Cavalieri templari: differenze tra le versioni

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=== Diffusione in Italia ===
La vastissima diffusione delle sedi dell'Ordine, in Europa ed anche in Italia, fu legata anzitutto alla necessità di mantenere attiva in [[Terrasanta]] la forza combattente, in termini economici e finanziari. La maggioranza degli insediamenti era rivolta alle colture agricole, ma non mancavano le sedi dedicate alla gestione amministrativa delle proprietà, al reclutamento, o al controllo di attività complementari, come l'allevamento di cavalli da trasporto e da combattimento, o le attività metallurgiche connesse con la produzione di armi. La presenza delle sedi templari in Italia<ref>Capone – Imperio – Valentini, ''Guida all'Italia dei Templari'', Ed. Mediterranee. Si tratta di un'opera generale sugli insediamenti nella penisola.</ref> ammontava ad almeno 200 località, dal nord al sud.<ref>Una sommaria elencazione è reperibile anche in [[Sedi templari in Italia]].</ref>

Nel nord si annoveravano, fra gli altri, Milano<ref>Viti, Templari, pag. 221</ref>, Piacenza, Ferrara, Torino, Trieste, Venezia. Fra gli edifici dell'Ordine tuttora meglio conservati si segnala la commenda di [[Castel Negrino]], ad [[Aicurzio]]. Vasta la diffusione in Toscana, dove rivestiva un particolare ruolo la sede di [[Castello di Frosini|Frosini]], nel senese, in prossimità delle [[Colline Metallifere]], dove si estraevano metalli di particolare interesse e valore commerciale, ferro, rame e allume.

In Italia centrale si trovavano gli insediamenti di PerugiaRoma, di RomaCivitavecchia, di CivitavecchiaAncona, di Perugia. Se la presenza nel nord rivestiva un aspetto eminentemente agricolo, le sedi più meridionali erano spesso connesse con i trasferimenti verso la Terrasanta.

L'Ordine approdò precocemente anche nel [[Regno di Sicilia]] e vi si diffuse in epoca [[Normanni|normanna]], successivamente al [[1139]], anno in cui fu raggiunta la pace tra [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II d'Altavilla]] (fedele alla causa di [[Antipapa Anacleto II|Anacleto II]]) e [[Papa Innocenzo II|Innocenzo II]]. La [[Puglia]] fu la regione italiana che prima fra le altre accolse le ''domus'' gerosolimitane rosso-crociate grazie all'importanza strategica e commerciale dei suoi porti e delle sue città. Tutto il Meridione d'Italia venne compreso inizialmente nella provincia templare d'Apulia e, solo in epoca sveva, indicato quale provincia d'Apulia e Sicilia. Tra le prime fondazioni dell'ordine, oltre quella di [[Trani]], va ricordata la casa di [[Molfetta]] (documentata nel [[1148]]), [[Minervino Murge]] (documentata con un atto di proprietà, infatti, qui un gruppo di templari acquistò dei terreni coltivabili), [[Barletta]] ([[1169]]), [[Matera]] ([[1170]]), [[Brindisi]] ([[1169]]) con possedimenti nel leccese, [[Bari]], [[Andria]], [[Foggia]] (nel periodo di transizione normanno-svevo), [[Troia (Italia)|Troia]] (anteriore al [[1190]]), [[Salapia|Salpi]] (documentata nel [[1196]]) e [[Monopoli (Italia)|Monopoli]] (documentata nel [[1292]]). Tra le sedi più importanti, va menzionata la Casa templare di Barletta, che ricoprì il ruolo di Casa Provinciale sino al processo del 1312.<ref>Capone, cit.</ref>
 
== Ordini moderni e rivendicazioni di discendenza ==