Mario Radice: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Appartenne, insieme a [[Manlio Rho]], [[Aldo Galli]], [[Carla Badiali]] e [[Carla Prina]] al gruppo di artisti denominato gli [[astrattisti comaschi]], che rappresentò in modo originale la strada italiana alle avanguardie europee dell'arte astratta.
Attratto dai problemi dell'architettura razionalista, fu tra i primi artisti italiani a liberarsi degli schemi del [[XX secolo|Novecento]] per partecipare ai primi fermenti della pittura astrattista in Italia, lavorando a contatto dei maggiori [[razionalismo italiano|architetti razionalisti]] (Terragni, Lingeri, Sartoris e Cattaneo). Mario Radice raggiunse fama internazionale realizzando nel [[1933]]-[[1936]] gli affreschi (andati perduti, ma dei quali si conserva documentazione fotografica) per l'interno della [[Casa del Fascio (Como)|Casa del
Fra gli [[astrattisti comaschi]] {{citazione necessaria|fu quello più autorevole ed attivo}}, conquistando un ruolo predominante nell'ambito della [[pittura astratta]] italiana grazie anche ad una lunga vita ed una cultura non comune, mentre l'altro caposcuola ed amico, Manlio Rho, pur dotato di talento eccezionale, raramente viaggiò lontano da Como e morì prematuramente.
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