Perasto: differenze tra le versioni

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Nel corso del medioevo Perasto entrò nell'orbita dalla [[Repubblica di Venezia]], cui appartenne a periodi intermittenti e poi ininterrottamente dal [[1420]] al [[1797]]. Nel Settecento la cittadina visse il suo momento di maggior splendore, giungendo ad avere quattro cantieri navali, una flotta di circa cento navi ed una popolazione di 1.700 abitanti. All'epoca veneziana risalgono anche le nove torri difensive (Perasto, pur non cinta da mura, non fu mai presa dai [[Impero ottomano|Turchi]]), la fortezza di Santa Croce ([[1570]]), i sedici palazzi barocchi e le diciannove chiese (diciassette cattoliche e due ortodosse).
 
Grazie allo spontaneo aiuto dato nel [[1368]] alla flotta veneta durante un terribile assedio, la città si guadagnò il titolo di "fedelissima gonfaloniera", che mantenne fino alla fine della Repubblica. Per decreto speciale del Senato la città ebbe l'onore e l'onere di custodire il [[gonfalone]] di guerra della flotta veneta; anche i dodici [[Gonfalonieri di Perasto]], che in corso di battaglia costituivano la guardia personale del [[Doge (Venezia)|doge]] ed avevano il compito di difendere il vessillo sulla nave ammiraglia, provenivano esclusivamente da Perasto. Nella [[Battaglia di Lepanto (1571)|battaglia di Lepanto]] ne perirono otto su dodici.
Sotto il governo veneto, Perasto fu sottoposta all'autorità civile e giudiziaria del Rettore e provveditore di Cattaro, ma ebbe un proprio consiglio e propri ordinamenti autonomi.
 
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==Società==
===Etnie e minoranze straniere===
{{cnCitazione necessaria|I risultati dell'ultimo censimento effettuato sulla popolazione sono: 146 [[montenegrini]], 101 [[serbi]], 29 [[croati]], 10 [[iugoslavi]], 3 [[bosniaci]], 1 [[Macedoni (etnia)|macedone]], altri: 59. In totale 349.}}
 
== Voci correlate ==