Utente:Truthful eye/Sandbox3: differenze tra le versioni

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==Inclinazione della panca o traiettoria dell'omero?==
La panca inclinata può essere effettivamente capace di aumentare l'attivazione del fascio clavicolare, ma solo se l'inclinazione superarggiunge circa i 4045°. Il motivo di questa differenza può essere multifattoriale, ma è probabile che ciò sia dovuto sostanzialmente all'alterazione del piano di lavoro, e quindi della traiettoria dell'omero. Poco considerato è il fatto che anche sulla panca piana il piano di lavoro può essere alterato a tal punto da ricreare queste premesse. Queste ipotesi sono state confermate da un'analisi non pubblicata di Paoli et al., Inin questo studiocui venne osservato che a 60° di abduzione della spalla, l'attività EMG dei fasci clavicolari fosse maggiore che a 30° o a 90°<ref name="Paoli">Paoli A, Neri M. Principi di metodologia del fitness. Elika, 2010. pp. 315.</ref>. Proprio Barnett, in precedenza, rilevò che in tutte le varianti della panca testate, la presa stretta attivasse di più i fasci clavicolari rispetto alla presa larga, anche su panca piana<ref name="Barnett" />. Si osservò che la presa stretta tendesse a spingere i gomiti dei soggetti verso l'esterno, proponendo proprio una flessione orizzontale su un piano bidimensionale come descritta da Paoli. Sempre secondo Barnett, su panca piana la presa stretta produceva un'attivazione simile dei fasci sterno-costali ma maggiore dei fasci clavicolari. Un altro studio degno di nota fu quello di Lehman (2005)<ref>Lehman GJ. The influence of grip width and forearm pronation/supination on upper-body myoelectric activity during the flat bench press. J Strength Cond Res. 2005 Aug;19(3):587-91.</ref>, dove si registrò un aumento dell'attività del fascio clavicolare del 30% sulla panca piana con la presa inversa (supina) rispetto alla normale presa prona. Anche in questo caso è largamente probabile che ciò fosse dovuto ad una traiettoria dell'omero alterata, poiché la presa inversa impone in partenza una grande adduzione dell'omero rispetto alla presa prona. Si creano quindi le condizioni per seguire un piano di lavoro più funzionale ai fasci clavicolari del gran pettorale, come confermato da Barnett e Paoli.
 
La teoria proposta riconosce che la flessione orizzontale della spalla che parte con omero più addotto (45-60°), allontani origine e inserzione dei fasci clavicolari portando gli stessi in una posizione di maggiore prestiramento, e questo avviene anche sulla panca piana<ref name="Paoli" />. Un altro aspetto rilevante in questo senso è che la traiettoria a due dimensioni permette di rispettare perfettamente la line of pull caratteristica di questi fasci, cosa che vienenon impeditaavviene allo stesso modo con le distensioni a presa larga.
Un altro studio degno di nota fu quello di Lehman (2005)<ref>Lehman GJ. The influence of grip width and forearm pronation/supination on upper-body myoelectric activity during the flat bench press. J Strength Cond Res. 2005 Aug;19(3):587-91.</ref>, dove si registrò un aumento dell'attività del fascio clavicolare del 30% sulla panca piana con la presa inversa (supina) rispetto alla normale presa prona. Anche in questo caso è largamente probabile che ciò fosse dovuto ad una traiettoria dell'omero alterata, poiché la presa inversa impone in partenza una grande adduzione dell'omero rispetto alla presa prona. Si creano quindi le condizioni per seguire un piano di lavoro più funzionale ai fasci clavicolari del gran pettorale, come confermato da Barnett e Paoli.
 
In conclusione, il fattore condiziona l'attività del fascio clavicolare del gran pettorale sembra essere il piano di lavoro specifico dell'omero, piùe chenon necessariamente l'inclinazione della panca di per sé. Questo significa che sullaSulla panca piana è possibile massimizzare l'attività dei fasci clavicolari solo modificando la traiettoria dell'omero, partendo quindi da un minore livello di abduzione (circa 45-60°). L'inclinazione della panca riesce ad aumentare l'attivazione dei fasci superiori solo a partire da circa 45°, ma non è dato sapere se questo effetto puòpossa essere simile alla semplice modifica dell'angolo dell'omero su panca piana. Di conseguenza, non c'è la necessità di inclinare la panca per aumentare il lavoro sul petto alto, ma basterebbe eseguire le distensioni su panca piana a presa stretta (con gomiti larghi) o con presa supina. Anche questa modifica porta ad una leggera riduzione della forza, ma minore di quanto imponga la panca inclinata<ref name="Barnett" />.
La teoria proposta riconosce che la flessione orizzontale della spalla che parte con omero più addotto (45-60°), allontani origine e inserzione dei fasci clavicolari portando gli stessi in una posizione di maggiore prestiramento, e questo avviene anche sulla panca piana<ref name="Paoli" />. Un altro aspetto rilevante in questo senso è che la traiettoria a due dimensioni permette di rispettare perfettamente la line of pull caratteristica di questi fasci, cosa che viene impedita con le distensioni a presa larga.
 
In conclusione, il fattore condiziona l'attività del fascio clavicolare del gran pettorale sembra essere il piano di lavoro specifico dell'omero più che l'inclinazione della panca di per sé. Questo significa che sulla panca piana è possibile massimizzare l'attività dei fasci clavicolari solo modificando la traiettoria dell'omero, partendo quindi da un minore livello di abduzione (circa 45-60°). L'inclinazione della panca riesce ad aumentare l'attivazione dei fasci superiori solo a partire da circa 45°, ma questo effetto può essere simile alla semplice modifica dell'angolo dell'omero su panca piana. Di conseguenza, non c'è la necessità di inclinare la panca per aumentare il lavoro sul petto alto, ma basterebbe eseguire le distensioni su panca piana a presa stretta (con gomiti larghi) o con presa supina. Anche questa modifica porta ad una leggera riduzione della forza, ma minore di quanto imponga la panca inclinata<ref name="Barnett" />.
 
==Il piano anatomico dei fasci clavicolari==