L'uomo senza qualità: differenze tra le versioni

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Inizialmente pensato come grande romanzo autobiografico, seppur scritto in terza persona, e ambientato nei primi anni del secolo, non viene portato a termine dall'autore, che ci lavora fino agli ultimi momenti della sua vita; ha un'originalissima struttura in quanto contiene ampi stralci di tipo saggistico a temi storico-filosofici. In Italia è stato tradotto prima da [[Anita Rho]] per la [[Giulio Einaudi Editore]] e in seguito da [[Ada Vigliani]] e da [[Irene Castiglia]].
 
Ambientato in quella ch'è a tutti gli effetti [[Vienna]], capitale di un grande impero pluri-etnico detto "Kakania", la storia narra la vicenda esistenziale e spirituale di Ulrich: una specie di "uomo ideale" che, riassumendo in sé tutte le qualità o, meglio, le "non-qualità" del secolo appena iniziato, il [[Novecento]], vive parzialmente alienato dal "mondo reale" e del tutto privo di autentici interessi.<br /> Immerso com'è in un anti [[umanismo]] filosofico di stampo nietzschiano (l'influenza del pensiero di [[Friedrich Nietzsche]] è amplissima all'interno dell'opera) il protagonista stesso descrive questa sua situazione come una vera e propria malattia della volontà. Quando ad esempio Ulrich "desidera" salvare il criminale Moosbrugger è guidato da una filosofia prima che da un senso della realtà, totalmente alienato dal senso comune.
 
Il particolare atteggiamento narrativo di Musil che lui stesso definisce del "saggismo" contribuisce a rendere questo ''mostruoso e straordinario'' libro una vera e propria bibbia del [[Decadentismo]], esattamente alla maniera di [[Thomas Mann]].
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Poco dopo incontriamo un assassino accusato di ripetuti atti di libidine violenta di nome Moosbrugger: condannato per lo [[stupro]] e conseguente omicidio di una [[prostituta]] è stato in seguito internato in un [[ospedale psichiatrico]]. Appaiono quindi la "malata di sesso" Bonadea, la nevrotica Clarisse e Walter, un ragazzo dal carattere fragile.
 
Al principio del 2° libro Ulrich entra a far parte della cosiddetta "Azione parallela", associazione freneticamente impegnata nei preparativi per le celebrazioni in onore dei 70 anni di regno dell'imperatore, che cadono nel 1918 (il 2 dicembre). Ma in quello stesso anno vi sarebbe stato anche il trentennale dell'imperatore tedesco ([[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]]): questa coincidenza - da qui il nome di "parallela" - fa venire la smania a tutti i patrioti austriaci e facendoli entrare in azione per dimostrare l'indubitabile supremazia politica, culturale e filosofica della loro nazione.<br /> La grande festa che stanno preparando dovrà catturare non solo la mente, ma anche e soprattutto l'anima dei sudditi: molte brillantissime idee e visioni sono discusse a tale proposito dal comitato dell'Azione parallela. Entra presto a far parte di questo gruppo anche Diotima, il cui recondito obiettivo è quello di diventare la musa viennese della filosofia, ispirando tutti quelli che incrocerà nel proprio cammino; riuscirà ad attrarre sia Ulrich che Arnheim.
 
Il massimo responsabile della campagna di sensibilizzazione delle prossime celebrazione è il nobile vecchio conte conservatore Leinsdorf; mentre la maggior parte dei partecipanti (e Diotima più febbrilmente di tutti) tentano d'associar il regno del loro imperatore con vaghe e fumose idee di umanità, progresso, tradizione e felicità, ecco che i seguaci della più spietata [[Realpolitik]] scorgono la possibilità di sfruttar la situazione.<br /> Bordwehr vuole ottener un aumento d'influenza dell'esercito nell'apparato statale, nonché maggiori finanziamenti; Arnheim da parte sua ha in programma di acquisire i ricchi giacimenti petroliferi scoperti in una delle province più orientali dell'impero.
 
Il terzo e ultimo libro invece si concentra sul rapporto tra Ulrich e Agatha (la quale irrompe nel romanzo proprio alla fine della 2ª parte); subito dopo essersi incontrati, dopo una lontananza durata molti anni, sperimentano un risveglio mistico incestuoso: si vedono come "anime gemelle" o "fratelli siamesi". Musil muore prima di concludere il proprio capolavoro mentre nel romanzo Ulrich abbandonava il comitato dell'"Azione Parallela" e, chiuso in casa con una sorella improvvisamente comparsa dal nulla, cominciava esistenziali discorsi sull'Amore ed il Sentimento, il tutto all'ombra di grandi suggestioni come l'[[ermafroditismo]] e il [[misticismo|viaggio mistico]].
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Il romanzo vede l'autore non rinunciare mai alla propria onniscienza o inseguire sperimentalismi come quelli provati negli stessi anni dall'irlandese [[James Joyce]]; Musil dubita della capacità e del senso di una narrazione: l'inizio del romanzo da lui giudicato arbitrario (trattandosi in effetti di un romanzo del [[Nulla]]) lo definisce una specie d'Introduzione così come il finale sarebbe stato una specie di Conclusione.{{Citazione necessaria}}
 
Per festeggiare l'anniversario della salita al trono dell'[[imperatore]] ([[Francesco Giuseppe]]) si viene a costituire una specie di comitato politico chiamato "Azione parallela": Ulrich, intellettuale raffinato che ha compiuti approfonditi studi scientifici, ne è unico segretario. Insoddisfatto di tutto, accetta tutto sempre molto supinamente, Ulrich è qui un [[nichilista]] innocuo; ma quando scoppia la guerra il comitato si scioglie.<br /> Palese è l'intima vuotezza di tutto questo: un grande comitato deve decidere con anni di anticipo quel qualcosa di grandioso che l'impero dovrà realizzare per celebrare un suo importante anniversario, che non potrà però mai concretizzarsi; questo perché la data attesa cade dopo la [[prima guerra mondiale]] e dunque quindi della dissoluzione dell'impero stesso (Musil inizia a scrivere il romanzo nell'immediato dopoguerra nell'ambito della [[Finis Austriae]]) col crollo di una civiltà e una cultura. L'Azione parallela è anche la trama esteriore del romanzo che è un accumulo di gesti velleitari e inconcludenti.
 
=== I 10 caratteri e la Kakania ===