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Ildebrando Tacconi fu uno degli ultimi epigoni della dalmaticità italiana autoctona. Autore prolifico, s'interessò di storia, arte, letteratura ed attualità dalmata, mettendosi al servizio dell'idea di "italianità della Dalmazia" oramai apertamente trasformatasi dall'antico autonomismo nel ben diverso [[irredentismo italiano|irredentismo]] nazionalista italiano, teso a dimostrare la primogenitura latina della regione.
A quest'idea dedicò tutto sé stesso: preferì rimanere ad insegnare nelle scuole medie superiori della sua terra piuttosto che accettare la cattedra di Slavistica, che un'università italiana gli offrì negli anni '30.
Il tema cui tutti i suoi scritti si rivolgono ruotò sempre e comunque attorno alla Dalmazia. La forma esclusiva dei contributi di Tacconi rimase sempre quella dell'articolo specialistico: non si cimentò quindi mai in opere di più ampio respiro, probabilmente per poter pubblicare i suoi scritti nella «Rivista Dalmatica», dedicataria esclusiva dell'intera sua produzione anche quando essa era nata inizialmente per altri scopi, come per esempio una conferenza pubblica.
== Lascito ==
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