John Nash: differenze tra le versioni

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Nash e i suoi familiari dovettero convivere con la [[schizofrenia]] per più di trent'anni. Con i ricoveri cominciò un periodo lunghissimo della sua vita, in cui alternò momenti di lucidità, durante i quali riusciva a lavorare, raggiungendo risultati assai significativi anche se non del livello dei suoi precedenti, a crisi in cui la sua salute mentale sembrava seriamente deteriorata. I [[delirio|deliri]] più ricorrenti riguardavano visioni di messaggi criptati provenienti anche da [[extraterrestri]], o la convinzione di essere l'imperatore dell'[[Antartide]] o il piede sinistro di [[Dio]], o il capo di un [[Governo mondiale|governo universale]].
 
Nell'inverno del 1959 il primo segno visibile della malattia di Nash apparve quando aveva trent'anni ed era professore al MIT. Nash entrò nella sala professori con il [[New York Times]] in mano e disse a tutti i presenti, che l'articolo in alto a sinistra della prima pagina, conteneva un messaggio cifrato da abitanti in un'altra galassia che solo lui sapeva decifrare. I colleghi di Nash, pensarono che stesse scherzando.<ref name="Cita|Nasar">{{Cita|Nasaren}} {{enCita|Nasar}} ''op. cit''., pag. 19. Intervista ad Hartley Rogers.16 febbraio 1997.</ref>
 
Mentre era al MIT, Nash, subì l'influsso della [[caccia alle streghe]] nel periodo [[Maccartismo|maccartista]]: Nash iniziò a vedere cripto-comunisti ovunque. Poi ha iniziato a pensare che era un uomo di grande importanza religiosa, e a sentire le voci, come se qualcuno gli telefonasse in testa e si opponesse alle sue idee.<ref name="MacTutor"/>
 
Nel 1959, a Belmont nelle vicinanze di [[Boston]], Nash fu ricoverato in modo coatto, per la prima volta, presso il McLean Hospital, una clinica privata, collegata alla Harvard Medical School. Dopo una anamnesi molto accurata, venne posta diagnosi di [[Schizofrenia#Classificazione|schizofrenia paranoide]] e trattato con [[Clorpromazina|torazina]], un tipico [[neurolettico]].
Dal 30 marzo 1964, a Princeton, Nash fu ricoverato per la quarta volta presso la Carrier Clinic,<ref>{{en}} [http://www.carrierclinic.org/ ''Carrier Clinic'']. sito ufficiale.</ref> sottoponendosi ad un trattamento psicoterapeutico con il dottor Howard Mele, da affiancare alla terapia psicofarmacologica con [[clorpromazina|torazina]]. Era la prima volta che Nash aveva accettato di farsi curare ambulatorialmente dall'inizio della sua malattia. Mele pensava che relazioni positive più le terapie facessero meraviglie e ha contribuito ad avviare Nash a rapporti con altre persone.<ref name="Cita|Nasar">{{Cita|Nasar}} {{en}} ''op. cit''., pag. 146.</ref> La degenza questa volta durò sette mesi.
 
Nel 1961, nel New Jersey, Nash fu ricoverato per la seconda volta, presso il Trenton State Hospital, un ospedale statale.
Nash fu sottoposto per sei settimane, cinque giorni la settimana, allo shock insulinico.
 
Nel 1963, Belle Meade, a solo otto chilometri a nord di Princeton, Nash fu ricoverato per la terza volta presso la Carrier Clinic.
 
Dal 30 marzo 1964, a Princeton, Nash fu ricoverato per la quarta volta presso la Carrier Clinic,<ref>{{en}} [http://www.carrierclinic.org/ ''Carrier Clinic'']. sito ufficiale.</ref> sottoponendosi ad un trattamento psicoterapeutico con il dottor Howard Mele, da affiancare alla terapia psicofarmacologica con [[clorpromazina|torazina]]. Era la prima volta che Nash aveva accettato di farsi curare ambulatorialmente dall'inizio della sua malattia. Mele pensava che relazioni positive più le terapie facessero meraviglie e ha contribuito ad avviare Nash a rapporti con altre persone.<ref name="Cita|Nasar">{{Cita|Nasaren}} {{enCita|Nasar}} ''op. cit''., pag. 146.</ref> La degenza questa volta durò sette mesi.
 
Nel mese di aprile 1964 Milnor propose a Nash di insegnare provvisoriamente il seguente autunno e nella primavera.