Muʿammar Gheddafi: differenze tra le versioni
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In politica estera, il regime libico diventa finanziatore dell'[[OLP]] di [[Yasser Arafat]] nella sua lotta contro [[Israele]], inoltre, si fa spesso propugnatore di un'unione politica tra i tanti Stati [[islam]]ici dell'[[Africa]], caldeggiando in particolare, nei primi [[Anni 1970|anni settanta]], un'unione politica con la [[Tunisia]]; la risposta interlocutoria (ma sostanzialmente negativa) dell'allora presidente tunisino [[Bourguiba]] fa però tramontare questa ipotesi.<ref>[[Claudio Lo Jacono]], "Sul progetto d’unione fra Tunisia e Libia", in: ''[[Oriente Moderno]]'', (Studi in onore di [[Francesco Gabrieli|F. Gabrieli]]), LIV, 1974, pp. 117-122.</ref> Sempre nel medesimo periodo, e per molti anni successivi, Gheddafi è uno dei pochissimi leader internazionali che continuano a sostenere i dittatori [[Idi Amin Dada]] e [[Bokassa]] (quest'ultimo però soltanto nel periodo in cui si dichiarò musulmano), mentre non verrà mai dimostrato un suo coinvolgimento nella misteriosa scomparsa in [[Libia]], nel [[1978]], dell'[[Imam]] [[Sciismo|sciita]] [[Musa al-Sadr]] (di cui non apprezza i tentativi di pacificazione del [[Libano]]) e neppure il suo fattivo sostegno al combattente palestinese [[Abu Nidal]] e alla sua organizzazione para-militare, organizzatori, tra l'altro, della [[Strage di Fiumicino (1985)|Strage di Fiumicino]] nel [[1985]]. In quest'ultimo caso la Libia smentisce ogni suo coinvolgimento ma non manca di rendere ufficialmente onore ai terroristi autori di tale attentato.
Dal [[16 gennaio]] [[1970]] al [[16 luglio]] [[1972]] Gheddafi è anche
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] avviene un'ulteriore radicalizzazione nelle scelte di politica internazionale. La sua ideologia anti-israeliana e anti-americana lo porta a sostenere gruppi [[terrorismo|terroristi]],
Il suo regime, pertanto, diviene il nemico numero uno degli [[Stati Uniti d'America]] ed è progressivamente emarginato dalla [[NATO]]. Questa tensione prelude, il [[15 aprile]] [[1986]], al [[blitz (parola)|blitz]] militare sulla Libia per volere del presidente statunitense [[Ronald Reagan]]: un massiccio bombardamento ferisce mortalmente la figlia adottiva di Gheddafi, ma lascia indenne il colonnello, che poi si scoprirà essere stato preventivamente avvertito delle intenzioni statunitensi da [[Bettino Craxi]], allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] [[italia]]no<ref>[http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_31/craxi_tripolo_b3b07fa8-a715-11dd-90c5-00144f02aabc.shtml ''I libici rivelano 20 anni dopo: «Così Craxi salvò Gheddafi»'']. [[Corriere della Sera]]. Politica. 31 ottobre 2008.</ref>. Quando Gheddafi scopre che l'Inghilterra ha fornito le basi agli aerei americani per il blitz, decide di aumentare gli aiuti all'[[Irish Republican Army|IRA]].<ref>[http://casarrubea.files.wordpress.com/2011/02/gheddafi-e-il-terrorismo-irlandese-1986.pdf casarrubea.files.wordpress.com]</ref>
Il [[21 dicembre
Nel febbraio [[2011]], intervistato dal quotidiano svedese [[Expressen]], l'ex ministro della giustizia [[Mustafa Abd al-Jalil]] ha ammesso le responsabilità dirette del colonnello Gheddafi nell'ordinare l'attentato del [[1988]] al [[Volo Pan Am 103]]<ref>Vedi: {{se}} http://www.expressen.se/nyheter/1.2341356/khadaffi-gav-order-om-lockerbie-attentatetl</ref><ref>{{Cita news
|lingua=
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[[File:Muammar-gheddafi-in-una-foto-degli-anni-80.jpg|thumb|Mu'ammar Gheddafi in una foto degli anni '80.]]
Venerdì 27 giugno 1980 un aereo di linea [[Douglas DC-9]], codice I-TIGI, appartenente alla compagnia aerea italiana [[Itavia]], in volo da Bologna a Palermo si squarciò all'improvviso e scomparve in mare nei pressi dell'isola di [[Ustica]]. Persero la vita 81 persone e non ci furono superstiti.
Inizialmente le cause maggiormente accreditate furono il "[[Guasto strutturale|cedimento strutturale]]" e la "bomba". A distanza di molti anni in cui si sono susseguiti innumerevoli depistaggi, falsi indizi e morti sospette, sembrerebbe invece affermarsi la tesi più plausibile ma altrettanto scomoda, quella cioè dell'abbattimento. Un missile aria/aria sarebbe stato lanciato da un velivolo militare francese all'indirizzo di un caccia libico [[MiG-23]] che, in sorvolo non autorizzato nei cieli italiani, avrebbe tentato di nascondersi nella traccia radar del [[Douglas DC-9|DC-9]]. Il missile però anziché colpire il MiG, avrebbe raggiunto ed abbattuto l'aereo passeggeri italiano. Un secondo missile avrebbe invece centrato l'aereo libico che si sarebbe poi schiantato in [[Calabria]], più precisamente nel territorio del comune di [[Castelsilano]] ([[Provincia di Crotone|KR]]), con il conseguente decesso del pilota.
All'origine dell'intervento francese vi sarebbe stata la convinzione da parte dei servizi di intelligence transalpini che sul velivolo libico si trovasse il colonnello Gheddafi, personaggio particolarmente inviso alla [[Francia]] che perciò avrebbe tentato con questa operazione militare di realizzarne l'eliminazione fisica.
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=== Lotta all'Apartheid e rapporto con Nelson Mandela ===
Gheddafi contribuì fortemente alla sconfitta dell'[[Apartheid]] in [[Sud Africa]], dando sostegno sia economico che militare all'[[African National Congress|Anc]] di [[Nelson Mandela]]. Dopo la sua scarcerazione, Mandela si apprestò a visitare la Libia (sotto embargo ONU) come ringraziamento nei confronti di Gheddafi considerandolo come un fratello. Inoltre Mandela a causa delle reazione internazionali (USA) negative nei confronti della visita a Gheddafi dichiarò: “Coloro che ieri erano gli amici dei nostri nemici, ora hanno la sfacciataggine di propormi di non visitare il mio fratello Gheddafi, ci consigliano di mostrarci ingrati e di dimenticare i nostri amici di ieri.” Inoltre sempre lo stesso Mandela dichiarò: "Ho tre amici nel mondo, e sono Yasser Arafat, Mu'ammar Gheddafi e Fidel Castro".
=== Dal 1990 al 2010 ===
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=== Discorso all'Onu del 2009 ===
Nel [[2009]] nel suo discorso all'Onu come Presidente dell'[[Unione africana|Unione Africana]] ha messo in discussione il ruolo del [[consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]], dichiarando che dopo la seconda guerra mondiale nonostante il consiglio di sicurezza ci siano state 65 guerre, che i 5 membri permanenti del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|consiglio di sicurezza]] [[ONUC|ONU]] non rappresentano tutti i paesi e hanno il "potere" di decidere le sorti di una nazione sovrana a seconda dei loro interessi, e chi ha avuto un ruolo nelle guerre dopo la [[Seconda guerra mondiale]] debba risarcire e essere processato dal [[Tribunale internazionale]]; ha poi aggiunto che il diritto di [[veto]] è ingiusto perché non garantisce la parità tra ogni singolo stato sovrano, si è persa fiducia nei confronti del consiglio di sicurezza ONU perché ogni paese e comunità ha istituito il proprio consiglio di sicurezza e che quindi il Consiglio di Sicurezza si è sempre più isolato; ha criticato l'[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica]] dichiarando che non è giusto che i Paesi più potenti non siano sotto la sua giurisdrizione e che viene usata solo contro i paesi più deboli, e che se fosse veramente un'organizzazione internazionale tutti i paesi dovrebbero essere membri dell'IAEA.
Ha ribadito un seggio permanente per l'Africa; ha preteso un risarcimento di 777 miliardi di dollari dai paesi colonizzatori, citando inoltre l'[[Relazioni bilaterali tra Italia e Libia|accordo italo-libico]] in cui l'Italia si impegna a versare 250 milioni di dollari all’anno di risarcimento per i prossimi vent’anni e alla costruzione di un ospedale per i libici mutilati in seguito alle mine collocate in territorio libico durante la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre ha sottineato l'importanza delle mine anti-uomo e messo in discussione la [[Trattato di Ottawa|convenzione di Ottawa]]. Le mine sono armi difensive, se vengono piazzate lungo il confine di un Paese e qualcuno vuole invaderlo, perché si sta invadendo uno Stato sovrano e sarebbe più logico eliminare le armi di distruzione di massa che armi difensive come le mine. La Convenzione dovrebbe essere riconsiderata, l’arma difensiva non viene piazzata in un altro Paese ed è il nemico che invade.
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Il [[Grande fiume artificiale]] (o '''GMR''', acronimo della traduzione inglese ''Great Man-made River'', in arabo النهر الصناعي العظيم) è un acquedotto libico che preleva acqua dolce dal Sahara libico per condurlo ai paesi della costa dello stato africano.
Tale opera è stata voluta da Mu'ammar Gheddafi per portare acqua potabile a costo zero e distribuirla alle città costiere del proprio Paese. Per fare ciò ha sfruttato l'enorme quantità di acqua fossile, presente a grande profondità nel Sahara libico, trasportandola per centinaia di chilometri verso le città costiere di Tripoli, Bengasi, Sirte, Tobruch, dove risiede il 70
=== Guerra civile del 2011, la cattura e la morte ===
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Nel [[2011]], il procuratore del [[Tribunale Penale Internazionale]], [[Luis Moreno Ocampo]], chiede alla corte penale l'incriminazione di Gheddafi per [[crimini contro l'umanità]], insieme al [[figlio]] [[Sayf al-Islam Gheddafi]] e al capo dei servizi segreti libici [[Abd Allah al-Sanussi]]<ref name="Repubblica16012011"/>. La richiesta di incriminazione nasce dalle prove raccolte sui comportamenti messi in atto per la repressione della [[prima guerra civile libica|rivolta libica del 2011]]<ref name="Repubblica16012011">[http://www.repubblica.it/esteri/2011/05/16/news/mandato_d_arresto_contro_gheddafi_colpevole_di_crimini_contro_l_umanit-16310698/ Mandato d'arresto per Gheddafi e il figlio "Colpevole di crimini contro l'umanità" - Repubblica.it], [[la Repubblica]], 16 maggio 2011</ref>.
Il [[20 ottobre]] [[2011]] risultando vana ogni ulteriore resistenza nella difesa della [[città]] di [[Sirte (Libia)|Sirte]], nella quale si era asserragliato dopo la caduta di Tripoli, Muʿammar Gheddafi tenta di guadagnare il deserto per continuare la lotta, ma il convoglio in cui viaggia viene attaccato da parte di aerei militari francesi. Raggiunto da elementi del [[Consiglio nazionale di transizione|CNT]], Gheddafi viene catturato vivo, ferito alle gambe. Dopo essere stato ripetutamente pestato e brutalizzato, venne ucciso con un colpo di pistola alla testa; i suoi ultimi momenti di vita vengono impressi in numerosi video dei presenti all'avvenimento. Successivamente il suo cadavere viene trasportato a [[Misurata]], esposto al pubblico e, quindi, sepolto in una località segreta nel deserto libico.<ref>[http://www.repubblica.it/esteri/2011/10/20/dirette/libia_cnt_catturato_gheddafi-23556755/ Libia, Cnt: "Ucciso Gheddafi" Confermata la morte del rais] - [[La Repubblica]]</ref><ref>{{en}} [http://english.aljazeera.net/news/africa/2011/10/20111020111520869621.html Muammar Gaddafi killed as Sirte falls] - [[Al Jazeera]]</ref>
La sua eredità politica e la guida della ''Giamahiria'' vengono raccolte dall'altro figlio [[Saif al-Islam Gheddafi|Saif el-Islam Gheddafi]], il quale, il 23 ottobre [[2011]], per mezzo della Tv siriana ''al-Rāʾī'' (L'opinione), ha dichiarato in un breve messaggio audio di voler vendicare la morte del padre e di continuare la resistenza contro il CNT, le forze della NATO e l'esercito francese sino alla fine: "Io vi dico, andate all'inferno, voi e la NATO dietro di voi. Questo è il nostro Paese, noi ci viviamo, ci moriamo e stiamo continuando a combattere".
Il CNT ha poi deciso di aprire un'inchiesta sulla morte di Mu'ammar Gheddafi.
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Dopo la sua morte in [[Libia]] è entrata in una nuova fase di guerra civile, morto Gheddafi che faceva da collante tra tutte le confessioni tribali libiche, numerosi scontri tra tribù e fazioni rivali stanno dilaniando il paese per il controllo dei numerosi pozzi e giacimenti petroliferi o di importanti vie commerciali. Cristiani e minoranze di altre religioni ora in Libia vengono perseguitate dalle milizie armate islamiste che con la guerra civile hanno acquisito veri e propri arsenali di guerra e il governo ha reinstaurato la legge islamica della [[Sharia]] ed è stata reintrodotta la poligamia a differenza della ''[[Giamahiria]]'' di Gheddafi che garantiva libertà di culto e vietava la poligamia.
Nel marzo 2012 la [[Guardia di Finanza]] ha sequestrato beni in Italia della famiglia Gheddafi per oltre un miliardo di [[euro]]. Tra questi l’1,256% di [[Unicredit]] (pari ad un valore di 611 milioni di euro), il 2% di [[Finmeccanica]], l’1,5% della [[Juventus]], lo 0,58% di [[Eni]], pari a 410 milioni, lo 0,33% di alcune società del gruppo [[Fiat]], come [[Fiat Spa]] e [[Fiat Industrial]]. Oltre alle quote azionarie, le [[Fiamme Gialle]] hanno apposto i sigilli anche a 150 [[ettari]] di terreno nell’isola di [[Pantelleria]], due moto (una [[Harley-Davidson|Harley Davidson]] e una [[Yamaha Motor|Yamaha]]) e un appartamento in via Sardegna, a [[Roma]]. Diversi anche i conti correnti posti sotto sequestro: il deposito più consistente, 650
== I figli ==
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