Rodolfo III di Borgogna: differenze tra le versioni
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Il successore di Ottone, [[Enrico II il Santo|Enrico II]], che era nipote di Rodolfo<ref>[[Enrico II il Santo|Enrico II]] era figlio della sorellastra di Rodolfo, [[Gisella di Borgogna|Gisella]] ([[955]]-[[1006]]).</ref>, si dimostrò subito aggressivo nei confronti del regno di Arles e, nel [[1006]], si impadronì di [[Basilea]] che tenne per parecchi anni. Questa azione fu il primo passo verso la fine dell'indipendenza del regno di Arles perché Enrico II pretese anche che Rodolfo gli giurasse di riconoscerlo suo erede<ref name=Halphen/>.
Nel [[1016]], i nobili del regno, guidati dal conte di Borgogna, [[Ottone I Guglielmo di Borgogna|Ottone Guglielmo]]<ref>[[Ottone I Guglielmo di Borgogna|Ottone Guglielmo]] era la più importante personalità del regno di Arles, possedeva anche la contea di Mâcon, nel regno di Francia ed era il suocero del [[duca d'Aquitania]], [[Guglielmo V di Aquitania|Guglielmo il Grande]], del [[conte di Provenza]], [[Guglielmo II di Provenza|Guglielmo il Pio]] e del [[conte di
Ottone Guglielmo fu dichiarato decaduto e tutti i suoi beni confiscati, ma non cedette e con i suoi partigiani si trincerò nelle sue fortezze<ref>Si narra che le porte di tutte le città della contea di Borgogna si chiusero all'arrivo dell'imperatore.</ref> e resistette agli attacchi dell'imperatore, che, poco dopo, dovette abbandonare l'impresa<ref name=Halph>Louis Halphen, ''Il regno di Borgogna'', pag. 816</ref>.
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