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Attore simbolo dello spettacolo in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato uno dei maggiori interpreti del cinema e del teatro, campi dove si è affermato particolarmente per la duplice capacità di affrontare ruoli comici e drammatici, ma si è distinto anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, musicista, paroliere e cantante.
 
Maschera nel solco della tradizione della commedia dell'arte, accostato a comici come [[Buster Keaton]] e [[Charlie Chaplin]], ma anche ai [[fratelli Marx]] e a [[Ettore Petrolini]], in quasi cinquant'anni di carriera ha spaziato dal teatro (con oltre cinquanta titoli) al cinema (con novantasette pellicole) e alla televisione (con nove telefilm, partecipazioni a spettacoli di varietà e sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti dello spettacolo italiano e arrivando a sbaragliare con numerosi suoi film i record d'incasso e di ascolti. Sia nei copioni più brillanti che nelle parti impegnate, che hanno caratterizzato soprattutto l'ultima fase della sua carriera, ha adoperato una propria unicità interpretativa, mai venuta meno nemmeno quando una grave forma di corioretinite lo ha portato a una condizione di quasi cecità.
 
Quasi sempre stroncato dalla critica è stato ampiamente rivalutato dopo la sua scomparsa, tanto da poterlo considerare il comico italiano più popolare di sempre.
 
== Biografia ==
=== Lo scugnizzo del Rione Sanità ===
{{citazione|Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente!|Totò, dal film ''[[Signori si nasce]]''}}
 
[[File:Totòbambino.jpg|thumb|left|220px|Totò a otto anni]]
[[File:AnnaClemente.jpg|thumb|right|140px|Anna Clemente]]
[[File:MarchesedeCurtis.jpg|thumb|right|140px|Giuseppe De Curtis]]
Totò nasce il 15 febbraio [[1898]] nel [[rione Sanità]], un quartiere considerato il centro della “guapperia” napoletana, al civico 109 di [[via Santa Maria Antesaecula]], frutto di una relazione clandestina tra sua madre, Anna Clemente, col [[marchese]] Giuseppe De Curtis. Non riconosciuto dal padre, che intende mantenere segreto il legame per evitare uno scandalo, viene registrato all'anagrafe come Antonio Vincenzo Stefano Clemente, figlio di Anna e di [[Nomen nescio|N.N.]]. Solitario e di indole malinconica cresce in condizioni estremamente disagiate, e fin da bambino dimostra una vocazione artistica tanto forte da impedirgli di dedicarsi allo studio, al punto da essere retrocesso dalla quarta alla terza elementare. La cosa non gli crea alcun imbarazzo, ed anzi ha un anno in più per intrattenere i suoi compagni di classe con piccole recite, dove si esibisce con smorfie e battute.
 
Terminate le elementari viene iscritto al collegio Cimino, dove per un banale incidente uno dei precettori lo colpisce involontariamente con un pugno, provocandogli la particolare conformazione del naso e del mento che caratterizzerà in futuro la sua "maschera".
 
== Teatrografia ==