Richard Howe, I conte Howe: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== I primi anni ===
Richard Howe era il figlio di [[Emanuel Howe]] che era stato governatore di Barbados, e di [[Charlotte Howe|Mary Sophia Charlotte Howe]], figlia a sua volta di [[Sophia Charlotte von Kielmansegg]]; il nonno paterno era stato un membro del Parlamento per la contea di Nottingham. La sua famiglia era completamente inserita nella fitta connessione di parentele e rapporti presenti all'interno della classe nobiliare inglese; correvano voci che la madre in realtà fosse figlia illegittima del re Giorgio I ed effettivamente gli Howe godevano della vicinanza e dell'amicizia della famiglia reale; Richard potè avvantaggiarsi del costante sostegno dei reali della casa di Hannover.
 
Richard Howe era il figlio di [[Emanuel Howe]] che era stato governatore di Barbados, e di [[Charlotte Howe|Mary Sophia Charlotte Howe]], figlia a sua volta di [[Sophia Charlotte von Kielmansegg]]; il nonno paterno era stato un membro del Parlamento per la contea di Nottingham<ref>I. D. Gruber, ''The Howe brothers and the American Revolution'', p. 45.</ref>. La sua famiglia era completamente inserita nella fitta connessione di parentele e rapporti presenti all'interno della classe nobiliare inglese; correvano voci che la madre in realtà fosse figlia illegittima del [[Giorgio I di Gran Bretagna|re Giorgio I]] ed effettivamente gli Howe godevano della vicinanza e dell'amicizia della famiglia reale; Richard potè avvantaggiarsi del costante sostegno dei reali della [[Casato di Hannover|casa di Hannover]]<ref>I. D. Gruber, ''The Howe brothers and the American Revolution'', pp. 45-47.</ref>.
 
Salì sulla nave ''[[HMS Severn (1695)|Severn]]'' al comando di [[George Anson]] nel [[1740]].
 
Durante l'[[insurrezione giacobita]] del [[1745]], ha comandato uno ''[[sloop-of-war|sloop]]'' ([[imbarcazione]] a vela con un solo albero) chiamato ''Baltimore'' nel [[mar del Nord]] e in un'azione di guerra, venne gravemente ferito alla testa. Nel [[1746]], divenne ''[[post-captain]]'', con il comando della ''[[HMS Triton|Triton]]'' nel mar dei [[Caraibi]]. Nel [[1755]] fu il capitano della ''[[HMS Dunkirk (1754)|Dunkirk]]'' e viaggiò con [[Edward Boscawen]]. In quegli anni partecipò a numerose battaglie come la [[Battaglia di Saint Cast]] e quella sostenuta il 20 novembre [[1759]], dove condusse la flotta nella [[battaglia di Quiberon Bay]]. Divenne [[visconte]] Howe dopo la morte dell'altro fratello, ucciso nella [[Battaglia di Fort Carillon]] a Fort Ticonderoga.
=== La Guerra d'America ===
 
Dopo la vittoriosa [[guerra dei sette anni]], iniziò a crescere la conflittualità tra le colonie americane e la Gran Bretagna; Richard Howe manifestò ripetutamente simpatia per le istanze dei coloni americani e nel 1774 entrò in rapporto a Londra direttamente con [[Benjamin Franklin]]. Durante una serie di colloqui, Howe e Franklin discussero la possibilità di trovare un compromesso tra le colonie e la madrepatria; anche in queste occasioni l'ammiraglio si mostrò favorevole alle posizioni dei coloni<ref>F. Jennings, ''La creazione dell'America'', p. 158.</ref>.
 
[[File:1st Earl Howe.jpg|thumb|left|Richard Howe, dipinto da [[Henry Singleton]], ca. 1795.]]
 
Nel [[1775]] Richard venne promosso [[viceammiraglio]] e nel 1776, all'inizio della [[Guerra d'indipendenza americana]], divenne il comandante supremo della flotta della [[Royal Navy]] inviata nelle acque americane per trasportare e sostenere il corpo di spedizione inviato per sedare la ribellione delle [[tredici colonie]] che era comandato dal fratello minore, generale [[William Howe]]. L'ammiraglio tenne il comando fino alla primavera 1778 e mantenne il controllo delle acque americane pur senza poter influire sull'esito della guerra.
 
=== La Guerre rivoluzionarie francesi ===
 
[[File:1st Earl Howe.jpg|thumb|leftright|upright=0.8|Richard Howe, dipinto da [[Henry Singleton]], ca. 1795.]]
 
Durante le [[guerre rivoluzionarie francesi]] invece Richard Howe tenne il comando di alcune squadre navali impegnate nel blocco dei porti francesi; in questo incarico peraltro non mostrò la necessaria aggressività e mantenne le sue navi lontano dai porti nemici temendo un eccessivo logoramento dei vascelli nel servizio prolungato di blocco, ottenendo quindi risultati insoddisfacienti<ref>G. Lefebvre, ''La rivoluzione francese'', pp. 342-343.</ref>.