Impero coloniale: differenze tra le versioni

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Fino all'Ottocento, l'espansione coloniale europea si era dopotutto mantenuta limitata alle coste ed alle regioni più importanti: l'Inghilterra aveva poche colonie provvisorie in Nord America, la Francia alcune colonie commerciali in Canada, il Portogallo le coste del sud del Brasile, la Spagna Cile, Colombia, Argentina ed America centrale. Vi erano inoltre colonie europee in Oceania (Indonesia) ed in alcune coste dell'Africa.
 
Quando però nel 17831776, dopo una lunga guerra, gli [[Stati Uniti d'America]] ottennero l'indipendenza, fu chiaro che era sorta una nuova grande potenza. Lentamente, nel corso dell'Ottocento, questo paese vastissimo e dalle infinite potenzialità diede filo da torcere agli Stati europei, i quali, per controbilanciare l'espansione economica dell'America, diedero inizio alla [[spartizione dell'Africa]].
 
Questo fu un processo relativamente veloce (dal 1830, con la presa francese dell'[[Algeria]], al 1936, con la conquista italiana dell'[[Etiopia]]), ma che cambiò il mondo per sempre. Si può dire che l'acme di tale periodo fu a cavallo fra i due secoli, quando gli stati europei (di gran lunga predominanti [[Inghilterra]] e [[Francia]], ma anche [[Belgio]], [[Italia]], [[Spagna]] e [[Germania]]) instaurarono vasti domini coloniali che distrussero ogni sorta di indipendenza del continente. Fu un periodo che per la sua durezza fu ampiamente contestato da molti intellettuali.