Capitano Nemo: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Non sapevo che cosa pensare quando, vicino a me, sentii il capitano Nemo dire con voce grave: «In altri tempi quella nave si chiamava "Marseillais". (...) Oggi, 1º giugno 1868, sono settantaquattro anni che in questo stesso punto, (...) la nave, dopo un'eroica battaglia contro i vascelli inglesi, completamente disalberata e con un terzo dell'equipaggio fuori combattimento, preferì affondare con i suoi trecentocinquantasei uomini d'equipaggio piuttosto che arrendersi e, con la bandiera inchiodata a poppa, scomparve sotto le onde al grido di: "Viva la repubblica!"». «Il "Vengeur"!» esclamai. «Sì, signore, "Vengeur" [''"Vendicatore" in francese'']. Un bel nome» mormorò il capitano Nemo, incrociando le braccia sul petto.|Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari, seconda parte, capitolo XII}}
 
Nella versione iniziale di ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' Nemo era un [[Szlachta|nobile polacco]] desideroso di vendicarsi dell'omicidio della sua famiglia durante la repressione russa della [[Rivolta di Gennaio]] (l'insurrezione polacca, [[1863]]-[[1864]]). L'editore di Verne, [[Pierre-Jules Hetzel]], temette la [[censura]] del libro sul mercato russo e di offendere un potente alleato francese, l'[[Impero russo]] e rese oscuri il passato e le motivazioni di Nemo. Dai dati non modificati che Verne ha lasciato, appare visibile, soprattutto nella prima parte del romanzo, che Nemo ha una cultura di tipo europeo, giustificato dal fatto che ha studiato in Europa, come molti nobili indiani dell'epoca. Inoltre, tra le incongruenze vi sono l'aspetto di Nemo, descritto come un "meridionale", ma come un uomo bianco e non come un indiano di pelle scura. Nemo è poliglotta e ha inventato anche una lingua artificiale che usa con i suoi compagni, marinai di differente nazionalità, tra cui si sa che vi è un francese, che muore durante il viaggio a causa di una piovra gigante.
 
Nel seguito del romanzo, ''[[L'isola misteriosa (romanzo)|L'isola misteriosa]]'', Nemo si presenta come il principe Dakkar, figlio di un [[rajah]] [[india]]no e nipote di [[Fateh Ali Tipu|Tippoo Sahib]], con un profondo odio per la conquista dell'[[India]] da parte del [[Regno Unito]]. Successivamente all'[[Moti indiani del 1857|ammutinamento dei Sepoy]], in cui perse il regno e nel quale fu massacrata la sua famiglia, si dedica alla ricerca scientifica (è un [[ingegnere]] che ha studiato in [[Europa]] e [[America]]) e sviluppa, utilizzando le proprie ricchezze, un avanzato [[sottomarino]] elettrico, il ''[[Nautilus (Verne)|Nautilus]]''. Con un equipaggio di fedeli marinai naviga per i mari combattendo l'ingiustizia, specialmente la [[schiavitù]], finanziato dall'oro dei [[galeone|galeoni]] [[Spagna|spagnoli]] affondati nella baia di [[Vigo (Spagna)|Vigo]].