Ermocrate: differenze tra le versioni

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|Ref = Vedi bibliografia
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{{Citazione|Non vi preghiamo; e insieme protestiamo che se quella dei nostri eterni nemici, gli Ioni, contro di noi è una trama, il vostro - Dori contro Dori - sarebbe un tradimento. Se Atene ci sottometterà dovrà il trionfo alle vostre decisioni, ma sarà il suo nome a risplendere, e come premio della vittoria non altri che voi si prenderà, che le avrete procurata la vittoria. Se invece vinceremo noi, pagherete lo stesso la responsabilità dei rischi da noi corsi. Riflettete dunque e scegliete [...]|Dal discorso di Ermocrate ai Siciliani; [[Tucidide]], ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Guerra del Peloponneso]] '', VI, 80, 3-5}}
{{Bio
|Nome = Ermocrate
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=== Guerra contro gli Ateniesi in Sicilia ===
{{vedi anche|Spedizione ateniese in Sicilia}}
{{Citazione|Non vi preghiamo; e insieme protestiamo che se quella dei nostri eterni nemici, gli Ioni, contro di noi è una trama, il vostro - Dori contro Dori - sarebbe un tradimento. Se Atene ci sottometterà dovrà il trionfo alle vostre decisioni, ma sarà il suo nome a risplendere, e come premio della vittoria non altri che voi si prenderà, che le avrete procurata la vittoria. Se invece vinceremo noi, pagherete lo stesso la responsabilità dei rischi da noi corsi. Riflettete dunque e scegliete [...]|Dal discorso di Ermocrate ai Siciliani; [[Tucidide]], ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Guerra del Peloponneso]] '', VI, 80, 3-5}}
Nel [[415 a.C.]] propose una coalizione, che avrebbe dovuto includere anche città non siceliote, (come ad esempio [[Cartagine]]) per respingere l'attacco di [[Atene]].<ref>{{cita|Tucidide|VI, 32-35}}.</ref>
Nel corso dei preparativi per l'arrivo della spedizione militare ateniese, Ermocrate fu accusato da [[Atenagora di Siracusa|Atenagora]] di cercare con la paura di creare una [[democrazia]] autoritaria. Alla fine dell'anno, però, quando gli Ateniesi sconfissero per la prima volta i Siracusani, Ermocrate si propose come stratego, affermando che la causa della sconfitta era il numero troppo elevato di strateghi (dieci), che fu da lui ristretto per favorire efficienza e disciplina, ma anche per ridurre il controllo democratico; il discorso convinse il popolo, che a fine [[415 a.C.]] lo elesse stratego assieme ad Eraclide e Sicano con pieni poteri.<ref>{{cita|Tucidide|VI, 72-73}}; {{cita|Diodoro|XIII, 4}}; {{cita|Plutarco|Nicia, 16}}.</ref>