Piramide di Djedefra: differenze tra le versioni

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La '''piramide di Djedefra''' (chiamata anche '''piramide di Radjedef''') è una [[Piramidi egizie|piramide egizia]], della quarta dinastia, iniziata tra il 2580 ed il 2570 a.C.<ref name="Schneider">{{de}} Thomas Schneider, ''Lexikon der Pharaonen'' (''Enciclopedia dei faraoni''). Patmos, 2002. ISBN 978-34919605343-491-96053-4</ref> dal sovrano [[Kheper]] ([[titolatura reale dell'antico Egitto|prenomen]] Djedefra appunto), figlio e successore di [[Cheope]], probabilmente smantellata già in antica epoca. Infatti, della parte esterna, restano dei conci alla base della piramide disposti in modo casuale. Recentissimi studi effettuati sul sito hanno individuato le tracce, pozzo e gallerie, dei ladri di tombe, che non si sarebbero mai avventurati nell'impresa se la piramide non fosse stata finita e sigillata. Viene quindi esclusa l'ipotesi che la piramide non sia stata terminata. Infatti, ad ulteriore conferma, essa è ancora provvista del rivestimento in granito rosso, sienite, e quarzite rossa nei corsi inferiori, rivestimento che veniva posto in opera solo a piramide ultimata.
 
I resti di questa piramide si trovano nei pressi della moderna città di [[Abu Rawash]], non lontano dalla perduta piramide di [[Atribi]] e dalla [[piramide numero 1 di Lepsius]]. Generalmente la piramide di Djedefra è spesso impropriamente chiamata ''quarta piramide di Giza'', anche se si trova a circa 8&nbsp;km da quest'ultima necropoli.
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[[Flinders Petrie]] esaminò l'edificio negli anni 1880. Tuttavia uno studio sistematico del complesso venne eseguito solamente nel [[1901]], ad opera di [[Emile Gaston Chassinat]], seguito da quello di [[Pierre Montet]] e [[Bisson Fernand de la Roque]] nel [[1920]].
 
Ricerche successive vennero effettuate solo nel [[1960]] da parte di [[Vito Maragioglio]] e [[Celeste Ambrogio Rinaldi]]. Lo scavo più importante della zona avvenne solamente nel 1995 da parte di un gruppo di esperti dell<nowiki>'</nowiki>''Institut Français d'Archéologie Orientale'', durante il quale [[Michel Valloggia]] scoprì una [[piramide accessoria]].<ref name="Verner">{{en}} Miroslav Verner, ''The Pyramids''. Paperback 2002 ISBN 978-08021393510-8021-3935-1</ref>
 
== Piramide principale ==
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Kheper partecipò ai funerali del padre a [[Giza]], come testimoniato dal cartiglio del sovrano impresso sulla parete della [[fossa navicolare egizia|fossa navicolare]] contenente una delle [[barca sacra (Egitto)|barche sacre]] di Cheope.
 
Per la sua tomba, il nuovo sovrano, lasciò tuttavia la necropoli di Giza per scegliere un sito 8&nbsp;km più a nord-ovest, oggi presso il villaggio di Abu Rawash.<ref>{{de}} Alberto Siliotti, ''Pyramiden - Pharaonengräber des Alten und Mittleren Reiches''. Pag. 92</ref> La piramide era molto più piccola delle strutture precedenti, ma le ragioni della riduzione delle dimensioni non sono chiare.
 
La tomba si trova su di una collina che domina l'[[altopiano di Giza]], con un dislivello di circa 80 m<ref name="google-earth">Quota rilevata su [[Google Earth]]: Abu Roasch ~150&nbsp;m sul livello del mare, mentre la piana di Giza ~70&nbsp;m.</ref>, che ne permetteva una posizione più elevata nonostante le minori dimensioni.
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Il [[tempio funerario]] era collegato al [[tempio a valle]] da una [[rampa processionale]] molto lunga, stimata in circa 1700&nbsp;m.
 
La cava di materiale per il nucleo della piramide era situata a circa 2&nbsp;km ad est vicino alla [[piramide numero 1 di Lepsius]] e ad una [[mastaba]].
 
Lo spessore degli strati di calcare trovato sono coerenti con le dimensioni delle pietre della piramide.<ref>{{fr}} Bernard Mathieu, ''Chantiers archéologiques et programmes de recherche.'' Etudes égyptologiques et papyrologiques. 1. Abou Rawash. BIFAO 100, 2000, 447-452</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
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[[Categoria:Piramidi dell'Egitto antico|Djedefra]]
 
{{Linkcategorie AdQ|dequalità}}