Imam: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m incipit in forma discorsiva |
|||
Riga 1:
'''Imàm''' è un termine arabo che fa riferimento a una radice lessicale che indica lo "stare davanti" e, quindi, significa "guida". Può quindi indicare una semplice guida morale o spirituale (ed è questo l'uso che per lo più se ne fa in ambiente politico) o anche identificare un musulmano particolarmente esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica ''[[salàt]]''. Costui si pone davanti agli oranti dando modo a chi prega di correggere un eventuale erroneo movimento che comporterebbe l'invalidità della ''salàt''.▼
▲Può quindi indicare una semplice guida morale o spirituale (ed è questo l'uso che per lo più se ne fa in ambiente politico) o anche identificare un musulmano particolarmente esperto nei movimenti rituali obbligatori della preghiera canonica ''[[salàt]]''. Costui si pone davanti agli oranti dando modo a chi prega di correggere un eventuale erroneo movimento che comporterebbe l'invalidità della ''salàt''.
Da un punto di vista religioso il termine ''Imàm'' indica infine il capo della Comunità islamica (''[[Umma]]'') ed è per questo sinonimo di [[califfo]] ma, ancor più, il capo della Comunità islamica sciita.
Per la maggioranza dello [[sciismo]] - detta imamita, duodecimana o, in arabo, ''Ithna‘ashariyya'' - il numero degli Imàm che legittimamente hanno guidato i fedeli musulmani (o sarebbero stati legittimamente destinati a farlo se poi, storicamente, non ne fossero stati impediti dai califfi omayyadi e abbasidi) è di dodici mentre per la minoranza sciita (ismailita o settimana, in arabo ''Sab‘aiyya'') il numero si limita a sette.
In entrambi i casi l'ultimo Imàm non è considerato morto ma semplicemente occultatosi al mondo e destinato a manifestarsi alla fine dei tempi per restaurare il puro Islam delle origini.
|