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La figura e le opere di Ildebrando Tacconi hanno contraddistinto l'ultima fase della storia dell'irredentismo culturale dalmata, condotto da studiosi locali al fine di condurre le proprie terre natali sotto la sovranità italiana.
Nonostante il passare dei decenni, svariati studi di Tacconi risultano però ancora regolarmente citati da storici e letterati sia italiani che croati<ref>Si vedano a titolo d'esempio le regolari citazioni di scritti di Tacconi in [http://italies.revues.org/3068 Srećko Jurišić, ''Ai margini dell’impero. L’antirisorgimento in Dalmazia'', in ''Italies'', numero monografico ''L’envers du Risorgimento. Représentations de l’anti-Risorgimento de 1815 à nos jours'', 15/2011, pp. 135-153.]; Nedjeljka Balić-Nižić, ''Mito, storia e attualità nel poema dantesco "Terzo peccato" di Arturo Colautti'', in ''Tempo e memoria nella lingua e nella letteratura italiana'', Atti del XVII Congresso A.I.P.I. - Ascoli Piceno, 22-26 agosto 2006, Associazione Internazionale Professori d'Italiano, Bruxelles 2009 ISBN 9789081425407, p. 27; Dragan Markovina, ''Kultura sjećanja u Splitu: fenomen dvadesetog stoljeća'', in ''Kulturna baština'', N. 38, Dicembre 2012, p. 20.</ref>.
Nel 1994 il figlio Vanni - a sua volta autore di svariati saggi di storia dalmata - curò la pubblicazione dell<nowiki>'</nowiki>''opera omnia'' di Ildebrando Tacconi in un unico volume, significativamente intitolato «Per la Dalmazia con amore e con angoscia»<ref>{{cita|Tacconi 1994}}</ref>, con un saggio introduttivo di Francesco Semi e una prefazione di [[Aldo Duro]].
==Note==
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