Papa Leone X: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Raffael 040.jpg|thumb|left|[[Raffaello]], ''Ritratto di papa Leone X con i cardinali [[Giulio de' Medici]] e [[Luigi de' Rossi]]'', 1518-1519, Firenze, [[Galleria degli Uffizi]]]]
A corto di fondi causate da guerre contro la Francia e da vasti lavori edilizi in corso a Roma, Leone fece un accordo con l’arcivescovo [[Alberto di Brandeburgo]], in Germania, che avrebbe aiutato a compiere l’opera di completamento della [[Basilica_di_San_Pietro_in_Vaticano|basilica di S.Pietro a Roma]]. Egli accettò da Alberto la somma di 10.000 ducati in cambio dell’arcivescovado di Magonza. Affinché Alberto potesse restituire la somma alla casa finanziaria di [[Jakob Fugger]], da cui aveva ottenuto il prestito, il Il 31 marzo 1515 il papa con la bolla ''[[Sacrosancti Salvatoris et Redemptoris]]'' gli diede il privilegio di dispensare un’indulgenza nei suoi territori per un periodo di otto anni. Metà del denaro ricevuto sarebbe stato versato al papa e l’altra metà a Fugger come restituzione del prestito.
Martin Lutero criticò Leone X per la vendita di indulgenze e la predicazione grossolana del monaco domenicano [[Johann Tetzel]] commissario generale dell'arcivescovado di Magonza. Il 31 ottobre [[1517]], Lutero affisse le sue "[[95 tesi di Lutero|95 tesi]] sulle [[Indulgenza|Indulgenze]]" sul portone della chiesa di [[Wittenberg]], e la riforma protestante, con suo furore religioso, fu il peggior colpo allo splendore umanistico della corte papale del rinascimento, di cui Leone fu uno dei maggiori esponenti.
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