attaccato sull’sull'[[Isonzo]] da uno SPAD VII pilotato dal [[Tenentetenente]] [[Giovanni Sabelli]] della 91ª Squadriglia. All’azioneAll'azione si unirono i piloti di altri SPAD, ed egli conseguì la vittoria abbattendo l'Hansa-Brandenburg C.I (matricola 329.16)<ref name=V9p89/> appartenente alla Flik 28, che precipitò<ref>Entrambi gli aviatori austro-ungarici, lo Zugsfuhrer Andreas Kreidl e il Leutnant Erich von Luerzer, perirono nell'impatto.</ref> nei pressi del [[Lago di Pietrarossa|lago di Pietrarossa]].<ref>La vittoria venne omologata sia a Sabelli che a Rizzotto e negata a Parvis.</ref> Dopo lalo [[Battaglia di Caporetto|sfondamento di Caporetto]], la sua Squadriglia abbandonoabbandonò il campo d'aviazione di Aiello del Friuli, ritirandosi dapprima alla [[Comina (Friuli-Venezia Giulia)|Comina]], poi ad [[Arcade (Italia)|Arcade]] ed infine attestandosi a [[Marcon]]. Intanto Il 6 novembre<ref name=V9p43>{{Cita|Varriale 2009|p. 43|Varriale2009}}</ref> conseguì la quinta vittoria<ref>In collaborazione con il sergente [[Alvaro Leonardi]] della 80ª Squadriglia.</ref> abbattendo il Brandenburg C.I (matricola 229.24)<ref>Il pilota Zugfuhere Josef Failer venne fatto prigioniero, mentre l’osservatorel'osservatore Leut. Othmar Scwarrtzembach decedette per le ferite riportate.</ref> della Flik 12 a San Michele di Conegliano.<ref name=V9p89/> Nei primi mesi del 1918 fu insignito della [[Medaglia d’argentod'argento al valor militare]],<ref name=F7p157-158/> e nel mese di maggio rifiutò l'invito rivoltogli dall’ingegneredall'ingegnere [[Alessandro Marchetti]] a collaudare un nuovo tipo di caccia,<ref>Tale velivolo fu invece collaudato dal sergente [[Elia Antonio Liut]].</ref> il [[SIAI S.50|Vickers Terni MVT]]. Conseguì la sua sesta vittoria durante l’l'[[Battaglia del solstizio|ultima offensiva austro-ungarica]] scatenata nel giugno del 1918, abbattendo un aereo nemico il 15 giugno<ref name=V9p89/> su [[Grassaga]]. Il 19 settembre fu trasferito all’Ispettoratoall'Ispettorato Squadriglie da Caccia a [[Padova]], dove rimase<ref>Durante il corso della guerra, aveva effettuato quasi 500 ore di volo in missioni operative, effettuando oltre 350 missioni, e abbattendo sei aerei nemici.</ref> fino al termine delle ostilità. Nel 1919 ricevette una seconda<ref name=F7p157-158/> Medaglia d’argentod'argento al valor militare<ref>Conferitagli per l’abbattimentol'abbattimento di cinque aerei nemici da luglio a novembre 1917.</ref>
Smobilitato e congedato nel settembre dello stesso anno, emigrò in [[Argentina]]<ref name=F7p79/> dove nel [[1920]] iniziò a lavorare come istruttore presso l'Escuela Italo-Argentina de Aviacion di [[Castelar]].
Nell’agostoNell'agosto [[1922]] il governo del [[Paraguay]],<ref name=F7p79/> alle prese con l'insurrezione di un gruppo di uffcialiufficiali, richiese i servizi dei piloti della scuola italiana di Castenar.<ref>Il primo ad accettare fu [[Nicola Bò]], che trasferì in Paraguay uno [[SPAD S.XX]], due [[SAML S.1|SAML]] e tre [[Ansaldo SVA.5|SVA.5]].</ref> Al suo arrivo nel paese sudamericano con un [[Breguet Bre 14|Breguet XIV]] biposto, egli eseguì numerose missione di [[Aereo da ricognizione|ricognizione]] e [[Aereo da bombardamento|bombardamento]] contro le posizioni tenute dai ribelli. Il 25 agosto, durante una missione di ricognizione, si ruppe l’l'[[Elica|elica]] del Breguet e il suo motore andò a fuoco. Riuscì a compiere un atterraggio di emergenza, ma l’aereol'aereo rimase distrutto, ed allora lasciò il Paraguay per ritornare in Argentina,<ref name=F7p79/> dove rimase fino al 1923 in qualità di istruttore presso la Escuela di Castelar. Nel 1926 diresse la costruzione di una azienda agricola italiana per veterani di guerra a Salto, in Uruguay, trasferendosi successivamente in [[Brasile]]<ref>In Brasile svolse anche la carica di console presso l’Ambasciatal'Ambasciata d’Italiad'Italia.</ref> come vicedirettore di una società agricola.
Ritornato in Italia nel [[1935]] fu richiamato in servizio<ref name=V9p88/> dalla [[Regia Aeronautica]] in vista dell’dell'[[Guerra d'Etiopia|invasione dell’Etiopiadell'Etiopia]].<ref name=V9p88/> Dopo dueDue mesi dopo fu ricollocato in congedo, e si dedicò alla costituzione di un Museo dell’Aeronauticadell'Aeronautica che doveva sorgere a Milano per volontà del [[Benito Mussolini|Duce]]. Nel [[1936]] fu richiamato in servizio attivo con mansioni di governo, e inviato in [[Africa Orientale Italiana]].<ref name=V9p88/> Al suo arrivòarrivo a [[Mogadiscio]], in [[Somalia]], le ostilità si erano concluse. Rimase nella città somala un anno, trasferito poi sull’aeroportosull'aeroporto di [[Dire Daua]], per essere congedato nel [[1937]]. decise di rimanere in [[Africa]] Ottenuta la concessione di un vasto appezzamento di terreno vergine nella [[Oromia|regione sudorientale]] degli [[Arussi (provincia)|Arussi]], si stabilì in [[Africa]] costruendo una fattoria in cui investì tutti i suoi risparmi. Con l’entratal'entrata in [[Seconda guerra mondiale|guerra]] dell’Italiadell'Italia, il 10 giugno [[1940]], fu richiamato in servizio attivo.<ref name=V9p88/> Nell’aprileNell'aprile [[1941]] si trovava presso la sua fattoria ad organizzarne la difesa contro gli attacchi dei ribelli etiopi, ma l’11l'11 dello steso mese<ref name=V9p88/> fu preso prigioniero dalle [[British Army|truppe]] [[Gran Bretagna|inglesi]], rimanendo recluso in campo di concentramento in [[Kenia]] per cinque anni.<ref name=V9p88/> Ritornato in Italia nel [[1946]], trovò ricevette un impiego<ref>In quanto veterano di guerra e profugo dall’Africadall'Africa.</ref> presso l’l'[[Comune di Milano|amministrazione comunale di Milano]].<ref name=V9p88/> Andato in pensione nel [[1958]] si spense a Milano il 18 febbraio [[1963]].<ref name=F7p157-158/>
==Onorificenze==
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