Ducato di Atri: differenze tra le versioni
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Con l’avvento della dinastia [[Trastámara|aragonese]] gli Acquaviva, soprattutto nelle persone di Giosia e Andrea Matteo III subirono menomazioni nel territorio del ducato a causa della loro infedeltà dovuta principalmente a pretese territoriali non corrisposte dai sovrani.<br />
Particolarmente aspri furono gli scontri durante la seconda metà del secolo XV quando il ducato passò per alcuni anni nelle mani di Matteo di Capua, che occupò il ducato e lasciò morire di peste il duca Giosia arroccato nel castello di [[Cellino Attanasio|Cellino]] nel 1462, e successivamente subì il sequestro di alcune località e roccaforti annesse al demanio regio.
L’essere la famiglia Acquaviva simpatizzante del partito francese e la sua partecipazione alla [[congiura dei Baroni]], costò il ripetuto sequestro del ducato ad [[Andrea Matteo III Acquaviva|Andrea Matteo III]] imprigionato a Napoli, e la cui successione venne tolta al suo primogenito Gio. Francesco, potendolo riottenere solo nel 1530, dopo una breve concessione fatta ad [[Ascanio I Colonna|Ascanio Colonna]] (1525), trasferendolo al suo secondogenito Gio. Antonio Donato, a seguito di una difficile e costosa causa con il fisco. <br />
Durante il periodo spagnolo il ducato visse un periodo di relativa tranquillità anche se le condizioni finanziarie della famiglia ducale la costrinsero ad ipotecare numerose località appartenenti al territorio dello stato, delle quali alcune vennero recuperate solo dopo la metà del XVII secolo altre perse definitivamente.<br />
Alla morte dell’ultimo duca Rodolfo nel 1755, e di sua sorella Isabella nel 1760, ultima duchessa del suo ramo, sposata a Filippo Strozzi, la Corona considerata la natura di territorio di confine del ducato, avocò a se l’intero stato che tranne brevi periodi fu posseduto sempre ed esclusivamente dagli Acquaviva, evitando di riconcederlo al ramo degli Acquaviva conti di [[Conversano]] che avevano avanzato istanza di concessione come eredi legittimati alla successione, facendolo confluire nella amministrazione dei regi stati allodiali che condivise la medesima normativa speciale con gli [[stati mediceo farnesiani]]. Ai conti di Conversano venne tuttavia concesso di conservare il solo titolo di Duca di Atri fino all'ultima rappresentante di tale famiglia Giulia (1887 - 1972), ultima duchessa titolare di Atri di casa Acquaviva.<br />
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