Enel: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== 1898-1962: Verso una politica nazionale dell'energia elettrica ===
 
[[File:Centrale elettrica EAV.JPG|thumb|right|La centrale idroelettrica di Rocchetta a Volturno|240x240px]]
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Nel 1962 si procedette all'istituzione dell'Ente per l'energia elettrica con l'obiettivo di fare dell'energia elettrica uno strumento di sviluppo del paese e di definire una politica nazionale dell'energia elettrica, anche sulla base delle esperienze di altri paesi quali [[Francia]] e [[Gran Bretagna]].<ref name="libro_9788849808964" /><ref name="libro_economia_internazionale_delle_fonti_di_energia" /><ref>{{cita libro|titolo= Storia del capitalismo italiano dal dopoguerra a oggi|curatore= Fabrizio Barca|editore= Donzelli Editore|anno=1997|capitolo=Le grandi imprese private: famiglie e coalizioni|autore=Franco Amatori|autore2=Francesco Brioschi}}</ref><ref name="libro_9788842035114">{{cita libro|titolo=La Nazionalizzazione dell'energia elettrica: l'esperienza italiana e di altri paesi europei : atti del convegno internazionale di studi del 9-10 novembre 1988 per il XXV anniversario dell'istituzione dell'Enel|editore= Laterza|anno=1989|p=264|curatore= Piero Bolchini|isbn= 9788842035114}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Libertà e giustizia per il Mezzogiorno|editore=G. Macchiaroli|anno=1955}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Il Consiglio di Stato: organo ufficiale del Centro italiano di studi amministrativi|volume=2|editore=Italedi|anno=1962}}</ref>
 
=== 1962: istituzione dell'Ente per l'energia elettrica ===
 
[[File:Enel logo 1963.png|thumb|marchio Enel (1963-1982)]]
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Agli inizi del 1962 il [[Governo Fanfani IV]] ricevette la fiducia dal parlamento italiano e assunse l'impegno di proporre entro 3 mesi dalla fiducia un provvedimento di '''unificazione del sistema elettrico nazionale'''.<ref name="libro_9788842035114"/><ref name="libro_9788846489746">{{cita libro|titolo= Intervento pubblico e crescita economica: un equilibrio da ricostruire|p=156|autore=Giancarlo Morcaldo|editore= FrancoAngeli|anno=2007|isbn= 9788846489746}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Italia contemporanea|volume= 176-177|anno=1989|editore= Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione|autore=Fabio Silari}}</ref><ref name="isbn_9788800860031">{{cita libro|titolo= Miti e realtà: genesi, obiettivi e consuntivi della nazionalizzazione dell'industria elettrica, 1962-1977 : l'interpretazione economica dei bilanci in rosso|autore=Publio Fedi|autore2=Fabrizio Liberati|editore= Mondadori Education|anno=1981|isbn= 9788800860031}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.storiadc.it/doc/1962_c04fanfani_fanfani.html|titolo= IV° Governo Fanfani: Intervento di Amintore Fanfani alla Camera dei deputati (Roma, 2 marzo 1962)|data=2 marzo 1962|accesso=31 gennaio 2015|sito=La Democrazia Cristiana in Italia}}</ref> Nella seduta della [[Camera dei deputati]] del 26 giugno 1962 venne presentato il [[disegno di legge]] di una [[legge delega]] che sancì i princìpi e le modalità per l'istituzione dell''''Ente per l'energia elettrica''' ('''E.N.E.L.''').<ref name="web_intervento_pubblico_nel_settore_dell_energia_elettrica" /><ref>{{cita web|url=http://www.camera.it/_dati/leg03/lavori/stampati/pdf/39060001.pdf|titolo=Disegno di legge|sito=Camera dei deputati|data=26 giugno 1962|accesso=31 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Rivista delle società|volume=7|autore=Tullio Ascarelli|editore= Giuffrè editore|anno= 1962}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.progettointeramna.it/energia.htm|titolo= Nazionalizzazione - Liberalizzazione del Settore Elettrico: ripercussioni sul territorio ternano|accesso=31 gennaio 2015|data=luglio 2008|sito=Progetto Interamna}}</ref>
 
Enel avrebbe acquisito tutte le attività delle aziende operanti nella [[Produzione di energia elettrica|produzione]], [[Elettrotecnica#Produzione.2C_trasmissione_e_distribuzione_di_energia_elettrica2C trasmissione e distribuzione di energia elettrica|trasformazione]], [[Trasmissione di energia elettrica|trasmissione]] e [[Distribuzione di energia elettrica|distribuzione]] di energia elettrica, fatto salvo alcune eccezioni, quali gli autoproduttori ovvero aziende che producevano più del 70% di energia elettrica in funzione di altri processi produttivi (a cui successivamente furono equiparate anche le [[azienda municipalizzata|aziende municipalizzate]]<ref name="libro_9788846489746"/>), o le piccole aziende che non producevano più di 10 milioni di chilowattore per anno.<ref>{{cita libro|titolo= Le politiche energetiche comunitarie. Un'analisi degli incentivi allo sviluppo delle fonti rinnovabili|autore=Barbara Pozzo|editore= Giuffrè Editore|anno=2009|isbn= 9788814144622|p=104}}</ref><ref name="libro_9788813274382">{{cita libro|titolo= Manuale breve di diritto dell'Energia|autore=Eugenio Grippo|autore2=Filippo Manca|editore= Wolters Kluwer Italia|anno=2008|isbn= 9788813274382|pp=33,64}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Codice dell'ambiente|autore= Stefano Nespor|autore2=Ada Lucia De Cesaris|editore= Giuffrè Editore|anno=2009|isbn= 9788814137976|pp=1166-1174}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Energia e territori di montagna. La produzione idroelettrica e il ruolo dei Consorzi dei BIM. Problemi e prospettive|publisher editore = FrancoAngeli|anno=2014|isbn= 9788891709165|p=47|autore= Geremia Gios|autore2=Ilaria Goio|autore3= Pietro Nervi}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Acea di Roma 1909-2000: da azienda municipale a gruppo multiservizi|autore=Stefano Battilossi|editore= FrancoAngeli|anno=2001|isbn=9788846429520|p=260}}</ref>
 
A compensazione delle acquisizioni, vennero definite le modalità di valutazione del valore delle aziende e venne istituito un [[Espropriazione_per_pubblica_utilitàEspropriazione per pubblica utilità#La_nazionalizzazioneLa nazionalizzazione|indennizzo]] da corrispondere in 10 anni ai creditori al tasso di interesse del 5.5%.<ref name="libro_9788813274382" /><ref>{{cita libro|titolo= Le società quotate alla Borsa valori di Milano dal 1861 al 2000: profili storici e titoli azionari|autore=Giuseppe De Luca|editore= Libri Scheiwiller|anno=2002}}</ref> Il 1962 venne considerato un [[Gestione,_amministrazione amministrazione,_esercizio esercizio#Esercizio|esercizio]] di transizione in cui tutti gli oneri ed i proventi delle aziende acquisite sarebbero stati trasferiti ad Enel, mentre il 1963 segnò il primo anno di esercizio dell'azienda.<ref>{{cita libro|titolo= Studi in memoria di Salvatore Satta|volume=2|autore=Salvatore Satta|editore= CEDAM|anno=1982|p=1512}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Il Consiglio di Stato: organo ufficiale del Centro italiano di studi amministrativi|volume=2|editore= Italedi|anno=1966|p=412}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Sentenze e ordinanze della Corte costituzionale|volume=5|editore= Giuffrè|anno=1966}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Giurisprudenza costituzionale|volume=2|editore= Giuffrè|anno=1966}}</ref>
 
Le prime acquisizioni interessarono le seguenti aziende:<ref name="isbn_9781137033918">{{cita libro|titolo=National Monopoly to Successful Multinational: the case of Enel|lingua=inglese|autore=Massimo Bergami|autore2=Pier Luigi Celli|autore3=Giuseppe Soda|p=13|editore= Palgrave Macmillan|anno=2012|isbn= 9781137033918}}</ref>
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* SELT-Valdarno (Toscana)
* SRE (Lazio)
* [[ Società Meridionale di Elettricità|SME]] (Campania)
* SGES (Sicilia)
* [[Carbosarda (società)|Carbosarda]] (Sardegna)
 
=== 1963-1970: ammodernamento e sviluppo della rete ===
 
I primi di obiettivi di Enel furono l'ammodernamento e lo sviluppo della rete elettrica con la costruzione delle dorsali ad [[alta tensione]], i collegamenti internazionali, i collegamenti con le isole, l'elettrificazione delle zone rurali e la realizzazione del centro nazionale di dispacciamento, finanziati anche tramite l'emissione, nel 1965, di [[obbligazione (finanza)|obbligazioni]] garantite dallo stato per un valore di oltre 200 miliardi di lire.<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stampati/pdf/013_001184_F001.pdf|sito=Camera dei deputati|data=9 settembre 1966|accesso=2 febbraio 2015|titolo=Relazione della Corte dei Conti}}</ref><ref name="sito_economia_tesi_online">{{cita web|url=http://economia.tesionline.it/economia/article.jsp?id=1023|titolo= Enel|sito=Tesi Online Economia|accesso=1 febbraio 2015|autore= Ilenia Giuga}}</ref> Nel 1967 la sorveglianza di Enel passò dal Comitato dei Ministri al [[comitato interministeriale per la programmazione economica]] (CIPE) sempre di concerto con il [[Ministero dell'Industria]].<ref name="libro_9788813274382" /><ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stampati/pdf/015_037001_F004.pdf}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Dal monopolio alla concorrenza. La liberalizzazione incompiuta di alcuni settori|autore= Maria Martellini|pp=61-62|editore=FrancoAngeli|anno= 2007|isbn= 9788846494436}}</ref> In questo periodo inoltre la [[produzione di energia elettrica in Italia|produzione di energia]] termoelettrica superò per la prima volta quella idroelettrica.<ref>{{cita libro|titolo= ABC dell'elettrotecnica e della illuminazione|autore=Luigi Morati|editore=Hoepli|anno=1999|isbn= 9788820325817}}</ref><ref name="isbn_9788832362145">{{cita libro|titolo= Storia della tecnica elettrica|editore=Cisalpino|anno=2009|isbn= 9788832362145|autore=Virginio Cantoni|autore2=Silvestri Andrea|p=201}}</ref>
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{{vedi anche|Dispacciamento}}
 
Nel 1963 venne creato il '''Centro nazionale di [[dispacciamento]] di Roma''' al fine di gestire i flussi di energia sulla rete coordinando gli impianti di [[Produzione di energia elettrica|produzione]], la rete di [[Trasmissione di energia elettrica|trasmissione]], la [[Distribuzione di energia elettrica |distribuzione]] oltre che l'interconnessione del sistema elettrico italiano con l'estero, regolando istante per istante la produzione e la trasmissione di energia sulla base dell'effettiva richiesta.<ref name="sito_radio_radicale" /><ref name="isbn_9781137033918"/><ref name="sito_economia_tesi_online" /><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-08-01/quando-energia-idroelettrica-fini-210855.shtml?uuid=Ab9w0xHG|titolo= Quando nel '62 si unì l'Italia energetica|sito=Il Sole 24 ore|accesso=1 febbraio 2015|data=2 agosto 2012|autore=Paolo Andrea Colombo}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/11/12/cos-il-dispacciamento.html|sito=La Repubblica|titolo=Cos'è il dispacciamento|data=12 novembre 1994|accesso=1 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA_ELETTRICO/dispacciamento.aspx|titolo=Dispacciamento|sito=Terna|accesso=1 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Les transports d'énergie: techniques nouvelles et conséquences économiques. Travaux du Colloque européen d'économie de l'énergie. Grenoble, 6-8 mai 1965|lingua=francese|editore= Mouton & Company|anno=1969|p=95}}</ref>
 
==== Elettrificazione rurale ====
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Negli stessi anni vennero attivati i collegamenti elettrici con l'utilizzo di cavi sottomarini tra la penisola e l'[[Isola d'Elba]] (1966)<ref name="libro_l_universo">{{cita libro|titolo=L'Universo|volume=50|editore= Istituto geografico militare|curatore=Silvio Govi}}{{cita web|url=http://www.enel.tv/#/entities/due-cavi-per-lelba/|titolo=Due cavi per l'Elba|sito=Enel.tv|accesso=2 febbraio 2015|data=1967}}</ref>, l'[[Isola d'Ischia]] (1967)<ref name="libro_l_universo" /><ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/entities/ischia-70-metri-sotto/|titolo=Ischia 70 metri sotto|accesso=2 febbraio 2015}}</ref> e la [[Sardegna]], attraverso la [[Corsica]] (1967).<ref name="isbn_9788832362145" />
 
==== Il disastro del Vajont ====
 
{{vedi anche| Disastro del Vajont}}
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|editore=La Repubblica }}</ref> Le due società furono condannate a risarcire i danni alle comunità coinvolte nella catastrofe.
 
=== 1970-1980: crisi energetica e ricerca di nuove fonti ===
 
[[File:Enel - Per una migliore e più economica utilizzazione dell'energia.png|thumb|Pubblicità Enel "Per una migliore e più economica utilizzazione dell'energia" negli anni della crisi energetica (1976-1977)<ref>{{cita web|url=http://www.itimarconi.it/PROGETTI/SITO%20PRESENZANO/la_storia%20in%20italia%20tappa4.htm|accesso=5 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= La Civiltà cattolica|editore= La Civiltà Cattolica|anno=1977|volume=Volume 1 - Quaderno 3040 - 19 febbraio 1977}}</ref>|345x345px]]
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Gli anni '70 furono caratterizzati da una forte crisi energetica che portò a drastiche misure di ''austerity'' e alla definizione di un piano energetico nazionale che definì come obiettivo la costruzione di nuove centrali elettriche e la ricerca di nuove fonti energetiche.
 
==== La crisi energetica ====
{{vedi anche|crisi energetica (1973)|Austerity}}
 
Nel 1975, in seguito alla [[crisi energetica (1973)|crisi petrolifera]] e al piano di [[Austerity]], con la definizione del primo [[Energia_nucleare_in_ItaliaEnergia nucleare in Italia#Il_primo_Piano_Energetico_Nazionale_del_1975Il primo Piano Energetico Nazionale del 1975|piano energetico nazionale]] (PEN), si puntò a sostituire la dipendenza dagli idrocarburi con l'utilizzo di altre fonti energetiche, tra cui idroelettriche, geotermiche, incremento dell'uso del carbone, il ciclo dei rifiuti e in particolare con l'utilizzo dell'energia nucleare.<ref name="libro_9788813274382" /><ref>{{cita libro|titolo= Energia per l'industria in Italia: la variabile energetica dal miracolo economico alla globalizzazione|autore=Antonio Cardinale|autore2=Alessandro Verdelli|editore= FrancoAngeli|anno=2008|pp=64-65|isbn= 9788846492647}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.linkiesta.it/blogs/officine-democratiche/il-piano-energetico-nazionale-un-obiettivo-primario|titolo= Il Piano energetico nazionale: un obiettivo primario di cui si sente il bisogno|sito=Linkiesta|accesso=3 febbraio 2015|data=5 ottobre 2012|autore=Enrico Pietrella}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1975-08-23&atto.codiceRedazionale=075U0393|sito=Normattiva|titolo= Legge 2 agosto 1975, n. 393|data=2 agosto 1975|accesso=5 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stampati/pdf/015_037001_F004.pdf}}</ref>
 
==== Nuove centrali ====
{{vedi anche|centrale elettronucleare Caorso|centrale termoelettrica di Porto Tolle}}
 
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=== La scelta antinucleare ===
 
{{f|gennaio 2015|aziende|L'intera storia manca quasi completamente di fonti e si configura in parte come [[WPWikipedia:RO|ricerca originale]]}}
 
L'Italia restò, tra i principali paesi europei, quello maggiormente sbilanciato verso la produzione termoelettrica e pertanto risentì più degli altri dell'aumento del prezzo del petrolio. Quando erano in studio nuovi programmi sul nucleare, si verificò l'incidente della [[centrale nucleare]] ucraina di [[Černobyl']] (26 aprile [[1986]]), che causò il rigetto popolare di tale energia col [[referendum]] dell'8 novembre [[1987]]. Per ragioni di opportunità, l'Enel non prese posizione durante la campagna elettorale.
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A fine [[2008]]/inizio [[2009]], Enel inizia a dismettere una serie di attività per ridurre l'indebitamento finanziario, aumentato negli ultimi mesi, per effetto dell'acquisizione del 92% del capitale di Endesa, tra cui Enel Linee Alta Tensione S.r.l. (rete di trasmissione elettrica ad alta tensione), ceduta da Enel Distribuzione S.p.A., nel dicembre [[2008]] a Terna S.p.A., ed Enel Rete Gas S.p.A.<ref>[http://news.excite.it/economia/600332/ENEL-AL-VIA-CESSIONE-RETE-GAS-DOMANI-AVVISO-VENDITA Enel: Al Via Cessione Rete Gas, Domani Avviso Vendita - Economia - Excite Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://newscontrol.repubblica.it/item/527981/enel-offerte-per-rete-gas-entro-29-12-vendita-a-3-2009 Kataweb NewsControl<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (che manterrà comunque una quota di minoranza), il 29 maggio [[2009]] Enel Distribuzione cede per 480 milioni di euro l'80% di Enel Rete Gas alla cordata F2i Reti Italia S.r.l. formata da [[F2I Fondi Italiani per le Infrastrutture SGR S.p.A.|F2I]] (75%) ed [[Axa|Axa Private Equity]] (25%). Ora il contratto dovrà essere approvato da [[AGCM]] e da [[AEEG]].<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/05/enel-rete-gas-Axa-F2I.shtml?uuid=f86beb6c-4c3a-11de-b287-ce5e90524180&DocRulesView=Libero Enel cede 80% di Rete Gas a F2I e Axa - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Bilancio 2013 ==
Nel 2013 Enel ha realizzato un fatturato di 80.53 miliardi di euro, di cui:
* 30.93 miliardi da Iberia e America Latina
* 22.91 miliardi da Generazione ed Energy Management
* 16.92 miliardi da Mercato
* 7.73 miliardi da Attività Internazionali
* 7.69 miliardi da Infrastrutture e Reti
* 2.82 miliardi da Energie rinnovabili
 
Elisioni da sottrarre per 8.5 miliardi.