Cavasagra: differenze tra le versioni

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Il primo palazzo del 1500 cambiò la sua struttura per opera di [[Francesco Maria Preti]] (1701-1774) che ideò l'attuale forma palladiana neoclassica. Il Palazzo Corner era ed è sormontato, sul frontone, dallo stemma gentilizio ducale costituito da un cappello dogale. Benché il corpo centrale si dica elaborato in precedenza dall'architetto Giorgio Massari (1686-1766), Francesco Maria Preti “fece aggiunte, incrementi e lo ridusse, con stile palladiano, felicemente nel corpo, adornandolo di fianchi e barchesse”. L'intervento di Preti risale alla prima metà del secolo diciassettesimo o attorno al 1770 (secondo altri storici), su committenza di Pietro Corner.
 
La facciata con la loggia centrale e il grande scalone d'accesso imita il Palazzo Spineda di Venegazzù; le finestre del primo piano ai lati si ispirano, più da vicino, a quelle del Palazzo del Paradiso, dello Scamozzi, a Castelfranco Veneto. La loggia centrale, con quattro colonne doriche, regge una trabeazione a metope e triglifi. Il frontone a dentelli, portante al centro lo stemma dei Corner Persico, è sormontato ai vertici da tre statue; altre statue adornano il giardino e le colonne delle cancellate. Le statue rappresentano i dei dell'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]] e sono state fatte in pietra tenera bianca di Vicenza dadal bassanese [[Orazio Marinali]] (1643-1720) e la sua scuola, che hanno eseguito anche le statue del Parcoparco di Villa Bolasco di Castelfranco e, o dai Bonazza (capostipite Giovanni 1654-1730 e figli). Entrambe queste famiglie di valenti scultori hanno operato nel territorio trevigiano e per villa Corner bisogna considerare la data del restauro per sapere se entrambe o solo una famiglia ha eseguito le statue: se la ristrutturazione viene fatta risalire al 1770, in quella data Orazio Marinali era morto. Alcune di queste statue sono state trafugate in tempi recenti e precisamente le quattro che sormontavano le colonne della cancellata ad est.
 
Secondo alcuni studiosi, il giardino del parco di villa Cornaro a Sant'Andrea di Cavasagra é contraddistinto da simbolismo alchemico<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Studi Veneziani|anno = 1995|editore = Giardini|città = }}</ref>.
 
Il rusticale, a destra, ricorda quello di [[Venegazzù]] solo nelle tre arcate centrali; sopra queste l'architetto ha voluto porre un frontone, come nel palazzo principale. La barchessa è fiancheggiata da due bei porticati e si unisce poi verticalmente nell'angolo destro, a un lungo edificio per uso del personale. Tale edificio sembra però una aggiunta posteriore. La villa di Cavasagra appartiene al periodo neoclassico palladiano. Oltre la strada, che ne delimita il perimetro a sud, vi è un lungo vialone prativo alberato con ai lati due filari di pioppi sulla stregua di quello della palladiana [[villa Emo]] Capodilista di Fanzolo. Il viale alberato prosegue anche a nord della villa per un tratto più breve di circa un centinaio di metri dando un tocco armonico vegetale a tutto il complesso della villa.
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=== Origine del nome ===
Varie sono le ipotesi circa l'origine del curioso nome del paese. E' probabile che la "r" del vocabolo Cavasagra non sia originale<ref>{{Cita libro|autore = Carlo Agnoletti|titolo = Treviso e le sue pievi|anno = 1898|editore = Forni editore|città = }}</ref> , tanto che antichi testi fanno riferimento a:
* CavaCavaxiaga, Cavaxaga, Cavassalea o Cavasaxea ("cava sassea", in riferimento agli scavi di materiale di costruzione)
* Cava sacra "Da una vasta cava eseguita nel terreno sacro in occasione d'un'epidemia per riporvi i cadaveri del vicino ospedaletto"<ref>Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni per cura di letterati italiani, Volume 5, Corona e Caimi, 1861 - 791 pagine</ref>. Si parla anche di "Hospitale de Cavaxaga".
* Cava sassea, in riferimento agli scavi di materiale di costruzione
* Dalla fama della festa patronale, tanto che il paese fu a lungo conosciuto come "Sant'Andrea". "Dalla sua chiesa titolata a Sant'Andrea, nella cui ''sagra'' o festa, molti vi concorrevano, trasse l'attuale suo nome".<ref>Corografia dell'Italia, Volume 1, di Giovanni B. Rampoldi, 1832</ref>
=== Novembre 1907: La rivolta di Cavasagra ===
Esistono molti resoconti storici che descrivono il "grave fatto" avvenuto a Cavasagra sabato 30 novembre 1907. Verso la mezzanotte la villa Persico ora Frova, al suono della campana a martello, fu assalita da contadini infuriati che divelsero i cancelli, atterrarono le statue del giardino, devastarono le serre e le adiacenze e per ultimo appiccarono il fuoco alla scuderia e fienile. Era la notte di Sant'Andrea e la descrizione riporta le parole del Sindaco dell'epoca, in una sua relazione. L'interrogativo era se si trattava di un movimento spontaneo di protesta di contadini esasperati dai metodi del padrone, oppure una sommossa provocata ad arte da "mestatori" guidati da interessi politici o particolari.
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Ma sull’attribuzione della responsabilità c’è qualche dubbio: don Pastega infatti, allora parroco alla Pieve di Castelfranco, confessa, nel suo diario, di aver subito saputo "pochi giorni dopo il delittuoso incendio, il nome delle persone maggiormente responsabili" e di averli comunicati a persona influente della Curia, che "soffocò possibili strascichi". Se si fosse trattato veramente di socialisti, forse le cose non sarebbero andate come andarono, visto anche i rapporti molto conflittuali che don Pastega aveva a Castelfranco con gli esponenti di quel partito.
 
L’episodio, comunque, fa molto scalpore per l’inatteso ed inconsulto scoppio di violenza ed ha addirittura un’eco in parlamento a Roma. Testimoniava soprattutto lo stato di esasperazione a cui sonerano giunti i contadini veneti, non più disposti a subire tutto, ma è anche una riprova dell’importantedel ruolo svolto dal clero, ancora in grado di far opera di pacificazione e di ricucire lo strappo causato dalla rivolta.<ref>Il ruolo di Don Brusatin nel movimento cattolico diocesano - Vedelago Due parroci una comunità nella storia della cooperazione. Prefaz.di Lino Cusinato. Milano, Cassa Rurale ed Artigiana di Vedelago 1991</ref>
 
=== La costruzione della scuola primaria ===
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* Giovanni Battista Foscolo, Ciabellano di SMIRA, Cavaliere dell'Ordine Pontificio del Cristo, I.R. Capitano del Porto (?-Cavasagra 1958)
* Floriana de Marchi, fondatrice del movimento dei [[Cenacoli Serafici]], la cui casa natale è meta di pellegrinaggio (Cavasagra ? - Latina 2004)<ref>http://dimarzio.info/it/docum/finish/30-religioni-in-italia/72-famiglia-cenacoli-[[serafici.html]]</ref>
* Camillo Frova, imprenditore agricolo legale rappresentante della societá Manifatture Frova, temuto proprietario di villa Corner e presidente del Consorzio Brentella, promotore della bonifica nell'area delle sorgenti del Sile. A Camillo Frova e al fratello Arturo viene fatta risalire un'impresa alpinistica: sarebbero stati i primi a percorrere il versante nord-ovest del Monte Ponteranica orientale
* Maria Pozzobon (Cavasagra 1923), conosciusta come sister Maria Crocefissa, é una suora francescana nata a Cavasagra, dal 1939 negli USA
* Angelo Durigon, partigiano morto in provincia di Treviso il 29 aprile 1945 ( ? - 1945)
 
== Note ==