Ermocrate: differenze tra le versioni

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{{Citazione|...i cittadini ricusarono per molti giorni di credere al totale sterminio, sebbene apertamente attestato da soldati ragguardevoli che ne erano scampati. Ma rimastine poi persuasi si accesero di sdegno contro agli oratori, che avevano caldeggiata la spedizione, quasi che essi non l'avessero coi loro voti decretata; e si adirarono pure contro agli interpreti d'oracoli, contro ai vali, e contro a quanti a nome degli Dei li avevano insperanziti che prenderebbero la Sicilia.<ref>{{Cita|Tucidide|VIII, 1}}.</ref>|}}
 
I [[Sicelioti]] presero vigore da questa importante vittoria e si unirono spontaneamente alla causa ermocratea in Egeo. Non meno rilevante fu l'equilibrio che si venne a creare con Sparta, acerrima rivale della potenza attica, che dopo l'esito siciliano vedeva aprirsi la concreta possibilità di una definitiva vittoria e dunque sua egemonia sopra il territorio elleno. A causa della pesante sconfitta subita gli ateniesi incominciarono a perdere i propri alleati. Le città si ribellavano, non ritendendoritenendo più sicuro stare sotto la protezione egemone della polis attica.
<br />Dalla Sicilia, nel [[412 a.C.|412]], avendo stabilito un'alleanza con i peloponnesiaci, rafforzata dopo la sconfitta di Atene, furono inviate nel [[mare Egeo]] 35 navi così suddivise: 20 siracusane; 2 [[Selinunte|selinuntine]]; 3 [[Taranto|tarantine]] e 10 di [[Thurii|Thurion]]<ref>Riferiscono le fonti che i turii erano soliti combattere al fianco dei siracusani, unendosi a loro con ben dieci navi da guerra.</ref>. Armate da flotta siciliana e italiota, vennero capitanate da Ermocrate - rieletto [[stratega]] di Siracusa - con il compito di continuare la guerra del Peloponneso, appoggiando Sparta<ref>{{Cita|Bonacasa, Braccesi, De Miro, 2002|pag. 390}}.</ref><ref>È Tucidide a fare presente che tra il 411 e il 410, mentre la coalizione combatteva in [[Eubea]], vennero in aiuto altre navi siciliane ed italiote: da Locri e da Taranto sotto il comando di [[Agesandrida]] spartano.</ref>. In quanto al numero di soldati che la coalizione spedì nell'Egeo, bisogna considerare che la capienza di una [[trireme]] era fatta per trasportare 200 uomini circa, suddivisi tra rematori<ref>Circa centocinquanta disposti su tre file per ogni nave.</ref>, marinai<ref>Circa dieci su ogni nave (Peyron).</ref> e opliti<ref>Circa quaranta su ogni nave (Peyron).</ref>; per cui il totale della coalizione ammonterebbe a 7.000 uomini, di cui 1.400 opliti per le battaglie terrestri<ref name=notanove>{{Cita|Peyron, 1861|pag. 313-313 nota n° 44}}.</ref>.