Particolato: differenze tra le versioni

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Il '''particolato''', o '''particolato sospeso''', o '''pulviscolo atmosferico''', o '''polveri sottili''', o '''polveri totali sospese''' ('''PTS'''), sono termini che identificano l'insieme delle sostanze sospese in aria (fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi o solidi).
Questo particolato sospeso in [[aria]] si raccoglie soprattutto negli strati inferiori, in quantità e qualità variabile da luogo a luogo.
Il particolato è l'inquinante che ha il maggiore impatto nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera, con un diametro dai 0,005002 [[µm]] fino ai 500 [[µm]] e oltre.<br />
 
==Sorgenti==
Gli elementi che concorrono alla formazione di questi aggregati sospesi nell'aria sono numerosi e vicomprendono sono inclusifattori sia fattori naturali che antropici (ovvero causati dall'uomo).<br />
Fra i fattori naturali (che si stima superino il 90% del totale) vi sono ad esempio:
* polvere, terra, sale marino alzati dal vento (il cosiddetto "aerosol marino"),
* incendi,
* microorganismi,
* [[polline|pollini]] e [[spora|spore]],
* [[erosione]] di rocce,
* [[eruzioni vulcaniche]],
* [[polvere cosmica]].
 
Fra i fattori antropici (meno del 10% del totale delle PTS, ma molto rilevante nei centri urbani) si include gran parte degli [[inquinamento atmosferico|inquinanti atmosferici]]:
* emissioni della combustione dei motori a scoppio (autocarri, automobili, aeroplani);
* emissioni del riscaldamento domestico (in particolare gasolio, carbone e legna);
* residui dell'usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture;
* emissioni di lavorazioni meccaniche, dei cementifici, dei cantieri;
* lavorazioni agricole;
* [[inceneritore|inceneritori]] e [[centrali elettriche]];
* [[fumo di tabacco]].
 
I fattori più rilevanti nelle aree urbane sono senza dubbio il traffico stradale e il riscaldamento (eccetto se a gas), nonché eventuali impianti industriali (raffinerie, cementifici, centrali termoelettriche, inceneritori ecc.).
 
In genere il particolato prodotto da processi di [[combustione]], siano essi di orgine naturale (ad esempio: incendi) o antropica (motori, riscaldamento, industrie, centrali elettriche, ecc...), caratterizzato dalla presenza preponderante di carbonio e sottoprodotti della combustione, vieneè definito "[[particolato carbonioso]]".
 
===Rilevanza delle sorgenti antropiche===
Lo [[SCENHIR]]<ref> ([[Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks]]).</ref>, comitato scientifico UE che si occupa fra le altre cose anche di patologie dovute alle polveri sottili, considera i motori a gasolio i massimi responsabili della produzione di PM<sub>2,5</sub>: tutte le altre fonti sarebbero trascurabili, e in particolare gli inceneritori attualmente ne produrrebbero al massimo il 2% in quanto (evidentemente) meno diffusi dei motori diesel.<ref name=toz>Mario Tozzi, ''L'Italia a secco: la fine del petrolio e la nuova era dell'energia naturale'', Rizzoli, 2006.</ref>
 
Secondo uno studio sul campo dell'[[Università di Brescia]] finanziato dai gestori dell'inceneritore della città,<ref>Citato in Antonio Bonomo (vice presidente ASM), [http://www.federambiente.it/moduli/Slides%20Bonomo%20Roma%2012.12.06.pdf "Spunti, miti e realtà per una concreta gestione integrata dei rifiuti"], diapositive 21-23.</ref> esso avrebbe un'incidenza praticamente nulla sulla produzione complessiva di polveri nell'area bresciana, mentre si stima una sensibile riduzione del particolato dovuta al teleriscaldamento che ha ridotto l'impatto delle emissioni domestiche, con un terzo del calore cittadino fornito dall'inceneritore.<ref>[http://www.provincia.torino.it/ambiente/file-storage/download/ato_r/pdf/studio_termovalorizzatore.pdf Studio sul futuro inceneritore torinese del Gerbido], p. 39.</ref>
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*'''PM<sub>10</sub>''' – particolato formato da particelle inferiori a 10 µm, è una ''polvere inalabile'', ovvero in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso e laringe).
*'''PM<sub>2,5</sub>''' – ''particolato fine'' con diametro inferiore a 2,5, è una ''polvere toracica'', cioè in grado di penetrare nei polmoni.
* '''PM<sub>1</sub>''' – ''particolato ultrafine'': diametro inferiore ad un 1 µm, è una ''polvere respirabile'', cioè in grado di penetrare profondamente nei [[polmoni]] fino agli [[alveolo polmonare|alveoli]].
Le tecniche gravimetriche non riescono a misurare con la precisione e sensibilità sufficiente i quantitativi di particolato ancora più fine. Scendendo ancora di diametro, all'interno del particolato ultrafine ricadono le cosiddette '''[[nanopolvere|nanopolveri]]''', che sono polveri con un diametro compreso fra 2 e 200 [[Nanometro|nm]].
 
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In un'inchiesta sul campo condotta dall'associazione di consumatori Altroconsumo nel gennaio del 2007 fra le 9.00 e le 17.00 in vari punti del centro di Milano tali da simulare il comportamento medio di un cittadino si è registrata una media di 451 µg/m³ per il PM<sub>10</sub> con picchi di oltre 700 e di 408 µg/m³ per il PM<sub>2,5</sub>, che è risultato essere perciò il 90% del totale contro dati di letteratura del 70-80%. <ref>''Altroconsumo'' n. 201 di febbraio 2007; vedi anche [http://www.altroconsumo.it/map/src/140753.htm pagina] del sito dell'associazione.</ref>
 
==Legislazione europea ede italiana==
Al PM<sub>10</sub> fanno riferimento numerose normative (fra cui le direttive europee sull'inquinamento urbano 1999/30/EC e 96/62/EC), tuttavia tale parametro si sta dimostrando relativamente grossolano, dato che sono i PM<sub>2,5</sub> ed i PM<sub>1</sub> (anche se comunque correlati al PM<sub>10</sub>) ad avere i maggiori effetti negativi sulla salute umana e animale.
La [[sensiblitàSensibilità (fisica)|sensibilità]] degli attuali strumenti di controllo sulle emissioni apprezza ordini di grandezza del micron. Per rilevare particelle ancora più fini è necessario utilizzare strumenti di laboratorio molto sofisticati e costosi, e su questa categoria di polveri non esistono limiti di legge (che operativamente non potrebbero essere fatti rispettare alla luce della [[tecnologia]] attuale).<br>
Nel 2006 l'[[OMS]], riconoscendo la correlazione fra esposizione alle polveri sottili e insorgenza di malattie cardiovascolari e l'aumentare del danno arrecato all'aumentare della finezza delle polveri, ha indicato il PM<sub>2,5</sub> come misura aggiuntiva di riferimento delle polveri sottili nell'aria e ha abbassato i livelli di concentrazione massimi "consigliati" a 20 e 10 microgrammi/m³ rispettivamente per PM<sub>10</sub> e PM<sub>2,5</sub>.<ref>{{en}} [http://www.who.int/phe/air/aqg2006execsum.pdf OMS: 2006 Air quality guidelines executive summary, PDF]</ref>
 
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Gli effetti del particolato sulla salute umana, secondo numerosi studi di omogenei esiti, possono essere di due tipi, acuti e cronici, entrambi maggiormente attribuibili al particolato fine ed ultrafine (PM<sub>10</sub> e in particolare PM<sub>2,5</sub>) che è in grado di raggiungere laringe, trachea, polmoni e alveoli, e qui rilasciare parte delle sostanze inquinanti che trasporta (ad esempio [[idrocarburi policiclici aromatici]], [[SOx]] e [[NOx]]).
 
Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine, patologie acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio ([[asma]], [[bronchite|bronchiti]], [[enfisema]], [[allergie|allergia]], [[tumore|tumori]]) e cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti) .<ref>{{en}} Donaldson K, MacNee W. Potential mechanisms of adverse pulmonary and cardiovascular effects of particulate air pollution (PM10). Int J Hyg Environ Health. 2001 Jul;203(5-6):411-5. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=AbstractPlus&list_uids=11556145&query_hl=19&itool=pubmed_DocSum Sunto]</ref> <ref>{{en}} Francesca Dominici, PhD; Roger D. Peng, PhD; Michelle L. Bell, PhD; Luu Pham, MS; Aidan McDermott, PhD; Scott L. Zeger, PhD; Jonathan M. Samet, Fine Particulate Air Pollution and Hospital Admission for Cardiovascular and Respiratory Diseases, MD – JAMA. 2006;295:1127-1134. [http://jama.ama-assn.org/cgi/content/abstract/295/10/1127?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=particulate&searchid=1&FIRSTINDEX=0&resourcetype=HWCIT Sunto]</ref>.
 
Come visto per le polveri da 10 a 2,5 micron, in generale più è fine la polvere maggiore è il danno alla salute.<ref>Secondo alcuni le cosiddette [[nanopolvere|nanopolveri]] sarebbero responsabili di patologie specifiche (le [[nanopatologie]]), ma gli studi, finora, non hanno portato a nessuna prova epidemiologica.</ref> Per quanto riguarda la fontel'origine antropica di particolato, in genere il diametro delle polveri è tanto minore quanto maggiore è la temperatura di funzionamento dell'impianto di combustione che le genera.
 
In qualuquequalunque impianto di combustione (dalle caldaie agli [[inceneritori]] fino ai motori delle automobili e dei camion) un innalzamento della temperatura (al di sotto comunque di un limite massimo) migliora la combustione e riduce la quantià totale di particolato.<br>
 
{{vedi anche|nanopatologia}}