Fausto Ricci (cantante): differenze tra le versioni
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==Formazione==
La voce del giovane Fausto Ricci, che cantava mentre era al lavoro come stuccatore in un cantiere edile di suo padre a Roma, fu ascoltata casualmente dal tenore Francesco Marconi. L’artista Lo chiamò nel suo dialetto romanesco, “a coso” e gli chiese se avesse studiato canto ; il giovane aveva ascoltato la musica e i cori della sua città, ma non aveva affatto studi: Marconi decise di coltivare il giovane talento, e lo avviò allo studio del canto presso la contessa Giuseppina Vitali-Augusti di Roma.
Già nel 1916 esordì sulle scene romane. Cantò come Carlo V nell’ “Ernani” di Verdi, e poi al prestigioso teatro [[Teatro_dell'Opera_di_Roma|Costanzi]] fu l’Amonasro dell’ “Aida”.
La sua carriera fu interrotta dal servizio militare durante la Guerra, ma riprese brillantemente nel 1918 alla Scala di Milano nel ruolo del Faraone del Mosè di Rossini. Seguirono molte altre interpretazioni, di cui alcune sono qui elencate fino al 1939.
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*1916 04 Roma Teatro Costanzi AIDA (Amonasro)
*1918 09 Milano Teatro La Scala MOSE' (Faraone), e poi Rimini Teatro Vittorio Emanuele TROVATORE (Conte)
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Fu uno spirito libero, ribelle ad ogni sopruso e per questo poco gradito al regime fascista. L’etichetta di antifascista gli cadde però addosso per caso, in seguito al diverbio con un impresario che voleva imporgli un contratto capestro. Al suo rifiuto, come per vendetta, gli venne affibbiato il marchio di nemico del regime.
Maggio 1944, località Pian di Tortora, immediati dintorni di Viterbo: “Sono il baritono Fausto Ricci ed ho un invito del maresciallo Kesserling per un concerto alle forze armate germaniche di stanza a Roma”. Esce dalla grotta dove era nascosto con la famiglia e mostra il documento all’ufficiale delle SS e all’interprete “Tu essere altro Fausto Ricci – rintuzzano i due con fare minaccioso - tu non essere baritono, fucilare, fucilare”. Vistosi perduto, Ricci, malgrado l’emozione del momento, intonò a gran voce il suo cavallo di battaglia, quel “Nemico della patria” (dall’Andrea Chenier di Giordano) che proprio in Germania gli aveva creato tanta popolarità, attribuendogli finanche il titolo di “cantante di Dio”. E questo bastò per chiarire l’equivoco.
FONOTIPIA RECORD
*120122 a RIGOLETTO: Solo per me l'infamia (soprano Pia Ravenna)
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*03535 A DI CAPUA: Maria Marì
*03535 B ZAZA': Zazà piccola zingara
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. Il commendatore Ricci, ritiratosi dall’arte attiva, iniziò a Viterbo, l’insegnamento del canto e dell’impostazione della voce coadiuvato al pianoforte dalla figlia signora Gloria. Ha pubblicato un suo accurato studio dal titolo “Come si canta” che fu molto apprezzato.
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