Lago di Texcoco: differenze tra le versioni

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Gli spagnoli arrivarono a Tenochtitlan nel [[1519]]. Arrivando dal sudest della valle del Messico, una delle prime località indigene che videro fu Iztapalapa. In quel tempo, la città di Iztapalapa era parte del sistema di popolazione reale che servivano allo stesso tempo come prima linea di difesa per la capitale e come fonte provvisoria di sostentamento e altre necessità. Di Iztapalapa, il cronista [[Bernal Díaz del Castillo]] scrive sorpreso:
 
{{quotecitazione|E l'altra mattina arrivammo alla strada e ci dirigemmo verso Estapalapa. E da quando vedemmo tante città e paesi popolati nell'acqua, e in terra ferma altri grandi nuclei abitati, e quella strada tanto diritta, restammo ammirati, e dicevamo che sembravano le cose meravigliose che si raccontano nel libro di [[Amadís de Gaula|Amadís]], per le grandi torri e cu, ed edifici che avevano dentro l'acqua, tutte opere di pietra realizzate a mano, e alcuni dei nostri soldati dicevano che se quello che vedevano era un sogno, e non c'è da meravigliarsi che io scriva qui in questa maniera, perché c'è molto da ponderare in questo che non so come raccontare: vedere cose mai sentite, neanche mai sognate, come vedevamo.
| |Y otro día por la mañana llegamos a la calzada ancha y vamos camino de Estapalapa. Y desde que vimos tantas ciudades y villas pobladas en el agua, y en tierra firme otras grandes poblazones, y aquella calzada tan derecha y por nivel cómo (''sic'') iba a México, nos quedamos admirados, y decíamos que parecía a las cosas de encantamiento que se cuentan en el libro de [[Amadís de Gaula|Amadís]], por las grandes torres y ''cúes''<ref>''Cu'' è uno dei primi nomi con cui gli spagnoli chiamarono i templi indigeni. Sembra che sia una parola maya. In náhuatl, i templi erano chiamati ''[[Teocalli]]'', o ''Casa del Dios''</ref> y edificios que tenían dentro en el agua, y todos de calicanto, y aun algunos de nuestros soldados decían que si aquello que veían si era entre sueños, y no es de maravillar que yo escriba aquí de esta manera, porque hay mucho que ponderar en ello que no sé como (''sic'') lo cuente: ver cosas nunca oídas, ni aun soñadas, como veíamos.<ref>Díaz del Castillo, 1998 [1632): 159</ref>|lingua=es}}
 
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Dopo che gli invasori furono espulsi da Tenochtitlan il 30 giugno del [[1520]], furono ricevuti dai paesi del ponente della valle, che li aiutarono ad arrivare a [[Tlaxcala de Xicohténcatl|Tlaxcala]]. Lì poterono riorganizzarsi per poter intraprendere l'attacco finale. Come parte della strategia, [[Hernán Cortés]] ordinò la costruzione di dodici [[Brigantino|brigantini]], che furono armati nella spiaggia di [[Texcoco]], a oriente del lago omonimo. Per farli passare alla laguna, gli spagnoli distrussero la diga di Nezahualcóyotl.
 
{{quotecitazione|E le loro navi vennero da Texcoco, dodici navi; e in quell'eopca si erano stanziati ad Acachinanco. Subito, partì verso di loro il marchese [Cortés]... Venne a esaminare attentamente il luogo dal quale potevano penetrare le navi, il luogo nel quale i canali erano ben retti, se erano profondi, di modo che non si potessero incagliare da nessuna parte. Ma i canali erano sinuosi, a volte curvi; non poteva farle entrare da lì.| |Y sus naves vinieron de Texcoco, doce naves; y en esa época se habían montado en Acachinanco. Enseguida, entonces hacia allá partió el marqués [Cortés]... Vino a examinar cuidadosamente el lugar por el que podían penetrar las naves, el lugar en que los canales estaban bien rectos, si eran profundos, para que no pudieran encallar en ninguna parte. Pero los canales eran sinuosos, a veces curvos; no podría hacerlas entrar por allí.|lingua=es}}
 
{{quotecitazione|Fecero passare due navi, le misero di forza per la strada che viene da Xoloco. E una volta lì, si riunirono per decidere, tutti insieme dissero che avrebbero perforato con spari i messicani; si riunirono per decidere ciò. Allora si collocarono in file, portarono trombe -di fuoco-; il grande stendardo li procedeva. E immediatamente, senza la più piccola confusione, senza inquietarsi, partirono suonando il tamburo e il flauto, il flauto di legno [...]| |Hicieron pasar dos naves, las metieron a presión por el camino que viene de Xoloco. Y una vez ahí, se reunieron para decir, todos juntos dijeron que perforarían con diparos a los mexicanos; se reunieron para decir eso. Entonces se colocaron en filas, llevaron trompetas-de-fuego<ref>Cañones, desconocidos para los mesoamericanos</ref>; el grande estandarte iba enfrente de ellos. E inmediatamente, sin la menor confusión, sin inquietarse, partieron tocando el tambor y tocando la flauta, la flauta de madera [...]|lingua=es}}
 
{{quotecitazione|E a Xoloco, gli spagnoli arrivarono fino dove si alzava il muro; si alzava nel mezzo, tagliava la strada. Con la grande tromba-di fuoco- gli spararono. Ancora non lo avevano buttato giù quando cadde il primo colpo; ma la seconda volta lo distrussero, e la terza, finalmente cadde a terra; la quarta volta, il muro fu distrutto per sempre... | |Y en Xoloco, los españoles llegaron hasta donde se levantaba el muro; se levantaba en medio, cortaba el camino. Con la gran trompeta-de-fuego le dispararon. Todavía no lo habían derrumbado cuando cayó el primer golpe; pero la segunda vez lo destruyeron, y la tercera vez, finalmente se vino a tierra; y la cuarta vez, el muro fue derrumbado para siempre...|Códice Florentino<ref>Urrutia y Libura, 2002: 234-235</ref>|lingua=es}}
 
Il risultato di questa guerra, si sa, fu il sommettersi dello Stato azteca alla corona spagnola. Il saldo fu di migliaia di morti, a causa della carestia, dello scontro contro gli spagnoli, e delle epidemie causate da microbi sconosciuti in Mesoamerica. In questo modo, la città di Tenochtitlan si convertì in un fuoco di infezione che non permetteva di stabilire il governo coloniale sull'isola. Così, la corte si stabilì a [[Coyoacán]], mentre gli indigeni si incaricavano della pulizia della capitale tenochca.
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La orgogliosa capitale della Nueva España fu teatro di molteplici alluvioni durante il periodo coloniale. La prima di queste fu quella del [[1555]], che motivò la pianificazione di un sistema di drenaggio delle acque della valle. Il piano fu abbandonato con il retrocedere del livello delle acque. Altre memorabili inondazioni furono quelle avvenute nel 1580, 1607, 1622, 1629, 1707, 1714, 1806, 1819; e già nel periodo del Messico indipendente, nel 1856, 1865, 1900, 1901, e 1910<ref>Basáñez, 1995: 116, 180.</ref>. L'alluvione del [[1622]] ebbe luogo come conseguenza di un imprudente ordine del viceré Gelves, che ordinò di chiudere le porte del sistema drenante già iniziato da [[Enrico Martínez]] per sincerarsi che realmente la città era minacciata dalle esondazioni. La peggiore delle esondazioni fu quella del [[1629]], della quale scrive [[Vicente Riva Palacio]]:
 
{{quotecitazione|Fu una distruzione terribile, vennero chiusi i templi, i tribunali sospesero i lavori, il commercio cadde in rovina, cominciarono a crollare a cadere una moltitudine di case... in meno di un mese morirono affogate più di trentamila persone e emigrato più di ventimila famiglie, rimanendone appena quattromila in città. La messa si celebrava dai balconi e dalle terrazze; e il transito per le strade solo era possibile con canoe, e in canoa si fece in Messico una solenne processione alla vergine di Guadalupe | |Los estragos fueron terribles, cerráronse los templos, suspendieron sus trabajos los tribunales, arruinóse el comercio, comenzaron a despolomarse y caer multitud de casas... en menos de un mes habían perecido ahogadas más de treinta mil personas y emigrado más de veinte mil familias, quedando apenas cuatro mil en la ciudad. La misa se celebraba en los balcones y azoteas; y el tránsito por las calles sólo podía hacerse en canoas, y en canoas se hizo en México una solemne procesión a la virgen de Guadalupe|Riva Palacio, citado en Rosas, 1998: 31-32.|lingua=es}}
 
Resosi conto della supposta inutilità e pericolosità del lago, il governo coloniale spagnolo dette inizio alle opere di drenaggio che infine portarono alla sparizione della quasi totalità del lago di Texcoco e dei suoi quattro fratelli del nord e del sud. Questo compito si concluse nel XX secolo, con i lavori del Grande Canale di Scarico iniziati dal governo di [[Porfirio Díaz]]; così come il [[Drenaje Profundo de la Ciudad de México]], la cui prima tappa si concluse nel [[1975]].
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[[Categoria:Laghi del Messico|Texcoco]]
[[Categoria:Texcoco]]
 
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