Genocidio armeno: differenze tra le versioni

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[[File:Armeniangenocide Aleppo1915.jpg|thumb|Armeni impiccati ad [[Aleppo]] nel [[1915]]]]
 
La maggior parte degli storici tende a considerare le motivazioni addotte dai ''[[Giovani Turchi]]'' come [[propaganda]], e a sottolinearne il progetto politico mirante alla creazione in [[Anatolia]] di uno Stato turco etnicamente omogeneo. Altri studiosi, sostenendo l'inesistenza di un progetto di [[genocidio]], richiamano l'attenzione sul fatto che non tutti i numerosi armeni d'[[Istanbul]] furono coinvolti nel massacro e che non fu approntato un piano sistematico di eliminazione paragonabile a quello messo in pratica dai [[nazisti]] contro gli [[ebrei]] durante la [[Seconda guerra mondiale]].<ref> Questa la tesi sostenuta, tra gli altri, da [[Guenter Lewy]] A questo proposito lo studioso armeno [[Boghos Levon Zekiyan]] spiega che la persecuzione degli armeni di [[Istanbul]] fu solo il punto di partenza delle milizie turche, destinato a colpire esclusivamente gli intellettuali, le menti pensanti: l'obiettivo della [[deportazione]] riguardava non tanto gli Armeni in quanto componente etnica, ma piuttosto gli Armeni come componente territoriale dell'[[Anatolia]], nel quadro del progetto detto della [[Grande Turchia]] (o del [[panturchismo]]). [[Boghos Levon Zekiyan]] sottolinea che "gli armeni residenti nella capitale erano estranei alla legge di deportazione, ovviamente per un riguardo alle missioni diplomatiche straniere" mentre in [[Anatolia]] "un'operazione così ampia era facilitata nell'esecuzione dallo stato di [[guerra]] in cui si trovava impegnata tutta l'[[Europa]]" ('L'Armenia e gli armeni', Ed. [[Guerini]], 2000, pp. 53-54).
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