Guerra del Peloponneso (Tucidide): differenze tra le versioni

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I libri VI-VII narrano la spedizione definitiva di Atene a Siracusa, e la sua successiva e definitiva sconfitta. I Meli vengono umiliati e sconfitti dalla flotta ateniese, che successivamente si sposta sulle coste di [[Siracusa]], cercando di assediare la città. Il nuovo generale è l'integerrimo [[Alcibiade]], personaggio scomodo nella società ateniese. Durante il viaggio, tuttavia, Alcibiade è costretto a tornare in patria per lo scandalo della mutilazione di busti di [[Hermes]], di cui è accusato. Alcibiade fugge così a [[Sparta]], dove si allea con il nemico di Atene. Il comando dell'armata ateniese viene affidato a Nicia e Lamaco, che però hanno la peggio in [[Sicilia]]. I soldati vengono sterminati, ed i prigionieri rinchiusi nelle [[Latomia|Latomie]], dove solo alcuni riescono a salvarsi, recitando i versi delle ''[[Troiane (Euripide)|Troiane]]'' di [[Euripide]].
 
La sconfitta degli ateniesi è dovuta non solo alla strenua ribellione dei siracusani, ma anche grazie alle informazioni che Alcibiade ha fornito agli spartani, giunti in tempo a Siracusa, sotto il comando di Gilippo, che hanno sbaragliato senza preavviso la flotta degli Attici. L'anno è il [[414413 a.C.]].
 
=== Libro VIII ===