Biondelli: differenze tra le versioni

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La famiglia, anticamente originaria dalla [[Val Nure]], fu fiorente a [[Piacenza]] dove raggiunse particolare prominenza sociale grazie al commercio, alla gestione di appalti pubblici, alla riscossione dei dazi e alla costituzione di un rilevante patrimonio terriero distribuito tra il territorio del [[Ducato di Parma e Piacenza]] e il [[Ducato di Milano]] dove i Biondelli divennero gli unici proprietari del [[Comune]] di [[Regina Fittarezza]]<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/6001222/ Storia del Comune di Regina Fittarezza dal secolo XVI al 1757]</ref>.
 
Il successo delle attività economiche della famiglia e la crescente stima goduta da parte del [[Duca]] [[Francesco Farnese]] fecero sì che il primo di [[gennaio]] del [[1697]] lo stesso concedesse a Giovanni Battista Biondelli una patente di famigliarità in cui lo indicava come persona di propria fiducia a fronte dei servizi resi alla Camera Ducale (l'organo a cui era affidata la gestione dei beni del [[Ducato di Parma e Piacenza|Ducato]]) e che, in seguito, con proprio decreto del 2 [[novembre]] [[1702]] creasse il medesimo Giovanni Battista e suo fratello Gerolamo Nobili di [[Piacenza]].
 
Successivamente alla concessione del titolo, con atto della Comunità dell'11 dicembre [[1702]], la famiglia Biondelli fu ammessa al Consiglio Generale della città di [[Piacenza]] (l'antico organo di governo cittadino risalente al [[XII secolo]] i cui membri erano scelti ogni due anni tra le principali famiglie di [[Piacenza]]) nella classe [[Landi]] (una delle quattro classi in cui era al tempo ripartita l'amministrazione cittadina).