Secessione dell'Aventino: differenze tra le versioni

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Ad essa partecipò tutta l'opposizione eccetto i comunisti, che si rifiutarono di lasciare il parlamento in mano ai fascisti, che avrebbero potuto convalidare qualsiasi legge senza alcuna opposizione.
 
Proprio questa frammentazione all'interno dell'opposizione (alla secessione parteciparono in massima parte comunisti e cattolici) e la mancanza di un'idea comune sul da farsi favorirono la rinascita del fascismo e, di fatto, la sua trasformazione a [[dittatura]].
 
==Le conseguenze==
In un certo senso la scelta di un'azione che non coinvolgesse la maggioranza della popolazione fu un fatto positivo: il timore che gli opposti estremismi si sarebbero scontrati in una sangiunosa [[guerra civile]] era elevato. Anche se il re avesse indetto nuove elezioni lo scontro non sarebbe stato evitabile.
 
Di fatto la secessione aventiniana, però, fu un avvenimento che favorì Mussolini ed il suo governo: nel suo momento di maggior fragilità, l'allontanamento di quasi tutta l'opposizione dal parlamento permise a Mussolini di superare questa crisi senza doversi vedere ostacolato da un'opposizione al parlamento.
 
Durante il tempo della protesta Mussolini riorganizzò il suo partito e la sua linea d'azione, e la crisi fu completamente scongiurata in un discorso di Mussolini alla [[Camera dei deputati|Camera]] il [[3 gennaio]] [[1925]]. Mussolini doveva stare molto attento a non spaventare le frange più moderate della sua coalizione (pena la perdita di buona parte dei consensi) e, contemporaneamente, di non scontentare la parte più estremista, lo zoccolo duro del consenso nei suoi confronti, pronta ad abbandonarlo ed accusarlo se si vedeva allontanata.
 
==Il discorso del 3 gennaio==
In un discorso breve ma intenso e durissimo, Mussolini si prende personalmente la responsabilità di tutto quanto accaduto nel paese negli ultimi periodi e dice che, se il fascismo è un'associazione a delinquere, egli ne è il capo.
 
Mussolini, dunque, non sconfessa e non si allontana da quanto accaduto, ed anzi se ne prende la piena responsabilità (pur non facendo alcun esplicito riferimento). In questo modo vede le basi del suo consenso rafforzate. Contemporaneamente riceve l'influenza positivissima della perdita di fiducia della popolazione nei confronti dell'opposizione, incapace di una reale rivolta nei confronti delle prepotenze ed incapace, quindi, di governare un Paese in cui era necessario un "uomo forte".