Pietro Giarrè: differenze tra le versioni

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Nel 1770, forse su interessamento dello stesso Adami, il priore Giuseppe Alfonso Maggi<ref>"Priore della Certosa di Pisa in Calci dal 1764 al 1797 e responsabile dello storico rinnovamento, ampliamento e ammodernamento della struttura... è lui l’artefice della Certosa storica di Calci così come la conosciamo". Vedi: ''[http://www.sissd.it/altreitalia/485-viaggiointornoalmondomaggicertosa5dicembre2014 Viaggio di un priore intorno al mondo: Giuseppe Alfonso Maggi]'', sito della Società Italiana di Studi sul Secolo Diciottesimo (SISSD).</ref> lo chiama, insieme ad altri artisti, per decorare la [[certosa di Calci]], presso Pisa.<ref name="Diz_Biografico"/> Qui Giarrè lavora a lungo, fino al 1781, realizzando, nei vari ambienti della Certosa ([[foresteria]], refettorio, cappella del [[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo]]) e seguendo le istruzioni del priore, numerosi [[Affresco|affreschi]] e dipinti.
Tra i molti, possiamo citare: ''Allegoria del sonno'', ''Virtù teologali'', ''Virtù cardinali'', ''Donna che addita al viandante la certosa'', ''La scala di Giacobbe'', ''San Bruno in gloria'', ''Cosimo III a pranzo con i certosini'', ''La regina offre il pranzo ai certosini'' e i ritratti del granduca di Toscana [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Pietro Leopoldo di Lorena]] e della moglie [[Maria Luisa di Borbone-Spagna (1745-1792)|Maria Luisa]].<ref name="Diz_Biografico"/> Realizza anche un'affresco, andato perduto, su una parete esterna del convento.<ref name="Diz_Biografico"/>
 
Mentre continua la sua attività a Calci, realizza alcune opere nelle ville e dimore dei dintorni.<ref name="Diz_Biografico"/> In particolare, nel 1774 a [[Buti]], dipinge una serie di affreschi nella [[Villa medicea di Buti|Villa medicea]], dimora di Santi Banti e della moglie Caterina, tra cui alcune ''Scene pastorali'' nel salone e ''Allegoria delle arti liberali e meccaniche'', che si differenziano, per la maggiore libertà compositiva, dalle opere realizzate nella Certosa.<ref name="Diz_Biografico"/>