Alois Hudal: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Cialz (discussione | contributi)
Annullata la modifica 6623048 di Junior (discussione)
Riga 25:
Prima che il lavoro di Graham e Blet fosse pubblicato, lo storico Michael Phayer, professore dell'università cattolica gesuita di [[Marquette University|Marquette]], ha sostenuto l'esistenza di una stretta collaborazione tra il Vaticano ([[Papa Pio XII]] e [[Giovanni Battista Montini]], allora "Sostituto" al Segretariato di Stato, in seguito divenuto [[Paolo VI]]), da un lato e Draganovic-Hudal dall'altro, e ha sostenuto che lo stesso [[Pio XII]] fosse direttamente coinvolto nella fuga dei ratti.
 
Comunque, in accordo con altre fonti, il vescovo Hudal poteva essere un informatore basato in Vaticano dello spionaggio nazista. Molti autori menzionano i suoi contatti a Roma con il capo dell'intelligence delle SS [[Walter Rauff]], colui che sviluppò l'idea dello sterminio mobile mediante dei furgoni che immettevano i gas di scarico nel vano sigillato dove venivano caricati i prigionieri, che fu mandato a Roma nella primavera del 1943 per un periodo di sei mesi senza alcualcun incarico specifico. Viene affermato che Hudal abbia incontrato Rauff e che abbia iniziato a cooperare per impostare una rete che permettesse la fuga dei nazisti al termine della guerra. Nei fatti Hudal fu uno dei principali organizzatori cattolici della via dei ratti, assieme all'ecclesiastico croato [[Krunoslav Draganovic]], che era coinvolto nello spionaggio pro-fascista e che in seguito venne reclutato nello spionaggio pro-[[NATO]] durante la [[guerra fredda]]. Draganovic si era dedicato alla fuga dei criminali di guerra fascisti [[ustasha]] e venne reclutato , in seguito, dai servizi segreti statunitensi durante la guerra fredda. Il suo nome appare nel libro paga del [[Pentagono]] dalla fine degli anni 1950 ai primi anni 1960, quando venne "pensionato". In base ad accordi con la [[Repubblica Socialista Federale di Yugoslavia]] gli venne garantita l'immunità dal governo [[Tito|titino]] per cui rientrò in Croazia dove morì nel 1983 a 79 anni.
 
Nelle sue memorie postume (vedi sotto tra i suoi maggiori lavori), Hudal invece ricorda con amarezza lo scarso supporto da parte della Santa sede alla guerra della Germania nazista contro il "[[bolscevismo]] senza dio" combatutto sul [[Fronte orientale (seconda guerra mondiale)|fronte orientale]]. Hudal diverse volte nelle sue memorie si lamenta delle critiche che ricevette il nazismo dai diplomatici di Pius XII. Fino alla fine pensò di avere il dono di essere dalla parte della ragione, e disse, che considerava cosa buona e giusta salvare i ricercati tedeschi dalle persecuzioni degli alleati.