Demostene: differenze tra le versioni

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Tra il [[338 AC]] ed il [[336 AC]], mentre a [[Corinto]] Filippo veniva riconosciuto come duce egemone di una lega panellenica contro i [[Persiani]], Demostene, nominato, nonostante la sconfitta, ispettore agli approvvigionamenti ed alle fortificazioni, dovette difendersi contro le accuse di Eschine nel processo sulla corona, poi effettivamente pronunciato solo 6 anni dopo l'accusa (vd. sotto).
 
Morto Filippo, il partito antimacedone - che secondo le voci non era estraneo al delitto - riprese lena, ma nel [[335 AC]], con la distruzione di [[Tebe]], [[Alessandro Magno]] mostrò una linea più dura di quella paterna e richiese, tra l'altro, otto politici ateniesi traditori, tra cui Demostene ed [[Iperide]], richiesta poi non eseguita per l'inizio della spedizione antipersiana nel [[334 AC]].
 
Atene, sostanzialmente indifferente all'impresa, venne però coinvolta nel [[324 AC]], quando si scoprì che mancava una grossa parte della somma che [[Arpalo]], tesoriere di Alessandro, aveva portato con sé fuggendo dall'Asia e che era stata appositamente custodita da una commissione speciale di cui faceva parte anche Demostene, che fu accusato anche dai suoi stessi compagni di partito, con [[Iperide]] in testa. Non potendo pagare l'ingente multa cui era stato condannato, Demostene fuggì a [[Trezene]], nella primavera del [[323 AC]].