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Un curioso episodio di cronaca caratterizzò gli anni della trazione a vapore: il 28 marzo [[1913]], per vendicarsi del licenziamento subìto, durante la notte un ex macchinista accese il fuoco a sei locomotive, dandosi alla fuga dopo aver provocato uno scontro fra le stesse<ref name="stazionevapore">''[http://www.tep.pr.it/azienda/storia/stazione_delle_tranvie_foresi_vapore.aspx La stazione delle tranvie foresi a vapore]''. URL consultato nel maggio 2015.</ref>; tale episodio assunse alle cronache nazionali grazie alla sua illustrazione nelle pagine de ''La Domenica del Corriere''<ref>''Le vendette originali'', in ''La Domenica del Corriere'', 6 aprile 1913.</ref>.
Con regio decreto n. 96 del 15 febbraio [[1906]]<ref>Pubblicato sulla [http://augusto.digitpa.gov.it/#giorno=09&mese=05&anno=1906 ''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'', n. 109 del 9 maggio 1906.</ref>, cui era annesso il disciplinare per la costruzione e l'esercizio, l'amministrazione provinciale di Parma fu autorizzata ad esercire a trazione elettrica<ref name="elettriche">''[http://www.tep.pr.it/azienda/storia/tranvie_elettriche_provincia.aspx Le tranvie elettriche in provincia]''. URL consultato nel maggio 2015.</ref> le linee [[Tranvia Parma-Fornovo|Parma-Collecchio-Ozzano-Fornovo]], di 21,166 km e [[Tranvia Parma-Marzolara|Stradella-Sala-Felino-Calestano]], di 23,1 km, nonché a realizzare alcuni impianti all'interno della città, ossia il raccordo lungo 2,459 km fra la stazione delle tranvie di Barriera Bixio e la stazione FS ed il raccordo con lo scalo merci di quest'ultima, lungo 465 metri<ref name="OS278">F. Ogliari e F. Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit. p. 278.</ref>. Con un ulteriore regio decreto, il n. 397 del 29 agosto [[1909]], alla stessa amministrazione provinciale fu inoltre concesso l'esercizio della nuova rete tranviaria di Parma costituita dalle linee Barriera Vittorio Emanuele-San Leonardo di 2,473 km con diramazione Barriera Saffi-Foroboario-scalo merci FS di 1,1 km e San Lazzaro-Crocetta di 5,268 km<ref name="OS278">F. Ogliari e F. Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit. p. 278.</ref>. La Parma-San Secondo-Busseto, così come buona parte della rete d'origine, rimaneva dunque fuori dai programmi di ammodernamento.
=== Guerre e passaggi di società ===
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